Il sistema si basa su casseri, gli elementi Climablock, che mutuamente e velocemente collegati tra loro compongono una struttura atta a ricevere il getto di calcestruzzo e, a maturazione di questo, a garantire un elevato isolamento energetico. Questa capacità è legata alla presenza di polistirene sulle superfici interna ed esterna della parete. Infatti utilizzando questo sistema siamo in grado di assicurare valori di trasmittanza U anche di 0,14 (W/mqK) in modo da allinearsi alle severe richieste della nuova normativa di settore nata in seguito all’adozione del protocollo di Kyoto (Febbraio 2005). L’elemento Climablock è un cassero costituito da due pannelli in polistirene espanso (EPS) affacciati tra loro e collegati da distanziatori in modo tale da creare una intercapedine (un vuoto tra le superfici). I distanziatori in polipropilene (PP) sono appositamente progettati e testati per resistere al getto di calcestruzzo e sono posizionati a passo costante per evitare l’eccessiva compressione e deformazione dei pannelli in polistirene. I distanziatori presentano apposite sedi per posizionare l’armatura orizzontale su cui legare quella verticale come richiesto dal progetto strutturale dell’edificio. La sommità dei pannelli presenta dei pioli (tasselli) per facilitare e guidare l’incastro tra i vari pannelli: la particolare trama garantisce dall’eventuale fuoruscita attraverso i giunti di collegamento di malta cementizia durante il getto. Si ottiene in questo modo un elemento leggero, comodo da movimentare e posizionare in cantiere. Gli elementi Climablock sono disponibili in diverse dimensioni e forme. Hanno un’altezza standard di 40 cm, la lunghezza è di 120 cm e spessori del lato esterno diversi (6,0– 9,0 – 12,0 – 18,0 cm). Antisimica Nel realizzare Climablock gli ingegneri della Pontarolo hanno considerato come un punto favorevole per il sistema le nuove norme tecniche per le costruzioni degli edifici in zona sismica. Infatti nel mese di marzo del 2003 è stata firmata dal presidente del Consiglio l’Ordinanza P.C.M. 3274 che ha introdotto una nuova classificazione sismica dell’intero territorio nazionale e ha profondamente modificato la normativa e il modo di progettare le strutture in zona sismica. Successivamente l’Ordinanza 3274 è stata modificata e corretta fino ad arrivare all’attuale Ordinanza P.C.M. 3431 del 3 maggio 2005. Nel 2005 sono state anche approvate le “Norme tecniche per le costruzioni” o Testo Unico (D.M. 14 settembre 2005) che, a seguito di un’ulteriore proroga, diventerà obbligatorio a partire dal 31 dicembre 2007. Il Testo Unico, per quanto riguarda la progettazione delle strutture in zona sismica, fa anche riferimento all’Ordinanza 3274, e successive modificazioni e integrazioni, e agli Eurocodici. Per quanto riguarda la classificazione sismica del territorio nazionale, rimane valida quella introdotta dall’Ordinanza secondo cui, seppure con diversi livelli, tutta l’Italia è diventata zona sismica. Climablock permette la realizzazione di costruzioni in tutti i gradi di livello di pericolosità. Comportamento sistema Climablock Con il sistema Climablock si realizzano strutture a pareti portanti in calcestruzzo armato. In presenza di solai considerabili infinitamente rigidi nel proprio piano e opportunamente collegati alle pareti portanti in c.a. con travi e cordoli che assicurano anche un’azione di cerchiaggio dell’impalcato, la struttura assumerà un comportamento scatolare nei confronti delle forze orizzontali che sollecitano l’edificio. L’azione sismica verrà quindi assorbita principalmente dalle pareti disposte nella direzione della stessa garantendo in questo modo un’elevata resistenza e permettendo quindi di realizzare strutture anche in zone con elevata sismicità. Requisiti previsti dalla Norma Con riferimento all’Ordinanza 3431 del 2005 si riportano i paragrafi della Norma relativi ai limiti geometrici delle pareti in calcestruzzo. 5.4.5 Pareti Si definiscono pareti semplici gli elementi portanti verticali quando il rapporto tra la minima e la massima dimensione della sezione trasversale è inferiore a 0,3. Si definiscono pareti di forma composta l’insieme di pareti semplici collegate in modo da formare sezioni a L, T, U, I ecc. 5.5.5.1 Definizione e limiti geometrici Lo spessore delle pareti deve essere generalmente non inferiore a 150 mm, oppure a 200 mm nel caso in cui siano da prevedersi armature a X nelle travi di collegamento, ai sensi del punto 5.4.6. Lo sforzo assiale normalizzato prodotto dai carichi di gravità non deve eccedere 0,4. 5.5.5.2 Armature Le armature, sia orizzontali che verticali, devono essere disposte su entrambe le facce della parete. Le armature presenti sulle due facce devono essere collegate con legature in ragione di almeno nove ogni metro quadrato. Il passo tra le barre deve essere non maggiore di 30 cm. Il diametro delle barre deve essere non maggiore di un decimo dello spessore della parete. Nell’altezza della zona inelastica di base hcr , si definisce una zona “confinata” costituita dallo spessore della parete e da una lunghezza “confinata” lc pari al 20% della lunghezza in pianta l della parete stessa e comunque non inferiore a 1.5 volte lo spessore della parete. In tale zona il rapporto geometrico ? dell’armatura totale verticale, riferito all’area confinata, deve essere compreso tra i seguenti limiti: p tra l’1% e il 4% Nelle zone confinate l’armatura trasversale deve essere costituita da tondini di diametro non inferiore a 8 mm, disposti in modo da fermare una barra verticale ogni due con un passo non superiore a 10 volte il diametro della barra o a 25 cm. Le barre non fissate devono trovarsi a meno di 15cm da una barra fissata. Nella rimanente parte della parete, in pianta ed in altezza, vanno seguite le regole delle condizioni non sismiche, con un minimo di armatura minima orizzontale e verticale pari allo 0.2%, per controllare la fessurazione da taglio. Armatura delle pareti Climablock Le pareti in calcestruzzo armato realizzate con il sistema Climablock, presenteranno un’armatura costituita da barre orizzontali e verticali opportunamente dimensionate. Data la geometria e la disposizione dei distanziatori in polipropilene, le armature orizzontali, che verranno appoggiate su di essi, avranno un passo di 20 cm. Un modo pratico e consigliato per la loro posa in opera, è quello di posizionare sull’elemento superiore dei distanziatori, delle gabbie d’armatura costituite da quattro tondini del diametro voluto collegate da delle staffe che fungono da legature di collegamento (l’Ordinanza 3431 prescrive di collegare le armature sulle due facce con almeno nove legature a metro quadrato): Le armature verticali, invece, avranno il diametro e il passo voluto e verranno posizionate tra le barre orizzontali. Quindi, sulla base delle limitazioni imposte dall’Ordinanza 3431 e di quanto sopra scritto, le armature nelle zone non confinate delle pareti potranno essere realizzate in uno dei due modi riportati nelle tabelle allegate. Per scaricare le tabelle in PDF clicca qui Per ulteriori informazioni www.pontarolo.com Consiglia questo comunicato ai tuoi amici