Scuoladigomme

La scuola di gomme è un progetto di emergenza, che nasce dalla decisione degli abitanti locali di costruire una scuola per i loro bambini nel loro villaggio. Vento di Terra raccoglie questo bisogno e chiama ARCò a progettare.
I vincoli di partenza erano complessi: clima desertico; divieto assoluto di uso di cemento e fondazioni, a causa del divieto di costruzione di manufatti non temporanei nelle aree C; rapidità costruttiva e semplicità realizzativa; costi ridotti al minimo e manodopera di lavoratori non professionisti per costruire.
ARCò ha risposto a questa situazione con il progetto di una scuola in gomme riciclate e terra.

Partita con un budget ridottissimo, la scuola è nata in sole 2 settimane grazie al lavoro di italiani e beduini insieme. In seguito la scuola ha ricevuto nuovi fondi, che ne hanno permesso il completamento con pavimenti, interni e impianto fotovoltaico per l’illuminazione della scuola.

Costruire un muro di gomme
La tecnica costruttiva si chiama Earthship: il nome indica le “case di terra” costruite per la prima volta in New Mexico, con pneumatici riempiti di terra e messi in opera come mattoni.
I vantaggi sono:
– il riciclo di un materiale altrimenti destinato alla discarica
– la facile reperibilità
– il costo nullo o estremamente contenuto del materiale
– la grande inerzia termica delle strutture realizzate con questa tecnica
– la facilità di costruzione
– l’assenza di rilascio di sostanze nel terreno o nell’aria, grazie al rivestimento in argilla delle gomme.

IL RIUSO DEGLI PNEUMATICI
I pneumatici sono un materiale che trova difficile reimpiego nel ciclo produttivo ed abbiamo ogni anno un’enorme quantità di elementi da smaltire con costi elevati e danni ambientali ove si lasciano in discariche a cielo aperto. Sono facili da reperire ovunque vi siano automobili e non richiedono una lavorazione ulteriore prima di essere messe in opera.

DOVE COSTRUIRE
Questa tecnica si può utilizzare ad ogni latitudine apportando i maggiori vantaggi negli ambienti dove l’escursione termica è più accentuata ed il clima più ostile grazie all’inerzia termica della muratura che non disperde il calore accumulato ma tiene una temperatura costante durante giorno e notte rilasciandola nell’ambiente interno.

COME COSTRUIRE
Le gomme vengono semplicemente appoggiate una sull’altra e sfalsate di fila in fila come fossero normali mattoni. Ogni gomma viene riempita col terreno e ben pressata fino ad essere completamente piena e pesa trai 100 e 150 kg. Il peso di ogni singola gomma garantisce la stabilità e il non movimento delle file inferiori. Gli spazi tra le concavità che si vengono a formare nel muro sono in seguito riempiti e poi intonacati con terreno argilloso. La rifinitura permette svariate tecniche classiche come cemento, calce, argilla colorata con pigmentazione naturale, polveri di marmo come con il tadelak ecc.. Sono sconsigliate murature singole alte oltre i 3 metri e molto lunghe quali muri di cinta senza ulteriori elementi di sostegno da uno dei lati quali terrapieni.

FONDAZIONI
Questa tecnica richiede come ogni altra muratura portante piena un appoggio solido e continuo, il vantaggio sta nel poter utilizzare le stesse gomme come fondazione.

FATTORE ESTETICO E RIFINITURE
La tecnica si presta molto alle forme organiche con murature curve e piene di piccole sporgenze, ma altresì permette di avere pareti perfettamente piane. Lo spessore cambia in base alla larghezza delle gomme utilizzate, ma sempre superiore al 70 cm finiti.

PROBLEMI AMBIENTALI
Lo pneumatico ed i suoi componenti, la gomma e le fibre di acciaio, non rilasciano nessuna sostanza tossica nel terreno se ben utilizzati. La gomme deve essere protetta da una esposizione diretta dei raggi ultravioletti o da altre sostanze chimiche che potrebbero corroderla nel tempo. Se ben intonacata con terra, cemento o calce resiste centinaia di anni senza alterare il suo stato. Questo tipo di muro, se costruito con pneumatici, pietre, argilla e sabbia una volta distrutto ci garantisce di poter riutilizzare ogni singolo elemento senza nessun deterioramento o rilavorazione anche a distanza di anni. Si può quindi definire struttura stabile ma non permanente data anche la assenza di elementi verticali che collegano pavimento a solaio e copertura ed il facile riutilizzo di ogni elemento. Si presta a costruzioni modulari ed ambienti ipogei.



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