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Canne fumarie

Le caratteristiche delle canne fumarie (dimensioni e conformazione, da calcolare secondo i dettami della specifica norma UNI), influenzano la capacità di tiraggio del focolare ed il corretto scarico dei fumi e, di conseguenza, il buon funzionamento dell’intero impianto di riscaldamento.
tra questo “dedalo” di proposte risulta spesso difficoltoso per gli utenti finali e non solo.

I requisiti
Al fine di garantire il perfetto tiraggio e di semplificare le periodiche operazioni di pulizia e manutenzione, la canna fumaria non deve presentare strozzature, deviazioni od ostruzioni. Eventuali deviazioni di percorso, rese necessarie dalla presenza di ostacoli strutturali, possono essere realizzate solo in prossimità della parte terminale e comunque non dovrebbero mai presentare angolature superiori ai 30° (max 45°). Il diametro interno della canna fumaria va calcolato tenendo conto della capacità volumetrica del focolare, in pratica dalle sua capacità di bruciare e di formare dei fumi, e della distanza fra il camino e il comignolo posizionato sul tetto.
Per ridurre al massimo la perdita di calore lungo il percorso è necessario prevedere una buona coibentazione del condotto che in genere è a sezione circolare, in modo da agevolare l’ascesa del fumo, che ha un andamento a spirale. La forma rettangolare, al contrario, tende a raffreddare i fumi, rallentando la risalita e provocando la formazione di condensa e di catramina, che essendo infiammabile, può causare la formazione di crepe nella conduttura.
Le prestazioni minime che deve garantire una buona canna fumaria sono:
– la resistenza alla corrosione da condensa acida;
– la resistenza alle temperature elevate; – la resistenza agli shock termici e al fuoco;
– la resistenza alle dilatazioni;
– la tenuta al fumo;
– un buon livello di coibentazione;
– la possibilità di installazione, nel caso di camini in refrattario, di canali di retroventilazione;
– l’idoneità al funzionamento a umido.
A queste indicazioni generali se ne affiancano altre di non minore importanza come la certificazione del prodotto in base alla normativa italiana o europea e, soprattutto, la corretta posa in opera. Le canne fumarie tradizionali in mattoni, fibrocemento,’blocchi prefabbricati in calcestruzzo, fatte passare nei vuoti delle murature con un andamento spesso casuale, sono oggi affiancate da sistemi di elevata concezione, in grado di soddisfare esigenze progettuali diversificate, in merito a funzionalità, sicurezza e tutela ambientale. Gli elementi, rigidi e componibili, possono essere realizzati in materiale metallico, acciaio inossidabile, alluminio o acciaio porcellanato o in materiale, refrattario, laterizio o conglomerato cementizio vibrocompresso. I condotti metallici sono leggeri e maneggevoli ma non sempre sono in grado di sopportare le temperature elevate e richiedono sempre un isolamento aggiuntivo. Recentemente sono stati ,immessi sul mercato degli speciali condotti semiflessibili molto pratici nelle opere di manutenzione o riparazione e negli interventi di ristrutturazione, dove rendono possibile l’attuazione di interventi non invasivi, sfruttando canali e percorsi preesistenti. La coibentazione esterna viene realizzata con lana di roccia ulteriormente protetta con malta cementizia e paratia in forati.
Le oggettive difficoltà che possono provenire dalla necessità di un esatto dimensionamento del condotto fumario, premessa indispensabile per un corrette funzionamento della stessa, possono essere agevolmente superate, ove necessario, dal supporto progettuale che la maggior parte dei produttori offre alla clientela.

La sicurezza
Un buon livello di sicurezza viene raggiunto solo tenendo presenti, in fase di progettazione e installazione, differenti aspetti:
– fuoco: una possibile fonte di pericolo può provenire dall’incendio della fuliggine che durante l’esercizio si deposita all’interno del condotto fumario.
Diventa quindi indispensabile utilizzare materiali resistenti agli sbalzi di temperatura e prevedere un isolamento termico da ottenersi con prodotti ignifughi che impediscano il propagarsi di incendi;
– tiraggio: l’obiettivo principale di una canna fumaria, ovvero l’evacuazione dei fumi generati dalla combustione di gas, carbone, legna, ecc. (che spesso contengono sostanze inquinanti e dannose per la salute), può essere raggiunta solo attraverso un buon tiraggio della canna stessa. Importante è anche impedire il dannoso ritorno dei fumi stessi all’interno dell’ambiente abitato.
– condensa: la formazione di fenomeni di condensa può essere limitata attraverso una corretta coibentazione della canna ricorrendo a prodotti specifici. A livello progettuale, invece, grande importanza ha la distanza dai fabbricati e dalla vegetazione, che devono trovarsi ad almeno 8 m dal camino. In generale, una periodica manutenzione della canna fumaria garantisce l’efficienza dell’impianto in regime di massima sicurezza.
Il comignolo, posto ad almeno 1 m sopra la linea di colmo del tetto deve essere in grado di garantire il tiraggio del focolare in qualsiasi condizione atmosferica ed in particolare in presenza di vento.
Proprio il tipo di vento dominante localmente ha favorito la formazione di tipologie di camino ben precise, in grado di disinnescare gli effetti dell’aria, proveniente dall’alto verso il basso, piuttosto che una specifica direzione geografica, sull’evacuazione dei fumi.

Camini in acciaio inox
Si contraddistinguono per l’altissimo livello prestazionale che sono in grado di garantire.
Va sottolineato come comunemente si definisca acciaio inox o inossidabile una lega ferrosa (ferro, cromo e carbone abbinati ad altri elementi come il silicio, il nichel, il titanio, ecc.) che contenga cromo in una percentuale minima dell’1 1 %; presenza, questa, che garantisce al materiale una sufficiente e caratteristica resistenza agli agenti corrosivi. Questo particolare tipo di leghe, infatti, ha la peculiarità di passivarsi in presenza di ambienti ossidanti attraverso la formazione di una pellicola superficiale di ossigeno in grado di riformarsi continuamente in caso di lacerazione e che, quindi, protegge in modo costante il materiale sottostante. Per la realizzazione di canne fumarie vengono comunemente utilizzati due particolari tipi di acciaio: l’acciaio inox AISI 304 e l’acciaio inox AISI 316 impiegati o singolarmente, per realizzare l’intero condotto, oppure in abbinamento per realizzare rispettivamente la parete esterna e quella interna del condotto stesso.
Al di là delle specifiche tecniche che caratterizzano i numerosissimi prodotti attualmente presenti sul mercato esistono delle specifiche tecniche comuni dalle quali non si può prescindere:
– spessore del camino: può variare, a seconda dell’impiego a cui è destinato, da 0,4 a 1,0 mm;
– spessore dell’isolante: la densità richiesta deve essere superiore ai 100 kg/mc mentre lo spessore può variare tra i 2,5 e i 5,0 cm;
– temperature di esercizio: le canne fumarie in acciaio inox sono di norma garantite per resistere a temperature superiori a quelle di quotidiano esercizio e cioè a circa 500 ‘C e a 750 ‘C per il passaggio temporaneo dei fumi;
– saldatura: le migliori sono considerate quelle laser, che non implicano l’apporto di nessun materiale, ma che avvengono attraverso la fusione del metallo di base, e quelle TIG (Tungsten Inert Gas).

Camini in refrattario
Si propongono come valida alternativa ai tradizionali condotti in acciaio inox per le loro caratteristiche di impermeabilità ai gas combusti, di resistenza alle condense acide, alle alte temperature e agli shock termici.
E’ buona norma che il camino in refrattario abbia sezione quadrangolare con spigoli smussati o circolare almeno nella parte interna direttamente a contatto con i gas combusti.
Per quanto riguarda i camini realizzati in argilla refrattaria va ricordato come sia di fondamentale importanza la scelta della materia prima che deve caratterizzarsi per una corretta granulometria e, soprattutto, deve essere cotta a una temperature di circa 1200 °C.
Nel caso di canne fumarie in refrattario assume fondamentale importanza il procedimento di giunzione dei singoli elementi che concorrono a creare il condotto, pena la drastica riduzione delle prestazioni finali del condotto.
Per questa operazione è sempre consigliabile utilizzare gli speciali sigillanti, generalmente al quarzo, che gli stessi produttori forniscono al momento dell’acquisto della canna.
Rispetto ai condotti in cls quelli in materiale refrattario offrono il vantaggio di essere caratterizzati da uno spessore inferiore che consente, tra l’altro, un più agevole innesco del tiraggio. L’ultima novità è comunque rappresentata dai camini in refrattario retroventilato: condotti coibentati, impermeabili e i cui canali di ventilazione sono collocati tra il condotto vero e proprio e la camicia esterna. E’ proprio da quest’ultima parte che viene addotta l’aria in permanenza e in modo naturale.
Questa tipologia di camino si contraddistingue, inoltre, per la particolare flessibilità che ne consente un utilizzo pressoché universale.
L’isolamento termico di cui sono dotati i camini in refrattario termoventilato permette il loro funzionamento anche a basse temperature dei fumi, particolarità che implica efficacia estrema dell’intero impianto termico unita alla riduzione significativa dei rischi di formazione di fenomeni di condensa.

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