Scuola Germanica di Milano

L’innesto del nuovo edificio in un’area storica è stato oggetto di un concorso in cui architetti di chiara fama si sono confrontati sul tema della scuola, ai diversi livelli, e della città in un luogo cardine del tessuto urbano milanese.
La proposta vincitrice del concorso, progettata dallo studio Broggi Burckhardt Architetti Associati, struttura il suo intervento costruendo un volume di pietra aggettante e monolitico su Via Legnano contenente le aule speciali per le scuole elementari e secondarie e portando all’interno del lotto in posizione riparata la scuola materna.
Il progetto per l’ampliamento della Scuola Germanica prevede una ridefinizione dell’intero isolato prospiciente il Parco Sempione.
La torre a completamento dell’edificio scolastico esistente ed il lungo corpo orizzontale attribuiscono alla DSM un segno evidente con la funzione di landmark nel paesaggio urbano.
L’edificazione perimetrale conferisce all’insieme un carattere introverso e protetto dalle immissioni di Via Legnano e consente di situare la nuova scuola materna in un interno.
L’individualità dell’asilo all’interno del complesso scolastico è resa possibile dall’articolazione del progetto che cerca di unire la scala urbana dell’affaccio su via Legnano con la scala a misura di bambino presente nel cortile.
L’intervento di riorganizzazione dell’intero complesso scolastico è finalizzato a realizzare un organismo aderente ad un preciso progetto didattico e rispondente alle normative vigenti.
La riorganizzazione dell’edificio progettato dall’Ing. Ravizza nel 1957 riguarda una superficie complessiva di circa 8.000 mq, comportando una redistribuzione delle aule secondo una stratificazione verticale dei livelli scolastici legata all’età degli allievi: partendo dal piano terra per le elementari salendo fino al quarto piano per il liceo.
Le ragioni dell’ampliamento si riassumono nella necessità di ospitare il nuovo asilo che, per la normativa vigente, deve essere separato dagli altri livelli scolastici.
Il padiglione ad un piano, pensato in modo da restituire la superficie esterna sottratta al cortile al piano terra, è articolato con un volume gradonato in modo da accogliere un vasto tetto giardino, accessibile dal primo e dal secondo piano, dedicato alla ricreazione dei grandi.
La copertura del nuovo edificio che sarà visibile dai piani alti della scuola esistente, avrà un tetto verde che migliorerà anche la condizione climatica interna.
La “torre” è pensata come un diretto ampliamento dell’edificio esistente ospitando aule speciali destinate al lavoro individuale o di gruppo degli allievi o degli insegnanti.
La nuova sala ginnastica, al primo piano, dedicata ai più piccoli, amplia l’offerta di spazi destinati all’attività sportiva.
L’individualità della Scuola materna come parte del complesso scolastico è resa possibile dall’articolazione del progetto sia sul piano della morfologia a scala urbana, con i suoi obiettivi di ricucitura, sia per la decisione di conferire all’asilo una precisa definizione tipologica a misura del bambino.
Nel nuovo asilo, la creazione di singole unità architettoniche corrispondenti alle unità pedagogiche aiuta i bambini a identificarsi con lo spazio della loro classe, sia all’esterno sia all’interno dell’edificio.
Le unità delle singole sezioni, “le famiglie”, sono a loro volta suddivise in due aree distinte: “la grotta” ambiente protettivo introverso (che sta sotto il giardino pensile) e “la serra” estroversa, aperta sui giardinetti individuali e schermata dal sole con le vele gialle.

Le soluzioni progettuali dedicano molta attenzione alle particolari esigenze d’illuminazione dei vari ambienti, con fonti luminose differenziate e multidirezionali, combinate in modo da creare anche zone di penombra.
La luce zenitale nella zona degli ingressi alle sezioni, dei servizi e delle attività libere, proveniente dai sopraluce, conferisce agli ambienti una connotazione di “spazio sotterraneo” richiamando l’archetipo della grotta con tutti i misteri da essa evocati.
Nel grande atrio, l’illuminazione zenitale si abbina inoltre alla luce da sud che entra dal serramento sul giardino pensile. Un ulteriore fonte luminosa in questa zona per il gioco è data dalla luce che, in maniera molto filtrata, entra attraverso le due pareti vetrate che definiscono lo spazio della mensa.



Consiglia questo progetto ai tuoi amici

Commenta questo progetto