Architettura e paesaggio nella Cantina Masi

L’ampliamento del complesso di Sant’Ambrogio di Valpolicella, firmato dallo studio architetto Mar, fa dialogare il nuovo edificio con il contesto pedecollinare. Le viti sono l’elemento generatore della facciata dell’edificio. Ma il vero cuore del progetto è il fruttaio di appassimento

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Render del progetto dell’ampliamento della Cantina Masi a Sant’Ambrogio di Valpolicella
Render del progetto dell’ampliamento della Cantina Masi a Sant’Ambrogio di Valpolicella (credits, studio architetto Mar)

Indice degli argomenti:

A Sant’Ambrogio di Valpolicella, a metà strada tra Verona e il lago di Garda, con la costruzione del Visitor Center, la Cantina Masi Agricola amplia le proprie strutture produttive e direzionali.

Su un lotto di seimila metri quadrati, il progetto di ampliamento, messo a punto dallo studio dell’architetta veneziana Giovanna Mar, vuole unificare le principali funzioni del complesso: gli uffici, la bottaia e l’appassimento, spazi che saranno collegati alla cantina esistente attraverso un percorso pedonale.

L’obiettivo è razionalizzare le attività e, in particolare, accentrare la fase di appassimento delle uve in una zona privilegiata, connessa con le altre.

Il progetto ha previsto la costruzione di un edificio, di due piani fuori terra – più un piano seminterrato e un altro piano interrato – che si sviluppa su 1.250 metri quadrati di superficie coperta, con una altezza massima di otto metri.

L’edificio è costituito da un parallelepipedo curvilineo che segue l’andamento del terreno: grazie a questa soluzione la percezione del fronte, con lo slittamento dei piani del fabbricato e l’utilizzo di coperture verdi, viene ridotta.

Il concept progettuale

Il concept di progetto parte dalla lettura dei segni del paesaggio: l’andamento delle marogne (i terrazzamenti del veronese) viene ripreso virtualmente dai vari piani del fabbricato, mentre l’irregolarità delle curve naturali del terreno è percepibile attraverso l’articolazione e la convergenza dei singoli corpi che andranno a comporre il volume.

Ampliamento della Cantina Masi a Sant’Ambrogio di Valpolicella
I vigneti della Valpolicella e sullo sfondo render del nuovo complesso della Cantina Masi (render, studio architetto Mar)

Così facendo, i fronti articolati sui tre livelli si arretrano, rompendo l’effetto rigido di un’unica cortina.

Il fabbricato, infatti, presenta dei piani che slittano uno rispetto all’altro e si staccano dal basamento in pietra, creando piani prospettici diversi.

Come i terrazzamenti seguono le quote e le curve del terreno, variando in sezione e convergendo tra loro, allo stesso modo i livelli sfalsati dell’edificio si fondono insieme in un unico volume, che è il cuore dell’edificio: il fruttaio d’appassimento.

Altra componente rilevante del territorio, unitamente alle marogne, è rappresentato dalle vigne e dai loro filari. Le viti, con il loro ritmo pieno-vuoto, costituiscono l’elemento generatore della facciata dell’edificio.

Nuovo edificio di Cantina Masi: un parallelepipedo curvilineo che segue l'andamento del terreno
L’edificio è un parallelepipedo curvilineo che segue l’andamento del terreno (render, studio architetto Mar)

Il piano terra, parzialmente al di sotto del piano di campagna, è un robusto basamento in pietra.

Il piano primo, scandito dal susseguirsi dei serramenti, rimanda al fusto e ai sostegni delle viti, mentre l’alternarsi delle schermature orizzontali al piano secondo ricorda i tralci e le foglie con le loro luci ed ombre.

Al piano secondo, il fronte sud è caratterizzato dalla presenza di lamelle lineari in pietra locale che schermano dall’irraggiamento solare, riproponendo la tessitura semipiena dei tralicci e delle foglie.

Il piano primo, invece, completamente vetrato, reinterpreta il vuoto dei fusti e dei sostegni dei vitigni: non necessita di schermature solari perché ombreggiato dal soprastante corpo di fabbrica.

L’ala est del fabbricato, che ospita il fruttaio di appassimento, per esigenze funzionali, presenta fronti più chiusi, tranne all’ultimo piano dove, almeno in parte, sono ospitate attività direzionali e spazi tecnici per l’alloggiamento degli impianti a servizio del fabbricato.

Il prospetto interno, rivolto alla collina, risulta essere invece più aperto verso la campagna circostante, riproponendo in chiave contemporanea, grazie al volume aggettante, l’idea del portico.

La distribuzione delle funzioni

Al piano interrato trovano posto il garage, i locali tecnici, il fruttaio di appassimento con i relativi locali di lavorazione delle uve, e una sala audiovisivi.

Al piano terra, parzialmente interrato e coperto con un tetto verde, il visitor center, le sale di degustazione, il ristorante, i relativi spazi di servizio e alcune sale riunioni.

Al piano primo, nell’ala ovest, trovano posto gli uffici.

Il secondo risulta interamente destinato a uffici, prospettanti sia verso sud (lato strada) che verso nord (lato campagna), unitamente a un locale tecnico dove verranno posizionate le macchine per la climatizzazione del fruttaio.

Vista dall’alto del complesso Cantina Masi, con l’inserimento del nuovo edificio
Vista dall’alto del complesso con l’inserimento del nuovo edificio (render, studio architetto Mar)

Questi spazi di lavoro saranno caratterizzati da una partizione interna flessibile, costituita da pareti mobili il più possibile trasparenti, in modo da ricreare la sensazione di apertura degli uffici open space, ma allo stesso tempo garantire la privacy per chi vi lavora.

Il fruttaio di appassimento si sviluppa con tripla altezza nell’ala est ed è realizzato con struttura metallica e “vassoi in alluminio”.

Il fruttaio è il cuore del progetto e non a caso è il primo elemento che si incontra, dopo aver percorso la rampa d’accesso, entrando nella hall.

Da questa si può accedere a tutte le parti del complesso: il fruttaio di appassimento attraverso le scale che portano al livello inferiore, gli spazi per gli uffici e le sale riunioni e l’ambiente semi-ipogeo centrale che diventa una sorta di piazza coperta.

È proprio questa permeabilità funzionale e visiva degli spazi e delle funzioni in esse contenute a caratterizzare l’architettura dell’edificio e il dialogo che può intessere con gli spazi esterni.

I fronti esterni

I rivestimenti del piano terra e del primo piano, che dà verso est, sono in pietra locale su muratura in calcestruzzo, mentre quello verso il lato ovest, in corrispondenza degli uffici e della parete nord della hall, è in vetro.

Al secondo livello, la parte adibita a uffici è in vetro, protetto da schermature orizzontali costituite da lamelle lineari in pietra, rette da un sistema metallico.

Sul lato ovest, in corrispondenza dei locali tecnici, il rivestimento è in pietra su muratura in calcestruzzo, con nervature lineari in pietra, in continuità con le lamelle schermanti.

Sulla muratura piena del fruttaio vi sono delle aperture, anch’esse schermate attraverso le lame orizzontali e i diversi spessori del rivestimento in pietra, che consentiranno, sulla base delle esigenze tecnologiche interne del fruttaio (temperatura interna-esterna, grado di umidità assoluta, grado di umidità relativa…), la ventilazione naturale necessaria al processo di appassimento delle uve in esso contenute (in caso di condizioni metereologiche avverse la situazione ottimale verrà garantita dagli impianti termici e di trattamento dell’aria).

Ampliamento della Cantina Masi a Sant’Ambrogio di Valpolicella, il visitor center
Dalla hall si raggiunge l’ampio spazio del visitor center (render studio architetto Mar)

Nel progetto si è cercato di mettere in discussione la rigida separazione delle funzioni per cui si progettano spazi direzionali da un lato e spazi produttivi dall’altro, tra loro fisicamente e visivamente separati, per ovvie questioni logistiche, di rumorosità, di semplicità gestionale, soprattutto riferita agli impianti.

I progettisti hanno sovvertito tale ordine e affermato che il cuore dell’azienda è l’appassimento delle uve: ciò ha definito un progetto in cui già varcando l’ingresso, prima di giungere alla reception, si possa vedere, in tutta la sua maestosità, il fruttaio di appassimento attraverso una sorta di teca vetrata, che si sviluppa in uno spazio a tripla altezza, di circa 11 metri, dal piano interrato al primo livello fuori terra, dietro il fronte est dell’edificio.

Al suo interno, il fruttaio si presenterà come un grande vuoto, dove una serie di bracci meccanici automatizzati reggeranno e movimenteranno le cassette e le arelle contenenti le uve da appassimento.

Esternamente l’edificio emergerà per due soli piani e sarà caratterizzato sui fronti prospicienti le strade pubbliche dalla parete in materiale lapideo con elementi lineari, che saranno schermature orizzontali davanti alle vetrate e nervature sulle superfici piene. Tra le varie nervature trovano posto le aperture per la ventilazione naturale alle uve in appassimento.

I materiali del progetto

I materiali pensati per il complesso sono stati valutati per la loro compatibilità ambientale: dal ciclo produttivo fino al loro smaltimento terminato il ciclo di vita dell’edificio stesso. Ogni ambiente di lavoro è caratterizzato dall’uso di materiali che, nel rispetto della tradizione costruttiva, garantiscono specifici requisiti: il cemento armato, nelle zone più a rischio di incendio (piano interrato ad uso autorimessa); l’acciaio, in quelle dove la leggerezza strutturale deve accompagnarsi alla portata (strutture verticali di sostegno degli orizzontamenti); la pietra, dove la durabilità della materia permette il contatto con l’ambiente esterno (muro in pietra sui fronti sud e sud-est e nord).

Le viti, con il loro ritmo pieno-vuoto, hanno ispirato il disegno della facciata del nuovo edificio di Cantina Masi
Le viti, con il loro ritmo pieno-vuoto, hanno ispirato il disegno della facciata dell’edificio (render, studio architetto Mar)

I serramenti sono di tipo metallico, per ragioni di durabilità e di facilità di manutenzione, privilegiando il ferro e l’acciaio corten.

La copertura si articola in tre fasce: una piana, contenente vegetazione che si integra con il territorio agricolo circostante; una vetrata, di piccole dimensioni posta a quota inferiore, e una falda inclinata verso sud-est, in lamiera metallica, a basso impatto paesaggistico, dove saranno posati i pannelli fotovoltaici integrati con la copertura stessa, necessari per rispettare i requisiti di sostenibilità energetica richiesti.

Le finiture esterne – camminamenti, percorsi, bordi – saranno realizzate in pietra, favorendo disegni semplici, ma lavorazioni durevoli, riproponendo metodologie di posa e materiali propri della zona.

Il complesso piano per piano

La hall di ingresso è uno spazio a tripla altezza che nasce dal piano interrato, ma che ha il suo piano principale al piano terra.

Dalla zona esterna di fronte all’edificio, lungo il prospetto sud, si sviluppa una rampa che conduce all’interno della hall, dove, ancor prima di raggiungere la reception, si incontra la maestosità del fruttaio, visibile in tutta la sua interezza grazie alle terrazze che si affacciano su questo spazio.

Dalla hall, attraverso un sistema integrato di rampe e gradini si raggiunge l’ampio spazio del visitor center e la scala, che permette di raggiungere il piano interrato da dove inizierà il percorso di visita.

Il piano interrato è occupato in gran parte dall’autorimessa per dipendenti e visitatori; vi sono però ospitati anche la sala audiovisivi, una piccola sala riunioni, degli spazi di servizio e di lavorazione uve (da utilizzare nei periodi di carico e scarico delle uve destinate all’appassimento), dei locali tecnici e l’archivio.

Interno della Cantina Masi
Interno della Cantina (render, studio architetto Mar)

Il piano terra si articola su due diversi livelli: a una quota superiore la hall, le sale riunioni e il Ced, alla quota inferiore, il visitor center, le sale degustazione, lo spazio espositivo. L’ingresso principale avviene attraverso la piega verso l’interno del fabbricato del muro in pietra del prospetto sud; una rampa conduce alla hall in cui il visitatore viene accolto e da cui passa, tramite una scalinata-rampa, alla “piazza coperta”.

Al piano primo si accede dal blocco scala-ascensori in calcestruzzo a lato della reception dal piano terra oppure, se si accede dall’autorimessa, dal piano interrato.

L’ala ovest è dedicata ad uffici, mentre l’ala est ospita il fruttaio, in testata la scala di emergenza e un piccolo locale tecnico.

Il piano secondo è quasi completamente destinato ad uffici, che saranno climatizzati mediante un impianto ad aria primaria, pannelli radianti a soffitto e pavimento galleggiante rivestito in gomma.

Le sistemazioni esterne

Il fabbricato, ad eccezione della copertura a falda, è coperto con tetto giardino o con pavimentazione in pietra.

La ventilazione dell’autorimessa viene garantita con aperture a soffitto, schermate da strutture che impediscono l’afflusso diretto delle acque al piano interrato. I fori sono schermati da lame di corten con inserti alettati che delimitano dei rialzi del terreno, su cui è possibile piantumare delle piante di vite.

Il tema delle marogne viene ripreso unitamente all’andamento dei vigneti, con un’interpretazione moderna delle marogne stesse, realizzate con gabbioni in sassi.

Le sistemazioni a verde vedono i filari di vigne estendersi a tutto il lotto non costruito: il vigneto verrà esteso anche lungo la fascia di terreno che separa il lotto dalla strada provinciale.

Per garantire continuità percettiva, il vigneto è disposto non ortogonalmente ma parallelo alla strada provinciale, sia per mitigare la vista dell’edificio dalla strada, ma soprattutto perché storicamente le vigne erano sempre disposte parallelamente alle curve di livello dei terreni evitando appunto l’andamento a poggio che non è caratteristico della Valpolicella.

Lungo i bordi del lotto verranno messi a dimora dei cespugli bassi su prato erboso.

Allo stesso modo la copertura a verde degli spazi ipogei della piazza coperta, non potendo per ragioni statiche essere caricata eccessivamente di terreno, vedrà una copertura con erba e piccoli cespugli di tipo autoctono.


Ampliamento Cantina Masi

  • Località: Sant’Ambrogio di Valpolicella, Verona
  • Committente: Cantina Masi Agricola
  • Progettazione architettonica: Studio architetto Mar
  • Superficie del lotto: 6.000 mq
  • Superficie coperta: 1.250 mq
  • Superfici piano interrato: 1.800 mq circa (autorimessa), 1.900 mq (altri locali)
  • Superficie piano terra: 3.300 mq circa
  • Superficie piano primo: 450 mq circa
  • Superficie piano secondo: 1.100 mq circa
  • Altezza massima: 8 m
  • Inizio lavori: ottobre 2019



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