Pechino, Giochi olimpici 2022, il Politecnico ci mette la firma

Per la progettazione del Visitor Center del sito olimpico invernale di Shougang, l’ateneo torinese ha collaborato con la Tsinghua University di Pechino. Riutilizzata una vecchia fabbrica di una ex-acciaieria. Ricavata una struttura di vetro e cemento, sospesa da terra, con una piazza pubblica al piano terra per accogliere i visitatori delle gare di Big Air

a cura di Pietro Mezzi

Visitor Center del sito olimpico di Shougang con l'imipianto di gara
A destra, il Visitor Center del sito olimpico di Shougang; a sinistra l’impianto di gara (foto, © Xu Ding)

Indice degli argomenti:

Shougang è una delle sedi della XXIVa edizione dei Giochi olimpici invernali in corso di svolgimento a Pechino (4-22 febbraio). All’interno dell’area che per anni ha ospitato l’ex acciaieria del distretto di Shijingshan si svolgeranno infatti le gare di Big Air, vale a dire snowboard e freestyle skiing.

L’ex sito industriale di Shougang dove è stato realizzato il Visitor Center per i giochi olimpici
L’ex sito industriale di Shougang foto, © Zhang Li

Shougang diventa così il primo impianto permanente al mondo dedicato a questa disciplina. Al termine dei Giochi l’area verrà utilizzata per gli allenamenti e le competizioni sportive, oltre che per ospitare eventi e un parco per industrie creative e startup.

Il recupero di una ex zona industriale

La scelta del governo cinese di riutilizzare un’ex area industriale ha un forte valore simbolico: infatti, per la realizzazione dei siti olimpici, il presidente Xi Jinping ha indicato il riutilizzo delle strutture esistenti e di contenere i costi.

L’ex sito industriale di Shougang dove è stato realizzato il Visitor Center per i giochi olimpici
Vista dall’alto dell’area dell’ex sito industriale

Secondo queste direttive, i progettisti hanno mantenuto la struttura originaria della vecchia fabbrica e creato un nuovo volume sospeso, staccato da terra, di cemento e vetro, con una piazza pubblica coperta in grado di accogliere i visitatori.

Da sito industriale a impianto olimpico

L’Oxygen Factory – questo il nome – si trova all’interno dell’ex-acciaieria di stato situata all’estremità ovest dell’anello più esterno di Pechino. Si tratta di un’area di 9 milioni di metri quadrati, dismessa in occasione delle Olimpiadi del 2008 per ridurre i livelli di inquinamento della capitale.

I lavori di realizzazione del Visitor Center per i giochi olimpionici di Pechino
I lavori di realizzazione del Visitor Center foto, © Samuele Peellecchia

Nel corso degli ultimi anni sono stati realizzati diversi progetti di riqualificazione all’interno dell’ex impianto, a cominciare dalla sede del Comitato Olimpico collocato nei pressi dell’ingresso nord. Con Pechino 2022 questo sarà il primo sito ex-industriale a ospitare una manifestazione olimpica.

Il Visitor Center

Come tutti i siti della manifestazione olimpica anche quello di Shougang avrà il suo Visitor Center: una struttura che porta una firma italiana.

Gli impianti sportivi del sito olimpico invernale di Shougang in fase di allestimento
Gli impianti sportivi in fase di allestimento (foto, © Samuele Pellecchia)

Il centro infatti è stato progettato dai ricercatori del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino, che hanno collaborato con i colleghi dei dipartimenti di Ingegneria strutturale e geotecnica e di Energia dell’ateneo torinese. Quello italiano è l’unico team straniero invitato a partecipare alla progettazione degli spazi destinati ai giochi invernali coordinatore del progetto è Michele Bonino, professore del Politecnico e delegato alle relazioni internazionali con la Cina e i paesi asiatici.

L’opera è parte di un ampio progetto di rigenerazione urbana dell’area di Shougang, che ha l’obiettivo di creare spazi destinati al benessere fisico, allo sport e alla socialità partendo dalla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.

Gli obiettivi del progetto

L’esigenza principale alla base del progetto consisteva nel restituire l’edificio originale ai visitatori del complesso olimpico. L’intervento ha cercato di rispondere a una semplice domanda: come preservare lo spazio e l’immagine della Oxygen Factory, pur ospitando un denso programma di attività per l’evento olimpico e per il post-gare?

L’Oxigen Factory e il Big Air Jump: Visitor Center del sito olimpico invernale di Shougang
Sito olimpico invernale di Shougang L’Oxigen Factory e il Big Air Jump

Il progetto è stato dunque modellato secondo due considerazioni principali: passare da un volume anonimo e chiuso a una piazza pubblica, trasformandolo in un punto di osservazione per le gare del Big Air.

Il programma funzionale

Secondo questa impostazione alcuni elementi strutturali originali come le grandi colonne di cemento, il mezzanino, le travi reticolari del tetto e le alte torri di ventilazione sono state conservate non come reliquia industriale, ma come elementi preesistenti che influenzano la circolazione privata e pubblica e la distribuzione delle funzioni.

A partire da questi elementi il progetto ha affrontato la struttura esistente in tre modi, corrispondenti a tre diverse densità, così da soddisfare le specifiche esigenze del programma funzionale.

Schizzo della sezione trasversale del sito olimpico invernale di Shougang
Schizzo della sezione trasversale con indicazioni di funzionamento energetico dell’edificio (© Autori vari)

Al livello del parco, gli spettatori sono accolti nell’edificio da un vasto spazio pubblico coperto, percorribile in ogni direzione: un playground attrezzato che introduce il pubblico al piacere del movimento fisico e allo spirito della competizione sportiva. Al di sopra, a partire dal mezzanino preesistente della fabbrica, gli uffici, le aree di accoglienza e il centro di ricerca sono ospitati in due grandi volumi vetrati che galleggiano sopra il playground e si distaccano dallo scheletro strutturale in cemento. Sul tetto, piccole club-house emergono nel paesaggio industriale, offrendo agli ospiti un’esperienza e un panorama esclusivo verso l’area di gara, il fiume e le montagne circostanti.

Il ruolo delle travi reticolari

L’immagine finale del volume di vetro, che supera il confine del padiglione industriale e fluttua sopra il piano terra, è il risultato di una attenta ricerca strutturale svolta in collaborazione con l’architetto strutturista Walter Ceretto.

Schizzo della trave reticolare di sostegno per il Visitor Center del sito olimpico invernale di Shougang
Schizzo della trave reticolare di sostegno (© Walter Ceretto)

Un sistema di grandi travi reticolari poste sul perimetro del primo piano sostiene il peso totale dei piani superiori; tali travi sono ancorate alle partizioni in calcestruzzo dei corpi scala e dei volumi più bassi al piano terra tramite dispositivi di ancoraggio speciali. In questo modo gli spazi a terra sono lasciati il più possibile liberi da barriere fisiche e visive ottenendo una grande piazza pubblica coperta.

Allo stesso tempo i volumi distributivi in cemento che salgono fino al tetto svolgono una funzione di controventatura all’intera struttura e di supporto ai pavimenti in carpenteria metallica dell’edificio.

La Urban Ergonomics

Nella progettazione i ricercatori hanno applicato i principi della Urban Ergonomics, disciplina che propone di progettare infrastrutture per il benessere nella vita urbana contemporanea con l’obiettivo di migliorare il rapporto del corpo umano con l’ambiente costruito.

Giochi olimpici 2022: Assonometria del Visitor Center di Shougang
Assonometria del Visitor Center (© Camilla Forina, China Room)

La nozione di Urban Ergonomics nasce a partire da due tesi di dottorato sviluppate da Marta Mancini del Politecnico di Torino e Deng Huishu della Tsinghua University nell’ambito del progetto Joint Projects with Top Universities lanciato dall’ateneo torinese nel 2017.

Per quanto riguarda la fase progettuale, la collaborazione tra i due team di ricerca è avvenuta a distanza, in particolare con una dei progettisti che ne ha coordinato la realizzazione dalla China Room istituita dal Politecnico.

La China Room

La China Room è un centro di ricerca del Politecnico di Torino fondato nel 2016 che si occupa di ricerca applicata su architettura e processi di urbanizzazione in Cina.

Le sue attività spaziano tra ricerca, educazione e pratica professionale, mirando a rafforzare la collaborazione con università, studiosi e istituzioni pubbliche cinesi.

 

Schizzo con sezione del complesso del Visitor Center di Shougang
Schizzo con sezione del complesso (© China Room)

La China Room coinvolge ricercatori senior e junior: professori, dottorandi, studenti di magistrale, docenti ospiti e tirocinanti con una vasta gamma di approcci disciplinari (architetti, pianificatori, geografi, storici).

Lo sviluppo urbano e territoriale delle città in rapida trasformazione, il ruolo del contesto storico-architettonico all’interno dei nuovi scenari metropolitani, le relazioni che si stabiliscono tra gli abitanti e gli spazi urbani, insieme a diversi programmi educativi e consulenze progettuali, sono alcune delle linee di ricerca su cui la China Room svolge il suo lavoro di approfondimento scientifico.

Vista del sito olimpico di Shougang con indicazione dei vari impianti
Vista del complesso con indicazione dei vari impianti



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