Peccioli, la promenade sospesa di Mario Cucinella

Con l’intervento di riqualificazione, Palazzo senza Tempo conquista nuovi spazi per mostre, allestimenti e laboratori residenziali. Continua così il percorso di comunità resiliente del borgo toscano che punta su cultura e ambiente

a cura di Pietro Mezzi

I nuovi spazi di Palazzo senza Tempo a Peccioli
I nuovi spazi di Palazzo senza Tempo a Peccioli (credits, Andrea Testi, courtesy comune di Peccioli)

Indice degli argomenti:

Un trampolino tra passato, presente e futuro”. Mario Cucinella definisce così la spettacolare promenade sospesa nel vuoto del Palazzo senza Tempo di Peccioli, piccolo comune pisano a sud di Pontedera.

Nel centro storico del borgo medievale, noto per aver adottato un’agenda di sviluppo che lo ha reso un laboratorio di resilienza artistica, sociale, tecnologica e progettuale a cielo aperto, è stata inaugurata l’opera di Cucinella: un intervento di riqualificazione e rigenerazione di un bene storico.

La riqualificazione del Palazzo senza Tempo

L’intervento, parte di un programma di valorizzazione e restituzione alla comunità del patrimonio storico di Peccioli, si è concretizzato, lungo il limite del bastione medievale, nel recupero e nella riqualificazione del quattrocentesco Palazzo su via Carraia e nella trasformazione del sottostante edificio diroccato.

Obiettivo del progetto, sviluppato tra il 2016 e il 2018 su un’area di 2.500 metri quadrati, è consistito nel creare nuovi spazi polivalenti di incontro, servizi, eventi culturali aperti alla comunità.

Palazzo senza Tempo a Peccioli
La grande promenade e i nuovi spazi culturali sottostanti credits, Andrea Testi, courtesy comune di Peccioli

La ristrutturazione del Palazzo su via Carraia, ribattezzato Palazzo senza Tempo perché capace di legare insieme passato, presente e futuro che ne ha riconfigurati spazi e funzioni dei piani, è culminata negli interventi in copertura e in facciata, con la creazione di nuovi punti di vista degli interni verso l’esterno, grazie all’inserimento di lucernai e bowindow che accolgono la luce naturale.

La nuova copertura vetrata, posta sul passaggio della corte storica, completa la permeabilità visiva degli ambienti.

Un centro studi sulla resilienza

Il palazzo storico, già di proprietà della famiglia de’ Medici, è stato acquistato anni fa dal Comune dall’ultimo proprietario, la Fondazione Gaslini, che nel recente passato ha dato lavoro fino a mille persone. Un bene che, nel tempo, è finito nel degrado.

Il palazzo sarà ora sede di mostre, allestimenti, laboratori residenziali con università nazionali e internazionali per studi legati al percorso di Peccioli come esempio di comunità resiliente. Nascerà anche un centro studi sulla resilienza dei piccoli borghi italiani.

Uno dei lucernai a Palazzo senza Tempo a Peccioli
La ristrutturazione ha puntato sull’inserimento di lucernai e bowindow credits, Andrea Testi, courtesy comune di Peccioli

Il Palazzo senza Tempo è in grado oggi di ospitare mostre temporanee e permanenti. La prima opera, firmata dall’artista danese Jeppe Hein, è giunta direttamente dalla König Galerie di Berlino: sospesa nel vuoto, rifrange i raggi provenienti dal lucernario soprastante creando un gioco di riflessi esterni e sulla sua stessa superficie.

Le scelte architettoniche

Il piano strada è stato collegato al nuovo volume architettonico, nato dall’edificio diroccato sottostante, con un vano scala. La costruzione, incastonata ai livelli -1 e -2, è ora un elemento architettonico dominato da un gioco di trasparenze che si affaccia sul contesto panoramico della Valdera.

Palazzo senza Tempo a Peccioli, Render della promenade a sbalzo sulla Valdera
Render della promenade a sbalzo sulla Valdera credits, MC A

L’opera di riqualificazione si presenta come un ponte tra la memoria storica che ha caratterizzato questi palazzi e il suo futuro, un centro civico e culturale per il paese, per l’intera Valdera e le migliaia di turisti in visita ogni anno in questo museo a cielo aperto.

Un’architettura ponte tra passato e futuro

“L’intervento, condotto con coraggio e gentilezza – commenta Cucinella – fa diventare i palazzi parte della vita contemporanea del territorio: la rigenerazione di un sito deve intendersi come un processo capace di interpretare il passato in dialogo con la contemporaneità. Questa architettura, ponte tra passato e futuro, vuole essere solo una cornice di questo bellissimo paesaggio, che sembra un quadro del 1500”.

La promenade di di Palazzo senza Tempo a Peccioli
La promenade a sbalzo misura 600 metri quadrati credits, Andrea Testi, courtesy comune di Peccioli

Tra i due edifici riqualificati, una maestosa terrazza sospesa di 600 metri quadrati e con uno sbalzo da terra di circa 20 metri, domina il paesaggio ritmato dai poggi pecciolesi.

In dialogo con gli accessi pubblici preesistenti e una scalinata laterale che dal piano strada porta al livello -2, la terrazza, come un grande pontile, è affacciata sulla vallata e diviene una nuova piazza pubblica, impreziosita dal murale curato dal pittore e scultore francese Daniel Buren, che testimonia il connubio tra arte e architettura contemporanea, marchio di fabbrica del borgo pecciolese, noto a livello internazionale per le sue bellezze artistiche e architettoniche.

Il museo diffuso di Peccioli

L’idea del museo diffuso nasce con il progetto comunale Cantiere Peccioli, che si è fatto promotore di una serie di iniziative nel segno dell’arte e della cultura contemporanea. Da quasi trent’anni, infatti, artisti di fama internazionale creano opere ad hoc pensate per la cittadina e il territorio e destinate a restare nel tempo.

Palazzo senza Tempo a Peccioli, lo sbalzo della promenade
Lo sbalzo della promenade visto da sotto e il paesaggio della Valdera credits, Andrea Testi, courtesy comune di Peccioli

Dagli enormi Gabbiani di Piazza del Popolo alle installazioni luminose di Vittorio Corsini che appaiono tra vicoli e facciate delle case, fino allo Sguardo di Peccioli, sempre dello stesso artista, dove gli occhi degli abitanti sono stati fotografati e affissi lungo il Belvedere del paese.

La Carta di Peccioli e la 17^ Biennale Architettura

L’esperienza di Peccioli sarà raccontata, come Laboratorio Peccioli, al Padiglione Italia della 17^ Biennale Architettura di Venezia.

Il borgo pisano è infatti noto alle cronache per far parte del novero delle comunità resilienti. A Peccioli, infatti, nel novembre del 2019 si riunirono scienziati e ricercatori di diverse università internazionali per la Prima conferenza internazionale delle comunità resilienti, un’iniziativa avvenuta sotto l’egida di UN-Habitat, il programma dell’Onu per gli insediamenti umani. L’iniziativa portò alla firma della prima Costituzione della nazione delle comunità resilienti, chiamata appunto la Carta di Peccioli.



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