L’impiego dei materiali riciclati in edilizia, secondo i principi dell’economia circolare, permette un uso più efficiente delle materie prime e una riduzione dei rifiuti. Un esempio interessante è quello della gomma riciclata, che offre una seconda vita agli pneumatici fuori uso e che si presta per nuove ed interessanti applicazioni in campo edile. Indice degli argomenti: Come si riciclano i PFU Usi e applicazioni della gomma riciclata in edilizia: Isolanti in gomma riciclata – Pavimentazioni sportive da PFU – Asfalti e fondi stradali con PFU riciclati Regole e norme per la gestione dei PFU Perché scegliere materiali e prodotti riciclati e riciclabili Il riciclo è una risposta alla necessità di un mondo delle costruzioni più sostenibile e con ridotto impatto ambientale. Secondo i principi dell’economia circolare, al termine del suo ciclo di vita, ogni oggetto o componente, non è scartato a priori, ma viene reimmesso nel ciclo produttivo, attraverso il riciclo o il riuso. Oltre a vetro, carta, legno, detriti e plastica, anche la gomma riciclata è una risorsa di valore. Un PFU (Pneumatico fuori uso) è uno pneumatico che, nemmeno se sottoposto ad interventi di ricostruzioni, è in grado di assicurare la giusta sicurezza e prestazioni di qualità, diventando quindi un rifiuto. Ecopneus, un’associazione impegnata sulla maggior parte del territorio italiano nel recupero e trattamento degli pneumatici dismessi, è responsabile della gestione di circa 200.000 tonnellate di PFU ogni anno. Questi rifiuti, se non diventano nuovo materiale, permettono di recuperare energia grazie al loro elevato potere calorifico. Secondo i dati di Ecopneus, dal 2011 ad oggi il riciclo e il recupero di PFU ha permesso di evitare la produzione di 3,2 milioni di tonnellate di CO2. Se non si utilizzasse materiale riciclato si dovrebbe ricorrere a materiale vergine e molto spesso importato. In questo modo, si riducono annualmente le emissioni di circa 380 mila tonnellate di CO2 e anche i costi economici dell’importazione. Un contributo sicuramente importante per la crescita dell’economia circolare italiana. Come si riciclano i PFU Ciò che rende vantaggioso il riciclo dei PFU è il fatto che questi materiali riescono a mantenere intatte molte delle loro caratteristiche chimiche e fisiche anche dopo la trasformazione. Il loro riciclo può essere svolto attraverso diversi processi. L’operazione più diffusa è la macinazione meccanica, effettuata a temperatura ambiente, il cui risultato è granulato di gomma e polvere. Granulazione dei pneumatici fuori uso Il processo di frantumazione può essere svolto in due fasi nella seconda si ottengono granuli più fini e se sottoposti a nobilitazione, ottenendo materia di diverso colore e con diverse caratteristiche di riflessione dei raggi solari. Gli stessi prodotti si possono ottenere anche grazie all’uso dell’azoto liquido, lavorando meccanicamente a bassa temperatura o attraverso getti d’acqua con la giusta potenza. Usi e applicazioni della gomma riciclata in edilizia La gomma riciclata è resistente agli agenti organici, come muffe e batteri, alle escursioni termiche e agli agenti atmosferici. Le sue prestazioni, inoltre, non calano nel tempo e, di conseguenza, il periodo di vita utile dei prodotti in gomma riciclata è molto lungo. Queste caratteristiche rendono l’uso del granulato di gomma riciclata adatto a moltissimi ambiti anche in edilizia: si realizzano campi da calcio in erba sintetica, pavimentazioni sportive, asfalti “silenziosi” e duraturi, materiali antivibranti e per l’isolamento acustico, arredo urbano e molto altro ancora. Isolanti in gomma riciclata Uno dei principali utilizzi della gomma riciclata in edilizia consiste nella produzione di pannelli e prodotti isolanti. La gomma è elastica, fono assorbente e ha una buona resistenza termica: per queste caratteristiche è un ottimo materiale per la produzione di isolanti termici e acustici, impermeabilizzanti e materiali per assorbire le vibrazioni. Con la gomma riciclata, quindi, si possono produrre pannelli, tappetini e materassini che possono essere impiegati in diversi punti dell’edificio. Isolante acustico in gomma riciclata. Posa di tappetino in gomma riciclata anticalpestio, Ecopneus Sono adatti all’isolamento di pareti perimetrali o divisori interni, possono essere utilizzati nelle pavimentazioni per combattere il rumore da calpestio oppure nelle coperture. I prodotti in gomma possono quindi essere posti in intercapedine, tra la pavimentazione e la parte strutturale dei solai o in contropareti e controsoffitti, così come possono essere indicati per l’isolamento acustico nei vani tecnici, isolando dal rumore degli impianti. Le prestazioni elevate di fonoassorbimento rendono questi prodotti adatti anche a ridurre l’inquinamento acustico, isolando la facciata e smorzando i rumori aerei. Pavimentazioni sportive da PFU Le caratteristiche di elasticità e assorbimento delle vibrazioni e del rumore che rendono la gomma riciclata ottima per la produzione di isolanti, si uniscono ad altre importanti proprietà del materiale, rendendolo un’ottima soluzione anche per la realizzazione di pavimentazioni sportive. I Pfu, una volta trasformarti e lavorati, si contraddistinguono per proprietà antisdrucciolevoli, ottimo assorbimento degli urti e resistenza alle deformazioni. Le pavimentazioni in gomma riciclata possono essere posate senza preoccupazioni anche all’esterno, grazie alla resistenza agli agenti atmosferici e alle buone prestazioni garantite anche a diverse temperature. E’ di GIWA la Piastrella antitrauma in gomma riciclata SBR per uso esterno, composta da quadrotti in gomma rossa Per questo si trovano svariati casi di applicazioni della gomma riciclata nei complessi sportivi, che la utilizzano per prati artificiali, piste di atletica, campi da gioco e pavimentazioni antitrauma in corrispondenza delle aree giochi, anche grazie alla possibilità di ottenere materiale di diversi colori e più o meno rigidi. Queste superfici, inoltre, non richiedono elevata manutenzione e hanno costi di gestione ridotti rispetto ad altri materiali. Il processo di frantumazione può essere svolto in due fasi, nella seconda si ottengono granuli più fini e se sottoposti a nobilitazione, ottenendo materia di diverso colore e con diverse caratteristiche di riflessione dei raggi solari Asfalti e fondi stradali con PFU riciclati La frantumazione dei PFU permette di realizzare asfalti dalle prestazioni migliorate, che si caratterizzano per la riduzione fino a 7 dB del rumore generato dal passaggio dei veicoli e una durata fino a 3 volte quella degli asfalti convenzionali, maggiore resistenza all’usura e alla formazione di crepe e buche. Anche i costi di manutenzione sono ridotti e, rispetto all’asfalto tradizionale, sono necessari meno interventi per il ripristino della superficie carrabile. Posa di asfalto modificato con gomma da Pfu, Ecopneus Secondo gli ultimi dati di Ecopneus ad oggi in Italia sono stati realizzati complessivamente più di 520 km corsie di strade con l’utilizzo di asfalto modificato con gomma riciclata da PFU, con un incremento rispetto allo scorso anno di oltre 170.000 mq di nuove strade realizzate. Regole e norme per la gestione dei PFU Il DM 182/2019 contiene la revisione delle modalità di gestione dei PFU. Tra le principali novità introdotte, ci sono l’impiego degli eventuali avanzi di gestione economici di fine anno per la riduzione del contributo ambientale sugli pneumatici a carico dei consumatori, un maggior controllo sui gestori di PFU in forma individuale (attraverso l’obbligo di una figura giuridica responsabile per ogni soggetto) e sugli acquisti di pneumatici on-line, da cui spesso hanno origine flussi irregolari. Inoltre, c’è stata l’introduzione dell’obbligo di effettuare la raccolta su tutto il territorio nazionale per tutti i gestori di PFU, rendicontando al Ministero i quantitativi raccolti semestralmente in ogni macro-area individuata dal decreto. Questo dovrebbe permettere anche di eliminare discriminazioni tra aree geografiche differenti. Inoltre, nel mese di aprile è stato presentato il Decreto End of Waste per la gomma riciclata dei PFU, a conferma dell’importanza per l’economia circolare italiana di questo settore, che conta 100 aziende e oltre 1.000 addetti che si occupano della raccolta e del riciclo dei PFU su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del Decreto è quello di un miglior inquadramento delle procedure di riciclo dei PFU, per garantire maggior qualità e sicurezza dei materiali in uscita dagli impianti. In sostanza, si potrà contare su una normativa nazionale, appianando eventuali precedenti differenze anche tra diverse regioni e province. Nel dettaglio, tra le principali novità introdotte ci sono l’obbligo per gli impianti di trattamento di adottare un sistema per il lavaggio di PFU che elimini le impurità; l’istituzione di analisi sul materiale riciclato in uscita; la certificazione del produttore su ogni lotto di produzione del materiale riciclato, che nel Decreto viene definito non più come gomma riciclata ma “Gomma Vulcanizzata Granulare”. Un invito all’utilizzo di questi rifiuti riciclati è stato fatto anche con il decreto sui “Criteri ambientali minimi” (Cam) del 2017, dove si sottolinea l’adeguatezza dei Pfu a diventare isolanti termici e acustici. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento