Materiali innovativi per pavimentazioni e rivestimenti: la sostenibilità al servizio del design 11/02/2025
Indice degli argomenti Toggle Che cos’è il BIM e che cos’è la modellazione energetica dell’edificioCome funziona la modellazione energetica dell’edificioPerché la modellazione energetica è importanteLe sfide da superare La trasformazione digitale ha modificato molto anche il mondo dell’edilizia, a partire dalla progettazione degli edifici, fino alla loro realizzazione e successiva gestione. In questo senso, non si può che citare soluzioni quali il BIM, che negli ultimi anni è diventato senza dubbio uno dei principali protagonisti del settore, rivoluzionando il classico mondo dei software per il disegno in CAD. Si è superato il precedente concetto di disegno e progetto statico, approdando nel mondo della modellazione che replica in chiave digitale l’edificio fisico, rendendo il modello interattivo e dinamico nel tempo. Si tratta, chiaramente, di una pietra miliare per l’innovazione del settore. Come è noto, però, l’evoluzione tecnologica è rapida e le cose cambiano molto velocemente, tanto che il BIM non può certamente essere più definito come una novità. Non solo, è stato “superato” ed è ormai solo un punto di partenza per un nuovo approccio, che punta alla modellazione energetica dell’edificio. Che cos’è il BIM e che cos’è la modellazione energetica dell’edificio L’acronimo BIM sta per Building Information Modeling e rappresenta la modalità con cui è possibile integrare dati e informazioni all’interno di un modello 3D di un edificio. Ciò permette di raccogliere tutto quanto c’è da sapere sul suo funzionamento, sulla sua costruzione e sulle sue prestazioni, con la possibilità di evolvere il modello nel tempo, perfettamente in linea con quanto avviene nella realtà. Un modello interattivo, che assicura anche la massima collaborazione e la condivisione tra differenti professionisti, in quanto si tratta di un “contenitore” interdisciplinare, in grado di racchiudere ogni sfumatura relativa al progetto. Tramite il BIM è possibile gestire ogni fase del ciclo di vita dell’edificio, fino alla sua demolizione. Si parla, infatti, anche di soluzioni tecnologiche quali i Digital Twin (gemelli digitali) o di applicazioni di AI alla progettazione e modellazione, che grazie alla sensoristica in campo rendono automatizzato l’aggiornamento dei modelli. Al di là di ciò, il passaggio successivo al BIM, di grande attualità in questo momento, è la modellazione energetica dell’edificio (BEM), in grado di simulare il comportamento energetico dell’edificio, sulla base dei dati progettuali e climatici definiti. Così facendo, il comportamento energetico diviene un vero e proprio elemento progettuale, con la possibilità di creare e simulare differenti scenari, indirizzando le scelte tecniche. Tutto ciò non solo in fase progettuale, ma anche in fase di utilizzo dell’edificio ed eventuali interventi di manutenzione. Come funziona la modellazione energetica dell’edificio La modellazione energetica dell’edificio attua la medesima logica con cui, tramite il BIM, si genera un modello che porta con sé dati e informazioni. In questo caso, però, si tratta di nozioni relative agli aspetti significativi per le sue prestazioni energetiche. Per poter procedere è necessario, grazie al supporto di specifici software, includere informazioni relative alle caratteristiche fisiche e costruttive dell’edificio, quali le sue dimensioni, i materiali con cui è costruito, le soluzioni utilizzate per l’isolamento termico, la tipologia di serramenti installati e così via. Oltre a ciò, è fondamentale arricchire il modello con dati climatici specifici, relativi al luogo in cui si trova l’edificio. Informazioni come la temperatura media stagionale, il tasso di umidità, la radiazione solare, la presenza di vento, infatti, incidono fortemente sui risultati, così come le abitudini e le modalità di utilizzo dell’edificio, in termini di affollamento, attività svolte e ore di funzionamento. Ultimo, ma non per importanza, il mondo impiantistico, da integrare completamente, ottenendo un modello digitale del sistema edificio-impianto. Dopo di che, tramite modelli di calcolo specifici si è in grado di simulare il comportamento energetico dell’edificio in diversi momenti, stimando consumi e valutando punti di forza e di debolezza. Gli impianti di climatizzazione, di ventilazione, di illuminazione e in generale tutte le tecnologie installate possono essere valutati e ponderati in modo adeguato. Perché la modellazione energetica è importante L’obiettivo primario della modellazione energetica è quello di riuscire a fornire strumenti e informazioni essenziali per una progettazione efficace e consapevole, in ottica di uno sviluppo edile sempre più sostenibile e con impatto ambientale ridotto. Grazie a questo approccio è possibile ottimizzare le scelte progettuali, che possono essere valutate in modo completo, anche tramite opportune simulazioni. La semplicità con cui si possono fare queste prove e verifiche è la chiave che rende tanto innovativa questa soluzione. È più semplice e accessibile il risultato di calcoli e stime altrimenti complesse, favorendo in modo molto importante la diffusione di edifici NZeb e a energia positiva. Grazie alla modellazione energetica, i progettisti possono testare diverse configurazioni e materiali, ricercando il massimo risparmio energetico. Si possono simulare i funzionamenti di differenti impianti, ma anche aspetti quali l’illuminazione naturale o l’integrazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile. In sostanza, si tratta di un approccio che permette di prendere decisioni basate sui dati fin dal principio, evitando costi successivi o interventi correttivi. Le sfide da superare I vantaggi della modellazione energetica degli edifici, come visto, sono chiari e tangibili. Ciò non significa che non vi siano criticità o ostacoli da gestire. Prima di tutto è fondamentale poter contare su dati completi e adeguati ad ottenere simulazioni realistiche e affidabili. Ancora oggi, capita molto spesso che i dati provenienti dal modello BIM non siano sufficienti per una completa analisi energetica. L’ideale sarebbe riuscire a integrare pienamente questi due aspetti, garantendo anche la massima compatibilità tra differenti software. Oltre a ciò, è bene sottolineare che, come è stato per il BIM, molto spesso i limiti sono rappresentati dalle risorse umane che lavorano ai processi, a causa di competenze inadeguate o non del tutto sviluppate. La formazione dei tecnici, in questo senso, è essenziale, per rendere questi strumenti sempre più diffusi e accessibili. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento