Bologna, la fiera cresce

I lavori di riqualificazione e di ampliamento dei padiglioni della fiera di Bologna si dovrebbero concludere a settembre, in occasione del Cersaie 2018. Il progetto dello studio Di Gregorio Associati di Parma cerca di ricucire gli interventi frammentati che nel corso degli anni sono stati realizzati

a cura di Pietro Mezzi

Vista aerea del quartiere fieristico di Bologna (© Di Gregorio Associati)

Vista aerea del quartiere fieristico di Bologna (© Di Gregorio Associati)

“Negli anni Sessanta la Fiera di Bologna venne trasformata da Leonardo Benevolo, Tommaso Giura Longo e Carlo Melograni, chiamati a rispondere alla rinnovata spinta internazionale del tempo. Nel corso degli anni, l’impianto razionalista del disegno originario ha via via perso il suo vigore a causa di interventi frammentati che ne hanno minato la chiarezza compositiva, sul piano funzionale e architettonico. Il nostro progetto introduce una nuova matrice distributiva, basata su un sistema modulare che intende ricucire le componenti del contesto”.

Con queste parole, l’architetto Francesco Di Gregorio, dello studio Di Gregorio Associati di Parma, qualche settimana fa ha presentato al pubblico il progetto di ampliamento della fiera di Bologna, di cui è il progettista incaricato.

Per la verità, i lavori sono iniziati lo scorso settembre: l’inaugurazione delle opere della prima fase è infatti prevista per il prossimo settembre, in occasione dell’apertura del Cersaie 2018.

“La realizzazione di questo primo stralcio – afferma Di Gregorio – consente di ricucire parti del quartiere fieristico e di completare quel percorso originario mai attuato nel corso dei decenni. Il nostro sforzo è stato teso a definire un modulo, un sistema, da utilizzare in contesti come quelli fieristici, in cui il contenuto è sempre variabile in quanto frutto delle esigenze commerciali e gestionali, ma in qualche forma influenzato dalla matrice identificativa del sistema. Il progetto s’impegna inoltre ad avere una visione territoriale del tema che ci era stato affidato, non limitata al quartiere fieristico. Per questo motivo abbiamo immaginato una grande strada, un portico, capace di connettere sia gli spazi fieristici sia gli spazi urbani. Un nuovo asse che attraverserà il complesso fieristico da nord a sud, ottimizzando l’accesso dalla tangenziale e creando flussi di scorrimento su vari livelli sia per la gestione che per la fruizione degli spazi”.

I padiglioni del primo lotto di lavori della nuova fiera di Bologna (© Di Gregorio Associati)
I padiglioni del primo lotto di lavori (© Di Gregorio Associati)

Più nel dettaglio si tratta della riqualificazione e dell’ampliamento di due padiglioni fieristici, il 29 e il 30, e di nuovi spazi dedicati alle attività congressuali e alla ristorazione. Si tratta di oltre 33mila metri quadrati per un investimento di circa 44 milioni di euro.

3_Nuovi padiglioni 29-30 -® Di Gregorio Associati
I nuovi padiglioni 29 e 30 della fiera di Bologna (© Di Gregorio Associati)

Per il progetto architettonico Di Gregorio si è avvalso della progettazione strutturale di Massimo Majowiecki e della consulenza scientifica di Aurelio Galfetti.

4_Nuovi padiglioni 29-30 -® Di Gregorio Associati
I nuovi padiglioni 29 e 30 della fiera di Bologna (© Di Gregorio Associati)

La spina centrale del progetto è il mall, un’asse ortogonale alla via Emilia, che attraverserà il complesso fieristico da nord a sud e che migliorerà l’accesso dalla tangenziale e darà vita a flussi di scorrimento su più livelli per le attività di servizio e per i visitatori.

6_Mall -® Di Gregorio Associati
Il mall è la spina centrale del progetto (© Di Gregorio Associati)

I padiglioni, a campata unica di 72 metri e di 12 metri di altezza all’intradosso, grazie alle travature perimetrali che ne definiscono lo spazio, sono liberi da sostegni interni: una soluzione che consentirà la flessibilità dell’allestimento e l’utilizzo di stand multipiano.

“L’elemento strutturale caratterizzante – prosegue il progettista – è uno scatolare di 40 centimetri di sezione, con un nodo studiato per accogliere i traversi non all’incrocio ma in punti successivi, questo per permettere che il nodo sia idealmente monolitico. La modularità progettuale, di 4 metri per 4 e i suoi multipli, è ripetuta lungo il mall e lungo le travature longitudinali dei padiglioni, la cui tamponatura traslucida permette una diffusione omogenea della luce naturale. Il telaio metallico diviene così il segno uniformante dell’intero progetto di riqualificazione ed ampliamento”.

Nodo strutturale © Di Gregorio Associati
Il nodo strutturale (© Di Gregorio Associati)

Il progetto ha previsto due tipi di superfici vetrate: trasparenti nel mall e traslucide tra i padiglioni espositivi e gli spazi polifunzionali.

Giardino d'inverno della nuova fiera di Bologna Di Gregorio Associati
Interni dei nuovi padiglioni (© Di Gregorio Associati)

Il verde avrà poi il compito di fare da cerniera tra i padiglioni a sud e gli spazi verdi residuali a nord.

I lavori stanno procedendo speditamente e l’inaugurazione è prevista per il 24 settembre, giornata di apertura del Cersaie.

Vista interna nuovi padiglioni della fiera di Bologna -® Di Gregorio Associati
Interni dei nuovi padiglioni (© Di Gregorio Associati)

 



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