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È il progetto di rigenerazione urbana che riqualificherà uno degli edifici progettati da Vittorio Gregotti a metà anni Ottanta. Il progetto architettonico è di Piuarch, quello paesaggistico di Antonio Perazzi. La piazza al centro del complesso sarà arricchita di negozi, bar, ristoranti, spazi di co-working a disposizione del quartiere e dal Pavilion, uno spazio polifunzionale. BiMstrò, la caffetteria contemporanea, è firmata da Paola Navone-Otto Studio A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle BiM, Bicocca incontra Milano, il progetto architettonicoLa piazza e il PavilionGli uffici di BiM, Bicocca incontra MilanoIl progetto del paesaggioUna rigenerazione greenIl BiMstròLa piazza e il BiM GardenLe attività durante il cantiereC41 x BiMBicocca, la storia del quartierePaola Navone – Otto Studio Si chiama BiM, Bicocca incontra Milano. È il nuovo progetto di rigenerazione urbana che entro il 2026 trasformerà un edificio iconico, progettato da Vittorio Gregotti a metà degli anni Ottanta nel quartiere di Milano Bicocca, in un distretto verde, aperto e integrato alla città. Sarà un complesso all’avanguardia, dove coesisteranno funzionalità e comfort, servizi per il business e spazi dedicati alla cultura e alla socialità. Il progetto di riqualificazione, da 250 milioni di euro, coinvolge un’area di oltre 50mila metri quadrati e due immobili situati in viale dell’Innovazione 3 e in viale Piero e Alberto Pirelli 10. A promuovere l’intervento è la società di investimento Aermont Capital attraverso il Fondo Innovazione, gestito dalla società di gestione del risparmio Kervis Sgr. Manifattura Tabacchi Development Management, del gruppo Aermont, sarà la società di project management, che è responsabile anche dell’opera di rigenerazione urbana di Manifattura Tabacchi a Firenze, con un progetto da 250 milioni di euro che prevede il recupero, entro il 2026, di un’area industriale di oltre 110mila metri quadrati. BiM, Bicocca incontra Milano, il progetto architettonico Il progetto di BiM è firmato dallo studio di architettura milanese Piuarch, che ha lavorato in collaborazione con il paesaggista Antonio Perazzi. Il complesso comprende 43.300 mila metri quadrati a destinazione direzionale, 3.400 metri quadrati di spazi retail, 800 metri quadrati di Pavilion multifunzionale e 6mila di spazi verdi e giardino. Gli uffici, disposti su otto piani e dotati di ampie terrazze verdi, rispondono ad alti standard tecnologici e di vivibilità. Terrazze verdi agli ultimi piani del complesso I lavori verranno realizzati in una logica di retrofitting, scegliendo di rigenerare anziché costruire ex novo, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dell’intero progetto. Il recupero e l’ottimizzazione delle architetture esistenti – dall’involucro esterno ad alcune finiture interne, come i pavimenti – presenta evidenti vantaggi per la sostenibilità ambientale, economica e sociale. La piazza al centro del complesso sarà animata da nuovi servizi collettivi – negozi, bar, ristoranti, co-working – a disposizione dei tenant e dei cittadini. Qui sorgerà anche il Pavilion, uno spazio polifunzionale dal design distintivo e mutevole, collettore di idee, progetti e iniziative speciali. Filo conduttore dell’insieme sarà il verde, che ridisegna gli spazi comuni e dialoga con l’architettura. La piazza e il Pavilion “La corte interna, pensata come un grande vuoto, diventa ora centrale nel progetto architettonico e nel disegno del paesaggio verde”, afferma Gino Garbellini, architetto co-fondatore insieme a Francesco Fresa, Germán Fuenmayor e Monica Tricario di Piuarch, tutti e quattro già allievi di Vittorio Gregotti all’epoca della costruzione di Bicocca. La piazza interna e il Pavilion. Il progetto architettonico è di Piuarch, quello del paesaggio di Antonio Perazzi Cuore pulsante di BiM è la piazza, punto d’arrivo e di partenza, luogo di contemplazione, d’incontro e di scambio, che accoglie servizi a misura di cittadino: caffè e ristoranti con dehor, bike shop, bookshop, co-working. Un vero e proprio sistema di rigenerazione del piano terra che, partendo da questo edificio, aspira a coinvolgere l’università Bicocca e l’intero quartiere. Nel suo progetto Piuarch è partito dalla valorizzazione del complesso di Gregotti, esaltandone le qualità costruttive e compiendo al tempo stesso un’operazione di alleggerimento e sottrazione, con l’obiettivo di renderlo permeabile e aperto al quartiere e alla città. La lobby di BiM Il piano terra diventa trasparente, grazie alle ampie vetrate che ne percorrono l’intera superficie. La sensazione è di osservare un enorme volume sospeso, che si può attraversare con lo sguardo. Quattro lobby d’ingresso, affacciate sulle due vie principali, fanno da traît-d’union tra il tessuto urbano e la piazza centrale. Gli spazi di socialità della piazza di BiM Al centro della piazza sorge il nuovo Pavilion, progettato sempre da Piuarch, che mette in relazione luoghi di lavoro e socialità, paesaggio e architettura, sviluppando un palinsesto di iniziative ed eventi che attiveranno il distretto Bicocca, l’università e i cittadini. L’interno del Pavilion “Abbiamo voluto dare un’identità contemporanea all’edificio di Gregotti – afferma Garbellini -, adattandolo ai nuovi modi di concepire e vivere gli ambienti del lavoro, secondo un nuovo concetto di socialità urbana in cui la piazza centrale diventa simbolo di apertura, interazione e contaminazione tra pubblico e privato”. Gli uffici di BiM, Bicocca incontra Milano All’interno del complesso tutti gli interventi mirano alla massima qualità ed efficienza delle aree comuni e degli spazi dedicati al business. Ingresso del complesso da Viale dell’Innovazione Nella pianta lineare di Gregotti, rimasta invariata, gli uffici possono svilupparsi in modo estremamente flessibile, configurandosi in un mix di open space e ambienti chiusi. Finestre apribili, luce naturale e impianti all’avanguardia garantiscono benessere ed efficienza energetica, mentre le ampie terrazze verdi affacciate sulla città e la piazza diventano un prolungamento en plein air del luogo di lavoro. Un ufficio tipo del complesso direzionale Due nuovi piani – il settimo, che da spazio tecnico diventa ufficio, e l’ottavo, che si aggiunge come volume trasparente affacciato su un rooftop verde – offrono una vista privilegiata su Milano. Al piano interrato si trovano gli spazi collettivi a servizio dei tenant, con una palestra e un auditorium da 200 posti, oltre al parcheggio per 503 auto e 192 bici, dotato di colonnine elettriche di ricarica. Il progetto del paesaggio “Il progetto paesaggistico per BiM non è solo il completamento architettonico dell’ampio complesso gregottiano della Bicocca, ma vuole sancire una diversa relazione con un quartiere in fermento e un territorio da riscoprire – sostiene l’architetto Antonio Perazzi, che ha progettato i seimila metri quadri di giardino di BiM, con 3.700 piante di circa 40 specie differenti -. Siamo partiti da un ossimoro: rendere la corte interna un parco aperto, sempre a disposizione di tutti“. La piazza, da spazio vuoto e solitario, si trasforma in un luogo vivo e rigoglioso, che anima il quartiere e coinvolge i tenant e i visitatori in un’esperienza inedita. Attraverso il verde, BiM rivolge un invito a riappropriarsi degli spazi all’aperto. “Qui il verde non ha soltanto una funzione decorativa – aggiunge Perazzi -, ma diventa un pretesto aggregativo, un luogo di incontro in cui le persone possano sostare protetti dalla vegetazione e abbiano voglia di rimanere oltre l’orario di lavoro, sentendosi parte di una comunità”. Intorno al nuovo Pavilion sorgeranno sette grandi giardini rialzati a forma di mezzaluna, per creare dei “nidi” accoglienti. Perazzi privilegia l’uso di una vegetazione spontanea, con elevate capacità di adattamento al contesto urbano e ridotte necessità di manutenzione e consumo idrico. In particolare il bambù – resistente e di grandi dimensioni, che permette di filtrare il 40% di CO2 in più rispetto a qualunque altra pianta – e gli alberi di Ginkgo biloba, cui si affiancano piante perenni selezionate per la qualità delle loro variopinte fioriture. Anche gli ampi terrazzi – che ospitano1.200 piante di 36 specie differenti – stimolano il senso di appartenenza a un contesto di qualità. I terrazzi del primo piano sono concepiti come aree ricreative che completano la riqualificazione architettonica e sociale degli spazi, con una selezione di vegetazione decorativa e piante in vaso che rievocano il paesaggio meneghino delle case di ringhiera. Al quarto e sesto piano sarà possibile creare dei veri e propri salotti all’aperto, o degli orti condivisi, mentre al nuovo ottavo piano l’interior landscaping darà vita a isole funzionali e versatili, personalizzabili con varietà di piante che migliorano la qualità dell’aria. L’obiettivo, all’interno come all’esterno, è creare un habitat che favorisca la biodiversità, contribuendo al tempo stesso a migliorare la performance climatica degli ambienti. Una rigenerazione green BiM, Bicocca incontra Milano si ispira ai principi dell’economia circolare, scegliendo di rigenerare anziché costruire ex novo e di valorizzare gli edifici esistenti attraverso soluzioni progettuali e impiantistiche di ultima generazione. Oltre a preservare la struttura originaria (pareti, coperture…), sono state recuperate anche molte finiture, tra cui il pavimento flottante, che è stato temporaneamente rimosso e stoccato per poter essere riutilizzato. Il building sarà dotato di sistemi di recupero e riciclo dell’acqua piovana, che consentiranno un abbattimento nell’uso di acqua potabile di circa il 60%, oltre a 2.200 metri quadrati di pannelli solari in copertura – per un totale di 584 pannelli fotovoltaici in grado di generare fino a 328.000 kWh/anno di potenza – contribuendo in modo significativo al fabbisogno energetico dell’edificio. I sistemi di riscaldamento e raffrescamento saranno alimentati dall’energia geotermica e solare, due risorse rinnovabili. Un accurato studio della luce naturale permetterà di ottenere ulteriori benefici a livello energetico, riducendo i consumi di elettricità grazie a sensori che regolano la luce artificiale in base alla luminosità degli ambienti nei diversi momenti della giornata. Anche il verde è progettato per garantire uno spazio salubre e una gestione rispettosa dell’ambiente, attraverso la scelta di piante che richiedono manutenzione e irrigazione ridotte e di specie che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria. BiM si propone come modello di riqualificazione urbana sostenibile, trasformando gli spazi in Classe A e rispondendo ai più alti requisiti di ESG e sostenibilità. L’obiettivo è ottenere diverse tra le più importanti certificazioni green riconosciute a livello internazionale, tra cui Leed Platinum, Breeam Excellent, Well Gold e WiredScore enabled. Il BiMstrò BiMstrò è il temporary café: colorata, pop, informale, è una caffetteria temporanea progettata da Paola Navone – Otto Studio all’interno di BiM, aperta al pubblico tutti i giorni. L’ingresso del BiMstrò Situato al piano terra, in viale dell’Innovazione 3, BiMstrò si estende su 135 metri quadrati (di cui 60 all’interno e 75 all’esterno) unendo food e design, cultura e socialità, lavoro e tempo libero in un’architettura effimera non convenzionale. «Un gesto di rottura in uno spazio dalla rigorosa identità architettonica – spiega Paola Navone – che si trasforma in un luogo di accoglienza e di sosta, capace di attivare relazioni con il quartiere e tra le persone». I tavoli sociali del BiMstrò sono ideati da Paola Navone-Otto Studio La designer gioca con il concetto di upcycling – elemento distintivo di tutti i suoi progetti – utilizzando in modo inatteso oggetti e materiali esistenti, grezzi, poveri e di recupero, con finiture realizzate a mano. L’allestimento, a cura di Pollodesign, è un mix creativo di intonaci graffiati, segni grafici disegnati a rullo, lamiera zincata, colla, cemento e grés. Sulle pareti, il nastro adesivo giallo fluo disegna pattern fantasiosi e iconici. La ricerca meticolosa sulle materie prime ha condotto a una selezione di partner altamente specializzati, portatori di eccellenza, tra cui 3M, ABK, Mapei, Caimi, Metalmek, Martinelli e Fosnova. L’atmosfera accogliente del piccolo bistrot prosegue nello spazio outdoor, grazie a un’apertura in facciata che mette in relazione interno ed esterno: qui sono allestiti i tavoli sociali multifunzionali, destinati ad accogliere momenti di incontro e aggregazione che attivano la piazza e il quartiere, immersi in un giardino con piante che crescono in barili di metallo rigenerati e fili di lanterne. Uno spazio giocoso e flessibile – realizzato insieme al paesaggista Antonio Perazzi – che lascia intravedere la futura vocazione conviviale del progetto. BiMstrò è uno degli spazi temporanei aperti al pubblico durante la prima fase di cantiere, fino a settembre 2024, per accogliere il programma di iniziative culturali di BiM. La piazza e il BiM Garden La piazza di BiM – fulcro del progetto di riqualificazione, che la trasformerà in un luogo animato da caffè e ristoranti, negozi e atelier – accoglie i cittadini, durante il periodo di cantiere, nel BiM Garden: uno spazio progettato da Paola Navone – Otto Studio e dal paesaggista Antonio Perazzi, con ampi tavoli sociali multifunzionali e grandi aiuole in cui cresce una vegetazione rigogliosa. L’obiettivo è accogliere i visitatori, invitandoli a sostare e a vivere l’arredo urbano con la massima libertà, per incontrarsi, lavorare, studiare, leggere. Il BiM Garden e la piazza saranno teatro di momenti musicali, appuntamenti con il cinema all’aperto, tornei di scacchi, cene sociali, lezioni di yoga e molte altre attività en plein air. Le attività durante il cantiere BiM, Bicocca incontra Milano rappresenta un modello innovativo di rigenerazione urbana, che vive il percorso di avvicinamento all’inaugurazione – prevista nel 2024 per l’edificio Pirelli 10 e nel 2026 per Innovazione 3 – come un’opportunità di valorizzazione per il distretto e la città. Per tutta la durata del cantiere, gli spazi di BiM saranno animati da un programma di attività culturali temporanee curate in collaborazione con l’agenzia creativa Studiolabo: eventi e iniziative coinvolgeranno non solo i tenant – presenti e futuri – ma anche la comunità del quartiere Bicocca, aprendosi alla città. Il programma, patrocinato dal comune di Milano, si svilupperà attraverso partnership e collaborazioni con istituzioni ed eccellenze già attive sul territorio – tra cui la casa di produzione creativa C41, il festival PianoCity Milano, il Gruppo Scacchistico Università Bicocca Milano, la Cineteca Milano MIC – e la sinergia con manifestazioni di primo piano, a partire dalle numerose Week milanesi. L’obiettivo è trasformare il tempo di attesa del cantiere, invitando i cittadini a scoprire e a vivere le aree in via di riqualificazione come uno spazio di incontro e aggregazione. Il programma temporaneo di BiM si articola in aree tematiche che anticipano i principi fondanti del progetto: Circular Economy, Culture + Nature, Wellbeing, Food&Beverage, Music. Ciascun evento rappresenterà un piccolo assaggio di ciò che accadrà una volta ultimata la riqualificazione. C41 x BiM La cultura visiva contemporanea diventa protagonista di BiM grazie alla partnership con C41, rivista indipendente di fotografia e casa di produzione creativa, che attiverà due spazi progettati da Piuarch al piano terra e al primo piano dell’edificio, offrendo uno spaccato sulla fotografia contemporanea italiana e internazionale. Al piano terra di BiM si troverà lo spazio C41 Panorama, con l’opera al neon Beyond The Horizon realizzata da Patrick Tuttofuoco A dare il benvenuto ai visitatori, al piano terra, lo spazio C41 Panorama, annunciato da Beyond The Horizon, un’opera al neon realizzata da Patrick Tuttofuoco, artista milanese di fama internazionale che fonde Modernismo e Pop in sculture astratte che raffigurano l’uomo come paradigma dell’esistenza dando forma alle sue infinite sfaccettature. Un luogo che funge da anteprima delle mostre che saranno allestite al piano superiore, attraverso monitor, con interviste ai curatori, all’artista, ai critici e letture di approfondimento. Panorama ospita inoltre tutto l’archivio di C41 Magazine dal 2015 a oggi. Al primo piano si trova la C41 Gallery, uno spazio di sperimentazione dove durante l’anno un gruppo di artisti andrà a creare un contributo site-specific che ne trasformerà temporaneamente la natura. Negli spazi di BiM, C41 organizzerà anche eventi culturali con artisti, musicisti, scienziati e filosofi, oltre a trasferire all’interno della Gallery una sede della redazione della rivista. Bicocca, la storia del quartiere Il quartiere Bicocca si sviluppa all’inizio del Novecento insieme alla fabbrica Pirelli, che qui dà vita a un ambizioso progetto di industria e welfare costruendo, accanto alla fabbrica, scuole, infrastrutture, impianti sportivi e un complesso residenziale per i dipendenti, arrivando a creare quella che sarà definita la “Manchester d’Italia”. L’area, conosciuta come “la Bicocca” da oltre quattro secoli, prende il nome dalla quattrocentesca villa nobiliare della Bicocca degli Arcimboldi – antico casino di caccia e casa di villeggiatura – che entrerà poi a far parte della proprietà Pirelli, diventando sede di rappresentanza del Gruppo. Nel 1985, con la progressiva dismissione degli impianti produttivi, Pirelli indice un concorso internazionale per la conversione delle aree ex-industriali. Il vincitore è lo studio di architettura milanese Gregotti Associati, che intraprende la più grande opera di riqualificazione urbana in Europa, con l’obiettivo di restituire alla città di Milano l’ex area industriale occupata dallo stabilimento Pirelli. Per Vittorio Gregotti, “la semplicità è una complicatissima conquista”. Gli edifici della Bicocca – ordinati, rigorosi, monumentali – riflettono la sua visione, allora avanguardista, di città policentrica: un luogo che riuniva diverse funzioni – uffici, residenze, aree verdi, spazi culturali e di aggregazione – all’interno di spazi dalla grandissima qualità architettonica. Oggi l’eredità di Gregotti viene raccolta da Piuarch e Antonio Perazzi, con un intervento di rigenerazione e rinascita che intende portarne a compimento l’opera, traghettando Bicocca nel futuro. BIM dialoga con le prestigiose istituzioni culturali e scientifiche già attive e radicate nel quartiere, come l’università degli Studi Milano-Bicocca, la Fondazione Pirelli, Pirelli HangarBicocca, TAM Teatro Arcimboldi, il Gruppo 24 Ore, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e la Cineteca Milano MIC. A pochi minuti a piedi è raggiungibile il Parco Nord, che con i suoi 640 ettari è il parco più grande di Milano. Piuarch È uno studio internazionale con base a Milano. Fondato nel 1996 da Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario è un collettivo di circa 40 tra architetti e ingegneri provenienti da diverse parti del mondo. Piuarch progetta edifici per uffici, retail, complessi residenziali, interventi di recupero per la cultura e di rigenerazione urbana. È conosciuto a livello internazionale per la collaborazione con alcune delle maggiori maison di moda internazionali, tra cui Dolce&Gabbana, Gucci, Fendi e Givenchy. Paola Navone – Otto Studio Otto Studio nasce dalla visione creativa dell’architetto Paola Navone. È uno studio di design multidisciplinare, formato da un team di quindici persone, collabora con un variegato portfolio di clienti internazionali per i quali realizza progetti di interior design e product design, curando anche direzione creativa, grafica e stile. Cristina Pettenuzzo, con Domenico Diego e Gianpaolo Venier sviluppano con Paola Navone progetti di interior, product design e art direction. I team dedicati ai progetti di interior design e allo sviluppo dei progetti di product and graphic design alimentano una continua contaminazione creativa, la chiave per poter realizzare la visione globale del progetto. Scheda progetto BiM, Biccocca incontra Milano Località: Milano, quartiere Bicocca Committente: Aermont Capital Progettazione architettonica: Piuarch Progettazione del paesaggio: Antonio Perazzi Progettazione BiMstrò: Paola Navone-Otto Studio Project management: Manifattura Tabacchi Development Management Investimento: 250 milioni di euro Superficie dell’area: 50.000 mq Superficie direzionale: 43.000 mq Superficie retail: 3.400 mq Superficie Pavilion: 800 mq Superficie a verde: 6.000 mq Fine lavori: 2024 – 2026 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto