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Quale idea di città per il futuro? Come progettare le case, i luoghi di lavoro o di divertimento? Come rendere accessibili e sicuri gli spazi pubblici? A rispondere a questi interrogativi sono state chiamate le donne del Veneto – cittadine ma anche professioniste, architetti e ingegneri -, perché dotate di particolare attenzione e perché più di tutti, quotidianamente, toccano con mano la qualità dei servizi pubblici e l’accessibilità dei luoghi, misurando la vivibilità delle nostre città nella vita di ogni giorno in veste di lavoratrici, mamme, mogli e figlie. Parte da queste premesse la ricerca “Abitare al femminile”, promossa dalla Commissione regionale Pari opportunità e realizzata dalla sezione Veneto dell’INU – Istituto nazionale di urbanistica, i cui risultati saranno presentati giovedì 17 novembre in occasione di Geo Oikos (la fiera promossa dalla Regione Veneto in collaborazione con le Province) presso la sala Piccinato della Fiera di Verona. Ad aprire i lavori sarà Marino Zorzato, vicepresidente della Regione Veneto e assessore regionale al Territorio, alla Cultura e agli Affari generali; seguiranno gli interventi di INU Veneto, della presidente Marisa Fantin, l’urbanista Manuela Bertoldo e l’architetto Ilaria Giatti. Saranno poi messe a confronto le esperienze di progettazione urbana di alcuni Comuni del Veneto. A concludere i lavori, l’intervento di Simonetta Tregnago, presidente della Commissione regionale Pari opportunità. Al centro dell’analisi dei luoghi da abitare e delle politiche sono le donne in quanto “consumatrici” esperte delle città. Sono loro a vivere la città dei bambini e a misurare la qualità dei servizi scolastici, la città dei giovani e dei loro luoghi di incontro, la città della famiglia e la qualità dei servizi sociali, la città degli anziani e le strutture di assistenza alla persona, gli spazi del lavoro come quelli dello svago. E ancora, sono le donne a essere attente ai temi della qualità dell’ambiente, della mobilità sostenibile e della sicurezza: conoscono le strade e le piazze così come gli attraversamenti pedonali e i marciapiedi. E sempre le donne richiedono posti auto comodi funzionali, parcheggi illuminati e percorsi sicuri dalla casa alla scuola. Così le donne sono state chiamate e interpellate per essere “progettiste” del proprio spazio urbano, perché cariche di esperienza quotidiana, quell’esperienza che può essere patrimonio importante nel disegno delle nostre città future. A spiegare gli obiettivi di “Abitare al femminile”, la presidente della Commissione regionale pari opportunità Simonetta Tregnago: «Vogliamo essere propositive nei confronti delle istituzioni regionali perché è proprio la Regione a occuparsi di legislazione urbanistica e fornisce le linee guida nella progettazione urbana. Con iniziative come questa ricerca, la Commissione regionale pari opportunità conferma un ruolo trasversale in merito anche a temi di solito lasciati in secondo piano, come può essere, ad esempio, l’urbanistica. E non ci fermeremo all’analisi o alla denuncia delle carenze: vogliamo avanzare una serie di proposte per le pubbliche amministrazioni in materia di gestione degli spazi urbani e dei servizi». Una ricerca della Commissione regionale pari opportunità e di INU Veneto indaga il rapporto delle donne con lo spazio urbano e la loro idea di città. I risultati presentati in un convegno giovedì 17 novembre alle 14.30 alla sala Piccinato. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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