Le scatole architettoniche di Trecate

In provincia di Novara è da poco funzionante un hub di logistica di grandi dimensioni. Il progetto dello studio milanese The Blossom Avenue Partners ha proposto un’architettura che dialoga con il paesaggio della pianura piemontese attraverso due volumi di grandi dimensioni

a cura di Pietro Mezzi

Si sono da poco conclusi i lavori del nuovo Hub di logistica di Trecate

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Se pensiamo agli insediamenti di logistica il nostro pensiero corre subito alle grandi scatole prefabbricate che caratterizzano il paesaggio stradale e autostradale del nostro Paese dagli anni Settanta a oggi. Difficile trovare esempi che si discostano, per quanto riguarda forme e colori, dallo standard ormai noto e spesso privo di qualità.

Eppure la progettazione di questi contenitori dovrebbe essere improntata, considerati l’impatto e l’estensione, alla grande attenzione all’inserimento nel paesaggio. Rari sono gli esempi di buona architettura di questo rilevante segmento di mercato.

Lo stabilimento di logistica di Trecate

Un esempio che si discosta dallo standard consolidato è l’hub logistico che è sorto a Trecate, in provincia di Novara, di cui sono da poco terminati i lavori di costruzione.

Nuovo hub di Trecate, vista laterale della nuova logistica
Vista laterale della nuova logistica

Il progetto di Marco Facchinetti, architetto e fondatore dello studio milanese The Blossom Avenue Partners, ha voluto ribaltare il punto di vista tradizionale e, con un approccio tutto particolare, ha articolato i due fabbricati di cui si compone l’hub non solo come edifici posti al centro di una grande area (160mila i metri quadrati di superficie), ma ne ha anche definito i contorni.

L’architettura dell’hub

A Trecate siamo di fronte a un intervento che dal punto di vista compositivo si ispira, con le sue linee orizzontali, alla campagna piemontese, ricercando così il dialogo con il paesaggio. La peculiarità della realizzazione sta proprio nell’orizzontalità accentuata dei due edifici e nel colore grigio scuro, solo appena alleggerito dai profili in acciaio.

La zona uffici dello stabilimento di Trecate
La zona uffici dello stabilimento di Trecate

Un altro elemento che compone la progettazione riguarda la robusta vegetazione della massa di alberi che arricchiscono le dune, messe a dimora come compensazione delle risorse naturali comunque sottratte dallo sviluppo del sito.

Struttura e pelle degli edifici

Lo scheletro strutturale è di tipo tradizionale: travi e pilastri in cemento armato prefabbricato, per coprire con luci larghe uno spazio ampio.

La pelle è invece leggerissima e, al contempo, capace di garantire prestazioni nuove: un sistema di pannelli sandwich, composti da due pelli sottili, una esterna e l’altra interna in alluminio, con al centro la vera anima del pannello: un pacchetto isolante che garantisce prestazioni energetiche rilevanti.

Il nuovo edificio dell'hub di Trecate
Il nuovo edificio e il suo potenziamento

Si tratta di una pelle composta a “domino”, retta da una semplice baraccatura in acciaio, componibile e scomponibile per consentire l’apertura o la chiusura di porte e finestre, assicurando ai grandi edifici il massimo della flessibilità di utilizzo.

L’appoggio a terra è altrettanto leggero. L’interazione con il sottosuolo si limita ai plinti di fondazione sotto i pilastri, che solo per circa un metro entrano in profondità.

Nessun altro elemento disturba ciò che sta sotto gli edifici: solo il pavimento industriale copre il suolo, senza interferenze né di sotto strutture né di impianti o tubazioni o scarichi.

Interni dello stabilimento di Trecate
Interni dello stabilimento di Trecate

Le acque piovane del tetto vengono raccolte da tubazioni a vista interne all’edificio; sono poi raccolte e convogliate nelle vasche naturali di laminazione delle aree verdi, nel rispetto dell’invarianza idraulica del sito.

In copertura si trovano pannelli fotovoltaici, disposti in misura superiore alle necessità di legge per qualificare gli edifici al massimo livello delle certificazioni Leed.

Gli impianti

Le macchine per alimentare gli impianti interni sono ordinate lungo due fasce che corrono per l’intera lunghezza dell’edificio lasciando uno spazio ancora una volta leggero, bianco, pulito su tutto il resto della copertura, il cui pacchetto costruttivo è leggero e composto da un sandwich di lamiera grecata, isolante, membrane isolanti e riflettenti. Il tutto compreso in pochi centimetri.

L’automazione delle merci

L’interno degli edifici racconta dell’innovazione che l’automazione dei processi di stoccaggio e movimentazione delle merci ha ormai raggiunto. Una giungla razionale e ordinata di conveyors, nastri, aree di deposito di ogni forma e di ogni altezza, computer e robot creano un ambiente di lavoro ad altissima specializzazione, in cui gli operatori si ritrovano a lavorare in condizioni di comfort ambientale garantito dall’estensione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, dalla cura della progettazione dell’illuminazione, dai sistemi complessi di prevenzione incendi rispettosi delle normative e compatibili con le norme aggiuntive di Fm Global.

Interni dello stabilimento di Trecate
Interni dello stabilimento di Trecate

Cosi, mentre la pelle esterna costituisce un guscio solido ma leggero e sostenibile, la parte interna è una macchina del nostro tempo, capace di articolare processi di movimentazione, catalogazione, selezione e schedatura in pochissimi secondi.

Il progetto di Trecate non solo non spreca acqua, recuperandola, conservandola, riportandola in falda, ma produce energia al pari di quella che consuma e ha permesso di realizzare 80.000 metri quadrati di aree a bosco.


The Blossom Avenue Partners è uno studio di urbanistica e architettura che opera nei campi della pianificazione urbana, dell’engineering e dell’architettura degli interni. Fondato nel 2005 da Marco Facchinetti, lo studio ha sedi a Milano e New York. Tra i clienti figurano Kering, Esselunga, Bennet, Gazeley, Techbau.



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