Italia del riciclo: un Paese attento all’economia circolare

I numeri espressi dai vari consorzi attivi sul territorio nazionale, in tema di raccolta e recupero di imballaggi e di prodotti di vario tipo, raccontano di un’Italia del riciclo capace di risultati spesso superiori agli obiettivi europei

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Italia del riciclo: un Paese attento all’economia circolare

L’Italia del riciclo ha numeri di eccellenza. Nel 2023 il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria è provenuto dal riciclo dei rifiuti. È un tasso quasi doppio rispetto alla media europea (11,8%). “Questo dato, utilizzato anche come indice di circolarità, indica l’importanza raggiunta dal riciclo dei rifiuti in Italia”, ricorda Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel suo rapporto Il Riciclo in Italia 2024.

Il nostro Paese si conferma un’eccellenza anche in tema di imballaggi riciclati. L’ultimo dato utile, presentato di recente dal Conai e relativo al 2024, registra una crescita sensibile: 10 milioni e 700mila tonnellate, pari a 200mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. L’Italia ha riciclato il 76,7% degli imballaggi immessi sul mercato, migliorando ulteriormente. È una quota ben superiore all’obiettivo europeo di riciclo del 65% al 2025 e anche di quello del 70% al 2030.

Il Belpaese evidenzia numeri importanti in vari ambiti del riciclo, che definiscono bene la sua propensione all’economia circolare.

Gli ottimi risultati degli imballaggi

Dell’Italia del riciclo fanno parte integrante gli imballaggi, che rappresentano circa l’8% dei rifiuti totali prodotti in Italia. Lo segnala il Conai. Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi a fine vita recuperati supera i 12 milioni di tonnellate: l’86,4% dell’immesso al consumo.

Italia: ottimi risultati del riciclo imballaggi imballaggi

Gli imballaggi a fine vita conferiti dai Comuni al sistema consortile sono cresciuti nel 2024 in tutte le macro aree del Paese, soprattutto al Centro (+6,2%) e al Sud (+5,1%).

Per l’anno in corso, secondo le previsioni del Conai dovrebbe vedere riciclato oltre l’85% degli imballaggi in carta e cartone, oltre l’80% degli imballaggi in acciaio, il 70% degli imballaggi in alluminio, quasi il 64% degli imballaggi in legno, più del 51% degli imballaggi in plastica e bioplastica compostabile (circa il 51% di plastica tradizionale e il 58,5% di bioplastica) e oltre l’81% degli imballaggi in vetro. Tutte le sette filiere dei materiali avranno così superato i rispettivi obiettivi di riciclo minimo chiesti dall’Europa al 2025.

Carta e cartone

Nella raccolta differenziata di carta e cartone, l’Italia cresce e consolida il suo primato europeo. Nel 2024 ha superato quota 3,8 milioni di tonnellate raccolte nel 2024, con un aumento di oltre 130mila tonnellate rispetto all’anno precedente.

Riciclo carta e cartone: i dati in Italia

Lo raccontano i dati del 30° rapporto Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, che evidenzia il risultato del Sud Italia, che ha superato per la prima volta, della soglia dei 50 chilogrammi pro-capite.

Per quanto riguarda gli imballaggi in carta e cartone, l’Italia è un modello in Europa. Il tasso di riciclo del 92,5% raggiunto nel 2024 pone il nostro Paese a consolidare e superare l’obiettivo UE al 2030, confermandosi tra i Paesi più avanzati in Europa per il recupero di questo tipo di imballaggi.

Plastica

Nel 2024, nel nostro Paese sono state raccolte in modo differenziato più di un milione e mezzo di tonnellate di imballaggi in plastica, con un incremento del 4% rispetto al 2023 e una media pro capite superiore a 26 kg. Un segnale concreto di un impegno collettivo in crescita verso un’economia sempre più circolare, segnala Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) il cui sistema ha coinvolto 7.396 Comuni, coprendo il 97% della popolazione italiana.

Riciclo plastica: i dati in Italia

Per quanto riguarda i numeri espressi dalle singole regioni, Corepla segnala il primato della Sardegna in termini di raccolta pro capite (36,4 kg per abitante), seguita da Veneto (30,9 kg) e Liguria (29,6 kg), quest’ultima in crescita dell’11%. Tra le migliori performance, viene segnalata la Basilicata con un incremento del 40%.

Riciclo legno

Anche nel legno, l’Italia del riciclo evidenzia risultati positivi. Lo confermano i numeri di Rilegno, il consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno.

Riciclo imballaggi in legno, i numeri in italia

Su 3 milioni e 440.202 tonnellate di imballaggi utilizzati in tutto il territorio nazionale nel 2024, Rilegno ne ha recuperato e riciclato 1 milione e 755.940 tonnellate di legno. Si traduce in una quota di imballaggi di legno recuperati sull’immesso al consumo pari al 67,14%. Il riutilizzo è cresciuto fino a superare le 945mila tonnellate, pari a 70 milioni di pallet.

Vetro

Un’altra eccellenza dell’Italia del riciclo è quella riguardante la raccolta del vetro. La racconta Coreve, il Consorzio recupero vetro che si occupa di gestire il riciclo e il recupero degli imballaggi in vetro.

Riciclo vetro: i numeri in Italia

Ha da poco presentato i dati sul riciclo del vetro in Italia nel 2024, registrando un tasso di riciclo dell’80,3%, che collocano il nostro Paese tra più virtuosi in Europa. È una percentuale che si traduce così: 3,8 milioni di tonnellate di materie prime risparmiate; 2,3 milioni di tonnellate di CO₂ in meno in atmosfera;​ 113 milioni di euro di ricavi per i Comuni; 407 milioni di euro risparmiati.

Acciaio e alluminio

In Italia, il riciclo di acciaio mostra numeri ben superiori alla media europea. Lo scorso anno sono state avviate a riciclo 435.539 tonnellate di imballaggi in acciaio, pari a un tasso dell’86,4%, ben superiore all’obiettivo europeo dell’80% fissato per il 2030. Questo risultato si traduce in 495mila tonnellate di materia prima e 2,7 TWh di energia primaria risparmiati grazie al riciclo degli imballaggi in acciaio, oltre a 868 tonnellate di CO2 equivalenti evitate.

Riciclo alluminio e acciaio, i numeri in Italia

Dall’acciaio all’alluminio, la situazione è comunque eccellente. Nel 2024, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio si è attestato al 68,2%, in lieve calo rispetto al 70% registrato l’anno prima che però, segnala CIAL (Consorzio Imballaggi Alluminio) è legato all’ampliamento del perimetro di rendicontazione previsto dalle nuove norme europee, che includono anche l’alluminio presente negli imballaggi compositi. La filiera del recupero si dimostra in grado di assorbire quantità crescenti di immesso (+8,5% rispetto al 2023) attraverso ad un sistema di raccolta, selezione e trattamento consolidato a livello nazionale.

Anche sul fronte delle lattine per bevande, l’Italia si conferma tra i Paesi più efficienti d’Europa con un tasso di riciclo nello specifico che si attesta all’86,3%, evidenziando una crescita (+16%) nell’immesso al consumo.

Oli e pneumatici a fine vita: ottimi risultati di raccolta e recupero

Nella carrellata dedicata all’Italia del riciclo, va fatto un accenno doveroso anche alla raccolta e trattamento degli oli esausti e degli oli minerali. Nel primo caso, come riportano i dati del Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli olii e grassi vegetali e animali esausti), nel corso del 2024 sono stati raccolti oli e grassi esausti per 80.345 tonnellate, corrispondente alla quasi totalità degli oli esausti prodotti dalle attività professionali e a oltre un quarto del rifiuto prodotto in Italia in un anno, in linea con i risultati dell’anno precedente.

Per quanto riguarda, invece, gli oli minerali, il consorzio specifico (Conou), racconta di una filiera di raccolta capace di raccogliere 188 mila tonnellate di olio usato in tutto il territorio nazionale. Sul totale, il 98% è stato avviato a rigenerazione.

Anche in tema di pneumatici fuori uso, i dati 2024 esprimono una filiera che ha raccolto 168.034 tonnellate di PFU in tutte le regioni italiane, superando del 10% il target stabilito dalla normativa. Il totale raccolto è stato valorizzato secondo i principi della gerarchia europea dei rifiuti: il 47,8% è stato recuperato come materia, generando gomma riciclata, acciaio e altri materiali riutilizzabili in vari settori produttivi; il restante 52,2% è stato avviato al recupero energetico, spiega Ecopneus (Consorzio per i pneumatici fuori uso).

FAQ — Riciclo ed economia circolare

Qual è il ruolo dell’Italia nel panorama europeo del riciclo?

L’Italia si posiziona tra i Paesi più virtuosi dell’Unione Europea in termini di economia circolare. Con un tasso di utilizzo di materiali provenienti dal riciclo pari al 20,8% nel 2023 — quasi il doppio della media UE (11,8%) — il nostro Paese supera costantemente gli obiettivi fissati dalle direttive comunitarie, sia per quanto riguarda gli imballaggi sia per altre filiere di rifiuti. Questo risultato riflette l’impegno di consorzi come Conai, Corepla, Rilegno, Comieco, Coreve, CIAL, Conoe, Conou ed Ecopneus, che coordinano raccolta, recupero e riciclo su scala nazionale.

Quali materiali da imballaggio hanno i migliori tassi di riciclo in Italia?

Tra le filiere di punta spiccano carta e cartone con un tasso di riciclo del 92,5% nel 2024, seguiti da vetro (80,3%) e acciaio (86,4%). Anche il legno (67,1%), la plastica (oltre 51% per la tradizionale e quasi 59% per la bioplastica compostabile) e l’alluminio (68,2%) mostrano performance superiori agli obiettivi europei. I dati evidenziano una propensione crescente verso il riuso e la riduzione dell’impatto ambientale lungo tutta la filiera.

Qual è l’impatto ambientale del riciclo sul territorio?

Il riciclo contribuisce a ridurre in modo significativo l’estrazione di materie prime vergini e le emissioni di CO₂. Ad esempio, nel solo comparto del vetro, nel 2024 si sono risparmiate 3,8 milioni di tonnellate di materie prime e 2,3 milioni di tonnellate di CO₂. Analogamente, per l’acciaio, sono stati risparmiati 2,7 TWh di energia primaria grazie all’utilizzo di materiale riciclato. Questi numeri dimostrano come l’economia circolare generi vantaggi ambientali, economici e sociali per i territori.

Come possono cittadini e imprese contribuire all’economia circolare?

Cittadini e imprese hanno un ruolo chiave: separare correttamente i rifiuti, conferire i materiali ai circuiti consortili di raccolta differenziata, preferire prodotti riciclati o riciclabili e ridurre gli sprechi di risorse. Le performance del sistema dipendono infatti dalla qualità del materiale conferito: più pulita e selezionata è la raccolta, più alto sarà il tasso di recupero. Anche l’innovazione di prodotto e imballaggio contribuisce, rendendo i materiali più facilmente riciclabili a fine vita. 


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione novembre 2021

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