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[post_content] => Flicker misurato e certificato per garantire la qualità dell’illuminazione a Led. Disano Illuminazione, prima azienda italiana con prodotti certificati Low Optical Flicker.
Il fenomeno del Flicker (sfarfallio) presente in tutte le sorgenti luminose, anche se non percepito, può avere effetti negativi sulla salute. In ogni caso compromette la qualità della luce. Per i produttori di illuminazione è importante poter certificare il basso livello di flicker, in attesa del varo di una normativa che stabilisca valori standard. Questi temi sono stati approfonditi nell'incontro dedicato a Il Flicker ottico nell'illuminazione a Led organizzato il 23 giugno da UL (Underwriters Laboratories) nella sede di Burago Molgora (MB).
La giornata è stata aperta dal contributo autorevole di Laura Bellia, ordinario di Fisica tecnica ambientale del Dipartimento di ingegneria industriale dell'Università Federico II di Napoli, che ha fornito una definizione esatta del flicker e dei parametri utilizzati per la misurazione del fenomeno. Bellia ha poi fatto il punto sulle conoscenze attuali riguardo gli effetti sull'uomo di questo fenomeno.
Un meccanismo complesso che coinvolge sia gli organi della vista sia le risposte neurologiche dell'organismo. Un settore in cui sono in corso importanti ricerche destinate a fornire dati sempre più precisi, visto che la diffusione su larga scala dei Led è fenomeno relativamente recente. Walter Parmiani di UL ha illustrato la metodica messa a punto da UL per la misurazione dello sfarfallio nei diversi apparecchi di illuminazione e il rilascio del marchio Low Optical Flicker. L'offerta di questo nuovo servizio da parte dell'ente di certificazione nasce dalla convinzione che questo parametro sia un elemento importante per determinare la qualità dell'illuminazione in relazione alla salute e al comfort degli utenti, oltre che dall'esigenza di offrire alle aziende la possibilità di qualificare i propri prodotti con informazioni tecniche testate e affidabili.
Il punto di vista dei produttori è stato espresso da Giorgio Sottsass della Disano Illuminazione, la prima azienda italiana ad avere prodotti certificati Low Optical Flicker. Sottsass ha sottolineato come la Disano abbia intrapreso da diversi anni la strada della verifica di questo parametro sulla linea della ricerca della qualità che caratterizza l'azienda milanese. Il Led infatti è una sorgente in cui questo problema è presente in misura maggiore rispetto alle sorgenti tradizionali e, sottolinea Sottsass, per i produttori sarebbe importante avere una normativa di riferimento. La messa a punto delle norme però è un fenomeno più lento rispetto all'evoluzione tecnologica e di mercato, di qui l'importanza di una certificazione fornita da un ente indipendente che consente di scegliere un prodotto testato e sicuro. Il flicker è una definizione tecnica che però nella realtà riguarda settori vastissimi. Un esempio è il rapporto fra la luce e la videosorveglianza: le telecamere sono oggi un mezzo indispensabile per prevenire o reprimere i reati, ma un'illuminazione non adeguata o con un livello eccessivo di flicker può compromettere la qualità delle
Esempi simili si possono fare in molti altri settori, considerando tutte le altre funzioni della luce all'esterno e negli interni.
Nel complesso la giornata ha fornito ha fornito spunti utili non solo sull'importanza di un aspetto specifico come il flicker, ma anche sul ruolo che la normativa e la certificazione possono avere su un mercato in cui la tecnologia si evolve a grande velocità e nel quale è sempre più importante disporre di criteri sicuri per definire la qualità di un prodotto.
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[post_content] => Un sogno sfumato e un obiettivo raggiunto. Il Marocco è stato in lizza fino all'ultimo per ospitare nel 2006 il primo campionato mondiale di calcio disputato in Africa.
La candidatura a quel Mondiale, assegnato poi al Sudafrica, ha comunque generato il progetto di nuovi grandi stadi, due dei quali sono stati ultimati di recente e portano la firma di uno dei più prestigiosi architetti italiani, Vittorio Gregotti. Grazie a queste nuove strutture il Marocco potrà ospitare la prossima edizione del campionati mondiali di calcio per squadre di club che si disputeranno a dicembre.
Gli stadi sorgono in due città simbolo del Marocco di ieri e di oggi: Marrakesh, la più affascinante delle cosiddette città imperiali e Agadir, meta privilegiata del turismo internazionale, città completamente ricostruita dopo un devastante terremoto nel 1960.
Il concorso internazionale per la realizzazione degli stadi è stato vinto dallo Studio Gregotti Associati International e Sad Benkirane già nel 2000, i lavori però sono stati ultimati solo nel 2012.
Nel caso di Agadir lo stadio sorge in un'area al di fuori del centro abitato, nell'entroterra che confina con la zona montuosa. Un terreno arido e sassoso. "Abbiamo disegnato una struttura che appare come una sorta di collinetta, sostenuta da terrapieni, rivestiti con gradoni di cemento. Una costruzione che sembra nascere dal terreno in cui è collocata", spiega l'arch. Gregotti.
Questa soluzione progettuale rende la struttura antisismica e ha permesso di realizzare vie sicure di accesso e di deflusso lungo i terrapieni. Le tribune sono coperte con brise-soleil in lamelle di legno verniciato bianco, mentre nel catino interno vengono usati colori forti, anche in funzione segnaletica.
Il deciso contrasto tra l'austerità dell'esterno e la grande ricchezza di colori dell'interno è un altro riferimento all'architettura tradizionale del luogo.
L'impianto luci dello stadio di Agadir risponde a standard tecnici di altissimo livello e valorizza le scelte progettuali dello studio di Gregotti.
Su ognuna delle imponenti torri faro sono collocati 72 proiettori Forum (Disano), per un totale di 288 proiettori, dislocati ad altezze che vanno da 47 a 54 metri. Inoltre, sulla copertura della tribuna principale sono collocati altri 68 proiettori Forum, dislocati ad un'altezza di 32 metri. "L'impianto luce soddisfa standard che vanno anche ben oltre quelli richiesti dalla Fifa per gli incontri internazionali con riprese televisive - spiega Maurizio Fortunato di Disano - Abbiamo un livello di illuminazione di 2500 lux in orizzontale e 2000 lux verticali. L'impianto può essere usato con 7 scenari diversi, ossia con accensioni differenziate per pulizie, allenamenti, gare con o senza riprese televisive. La luce di emergenza è garantita da due ore di autonomia in caso di black out."
Lo stadio di Agadir si caratterizza anche per scelte progettuali che si discostano dalle soluzione tecniche abituali e sono motivati dalle particolarità del territorio su cui è collocato l'impianto. Le grandi torri faro ricoperte da lastre di marmo bianco evocano la forma di un minareto, le coperture delle tribune per evitare l'accumulo eccessivo di calore sono realizzate con tensostrutture che creano una sorta di pergolato frangisole. Nelle ore serali l'illuminazione interagisce con questi elementi creando effetti di grande suggestione.
Il nuovo stadio di Agadir, insieme a quello di Marrakesh, entrambi con una capienza superiore ai 45mila spettatori, rappresentano per il paese nordafricano un'importante opportunità per conquistare la ribalta di eventi sportivi internazionali coma l'edizione 2013 della FIFA Club World Cup, la coppa del mondo di calcio per club.
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[post_content] => Affacciata sulle rive del fiume Mosa, con i suoi 200 metri di lunghezza, 73 di larghezza e 40 metri d’altezza, la stazione ferroviaria di Liegi - Gare Guillemins, è la più grande d’Europa.Progettata dall’archistar catalana Santiago Calatrava, è un'opera eccezionale per prestigio, dimensioni e caratteristiche progettuali.
Per la stazione di Liegi, Calatrava ha utilizzato i suoi materiali tipici: acciaio, vetro e mattoni in vetro-cemento creando così una struttura imponente ma al contempo leggera e trasparente.Definita una specie di “cattedrale di luce”, ospita Thalys, il treno ad alta velocità (300 km/h) e i classici Intercity utilizzati soprattutto dai pendolari.
La nuova stazione di Liegi è così raggiungibile sia da chi arriva dalla città sia da chi proviene dalla collina di Cointe collegata direttamente tramite l’autostrada.Questo secondo accesso, costituito da un ponte e da un viadotto è sempre opera dello spagnolo Calatrava e ,oltre ad essere un vantaggio ulteriore per i viaggiatori , rappresenta un progetto originale e unico in tutta Europa, che si inserisce perfettamente nell’ambiente grazie anche al fatto che la stazione non ha un vera e propria facciata ma si presenta come una “piazza aperta”, rendendo la struttura uno spazio pubblico funzionale, facile da percorrere, aereo e luminoso.Sempre all’architetto è stato affidato il compito di curare anche l’aspetto urbanistico dei dintorni con una nuovo piano del quartiere Guillemins in modo da donargli un connotato più europeo.Il vetro è il comun denominatore dell’intervento: è, infatti, utilizzato indistintamente sulla facciata e sulla copertura come allegoria di tecnologia e innovazione.
La scelta del materiale è dovuta a funzioni espressive e funzionali.
La trasparenza del vetro si carica di un’importante valenza simbolica che lo rende un materiale pregiato per simboleggiare la trasparenza, la giustizia, il progresso e l’innovazione tecnologica.L’effetto di traslucenza permette anche di costruire un luogo accessibile e facile da percorrere, che non suscita alcuna intimidazione nei confronti di chi vi accede. In questo modo i flussi delle diverse persone, passeggeri, addetti e lavoratori, sono perfettamente visibili.Calatrava ha studiato l’andamento delle persone all’interno di una stazione, al fine di creare una serie di percorsi dinamici, efficienti e razionali.
I vetri di nuova generazione si caratterizzano anche per le straordinarie prestazioni tecniche e ambientali: consentono di sfruttare le proprietà di isolamento termico e acustico, resistenza al fuoco e controllo solare.L’uso di materiali ecologici e lo sfruttamento della luce naturale testimoniano anche l’importanza assegnata ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale.
Nella copertura vetrata si è scelto un materiale composito, formato da un vetro esterno e da una lastra interna stratificata di vetro selettivo, che riduce le dispersioni di calore dell’edificio. I vetri selettivi si caratterizzano per l’elevata trasmissione luminosa, il limitato apporto energetico e i bassi valori di emissività.Le prestazioni, pertanto, sono intermedie rispetto ai vetri a controllo solare e ai vetri basso emissivi: permettono un buon passaggio del flusso luminoso a fronte di un limitato apporto energetico della radiazione solare. Sono particolarmente adatti per gli edifici collocati in aree climatiche caratterizzate da condizioni variabili in estate e in inverno.I progettisti hanno rivolto grande attenzione anche al risparmio energetico. La climatizzazione è ottenuta grazie all’effetto congiunto di ventilazione naturale e raffreddamento notturno: d’estate, le prestazioni del vetro contribuiscono al condizionamento degli ambienti interni, mentre d’inverno lo strato basso-emissivo del vetro garantisce un eccellente isolamento termico.Calatrava ha scelto di enfatizzarle, Invece di mimetizzare, le funzioni tipiche della stazione, facendo dei collegamenti tra piani elementi fondamentali di un linguaggio architettonico improntato alla funzionalità e al movimento.
Le scale e i tappeti mobili, caratterizzati da balaustre vetrate e finiture in acciaio inox, si integrano perfettamente nel disegno della volta monumentale: inserendosi armonicamente tra un arco e l’altro, contribuiscono a mettere in risalto l’intero progetto architettonico.
I sei ascensori panoramici circolari progettati su misura per l’edificio scandiscono efficacemente lo spazio della galleria. Dotati di schermi integrati per l’esposizione degli orari e circondati da panchine, essi fungono da punti di incontro.Gli ambienti di transito interni alla stazione non sono dedicati esclusivamente ai passeggeri. Essi collegano anche i due quartieri collocati ai lati opposti della stazione. Per favorire l’integrazione del vasto complesso in un sistema di percorsi a scala urbana, l’intero edificio viene concepito senza una facciata vera e propria.
La trasparenza della copertura permette un collegamento visivo tra la collina Cointre e il quartiere Guillemins. Da entrambi i lati, il visitatore è accolto da monumentali tettoie. Ampie scalinate si sviluppano sui fianchi dell’edificio, consentendo l’accesso diretto al livello dei binari.
Le aziende che hanno partecipato al progetto
AGC
Il vetro utilizzato è AGC Stratobel, realizzato mediante l’assemblaggio di due lastre di vetro e un intercalari di tipo PVB (polivinilbutirrale).
Stratobel, in caso di rottura accidentale, garantisce l’aderenza del vetro all’intercalare e fa sì che i frammenti non si disperdano, soddisfando le vigenti norme di sicurezza europee.
Il numero di lastre di vetro e di intercalari determina il livello di sicurezza in termini di protezione delle persone e dei beni: Antinfortunio (Stratobel Antinfortunio – EN 12600) Antieffrazione (Stratobel Antieffrazione - EN 356) Antiproiettile (Stratobel Antiproeittile - EN 1063) Antiesplosione (Stratobel Antiesplosione -EN 13541).
E' possibile cambiare il supporto in vetro e/o l'intercalare per venire incontro a specifiche esigenze funzionali o estetiche, inoltre l’intercalare in PVB accresce la protezione contro i raggi ultravioletti.
ALPI CASSEFORMI
La fornitura di ALPI/ULMA ha riguardato tutte le casseforme necessarie alla realizzazione delle opere in calcestruzzo bianco con finitura “faccia a vista”.
Questo edificio eccezionale per prestigio, dimensioni e caratteristiche progettuali, ha impegnato ALPI nell'elaborazione di soluzioni innovative. In particolare, è stato scelto di combinare il getto in opera alle componenti prefabbricate.
Con l’impiego soprattutto dei casseri della gamma MECCANO (diritti, circolari e con sagome), oltre a risolvere con estrema flessibilità la realizzazione delle forme avveniristiche delle pareti, sono stati creati elementi prefabbricati "faccia a vista" come ad esempio le lamelle che, una volta posizionate, sono state successivamente unite tramite un getto in opera.
La progettazione è stata interamente sviluppata in cantiere, per poter rispondere in tempo reale alle peculiari esigenze del progetto. Ciò ha offerto al cliente notevoli vantaggi, in particolare la possibilità di risolvere rapidamente i problemi emersi in corso d'opera, grazie ad un contatto costante e quotidiano con l'assistenza tecnica dell’azienda.
Un ulteriore plus è rappresentato dalla flessibilità del sistema MECCANO, che si è adattato alle specifiche esigenze progettuali senza richiedere l'impiego di numerosi pezzi speciali e riducendo al tempo stesso i tempi di progettazione e produzione. Le componenti delle casseforme sono state premontate, così da rendendo il montaggio in cantiere rapido e sicuro.
DISANO ILLUMINAZIONE
Nel progetto della stazione, denominata "cattedrale di luce", l'illuminazione artificiale è evidentemente una componente fondamentale per assicurare anche nelle ore serali gli stessi obiettivi, massima funzionalità e valorizzazione estetica delle opere architettoniche. Calatrava ha previsto, come in altre sue celebri opere, l'inserimento dei corpi illuminanti all'interno delle strutture.
Dunque un impianto luci che ha richiesto sforzi e lavoro, estro e rapidità nella ricerca delle soluzioni migliori, e naturalmente una bella dose di competenza tecnica. Dello staff internazionale protagonista di un costante confronto hanno fatto parte, per Disano Illuminazione, Frank Melis e Diego Ambrosi.
Immagini di cantiere, disegni, appunti e carte in sequenza documentano la genesi delle scelte. "All'impianto luci abbiamo lavorato dal 2007 - spiega Ambrosi - sulla base di poche indicazioni, ma assai precise. Omogeneità della luce, impiego di sorgenti luminose della stessa tonalità di colore dei materiali, obiettivo una luce neutra, confortevole".
Partiamo dalla casquette, la "visiera", l'ormai celeberrima copertura metallica della stazione, che tondeggia agli estremi del complesso.
Il progettista ha prescritto: enfatizzarne l'estetica, ma con luci "invisibili". "Per la casquette la scelta è caduta su proiettori Elfo Powerled, 176 pezzi in tutto, 88 per ciascuna estremità della struttura. Proiettori Star e Bario sono stati invece impiegati nella parte centrale, garantiscono luce indiretta e dal basso".
Dal centro della stazione eccoci sulle banchine, dove le scelte illuminotecniche sono state più laboriose e maggiormente soggette a modifiche rispetto al progetto originario e al capitolato iniziale. "La copertura della banchina - ancora Ambrosi - era già dotata di predisposizione per i corpi illuminanti. Ma i cambiamenti in corso d'opera sono stati molti". Iniziamo con il dire che il tratto di banchina poneva dei vincoli rigorosi sul fronte della sicurezza, affacciandosi su binari dotati di impianti ad alta tensione sino a 14 Kv.
La preferenza, in ultima battuta, è andata ai Led. 1800 metri di tratto, illuminato ogni trenta centimetri da Led: il prodotto speciale ideato sul campo e approvato da Calatrava è il Liset IP65, che, grazie all'ottica ellittica, garantisce un'eccellente uniformità di illuminamento. Quasi supefluo aggiungere che la tecnologia Led garantisce, oltre a risultati soddisfacenti sul fronte estetico, anche lunga durata, basso costo di manutenzione, consumi ridotti e tutti i vantaggi di una tecnologia avanzata.
DITEC
Sono DITEC le porte automatiche dei tre ingressi esterni e di due degli ingressi interni posti nella nuova stazione des Guillemins.
Anche qui ci imbattiamo in “numeri” di prim’ordine. Infatti le porte, con ante interamente in cristallo non profilate d’alluminio, hanno una vano di passaggio di 3 metri e per realizzarle sono stata utilizzate delle doppie automazioni VALOR, poste in unico cassonetto, a movimentare ante larghe 1,5 metri di larghezza e dal considerevole peso di 105 kg.
Per mascherare le automazioni, necessità assoluta in un contesto di questo tipo, il Ditec Expert al quale è stato affidato l’incarico, l’azienda Securmatic di Opglabbeek (nelle Fiandre), ha scelto di appoggiare la parte esterna dell’automazione contro un profilo di acciaio inox e di incassare la parte interna in un controsofiftto, rispettando così anche i canoni estetici imposti dal committente.
Questa nuova referenza del gruppo DITEC testimonia una volta di più la fama di un marchio internazionale specializzato nell’automazione degli ingressi, fama che si estende non solo alla qualità e affidabilità dei prodotti ma anche alla competenza tecnica delle aziende che fanno parte del circuito Ditec Expert, presente in Europa con oltre 500 professionisti, scelti dalla casa madre anche per le loro capacità di personalizzazione accurata delle commesse affidate e, anche, di un’ingegnosità che “fa la differenza” in situazioni particolari come questa.
GEMMO IMPIANTI
Dopo essersi aggiudicata la gara indetta da SNCB HOLDING per la progettazione e la realizzazione degli impianti tecnologici della nuova stazione di Liegi Guillemin, Gemmo eseguirà anche le attività di manutenzione e conduzione degli impianti per un anno a partire da oggi, giorno in cui viene certificato il completamento dei lavori.
La stazione di Liegi Guillemins, inaugurata ufficialmente il 18 settembre 2009, è la più grande d’Europa, con i suoi 200 metri di lunghezza, 73 di larghezza e 40 metri d’altezza; si sviluppa su cinque livelli, con spazi riservati al pubblico, al personale operativo SNCB, alle attività commerciali ed a un parcheggio coperto con una capienza di 800 posti auto.
Ospita circa 36 mila passeggeri al giorno ed è considerata un nodo strategico per la rete internazionale ferroviaria ad alta velocità.
“Questa ulteriore commessa rappresenta un grande risultato per Gemmo ma anche per il made in Italy. In poco più di due anni abbiamo realizzato un’opera di impiantistica di straordinaria complessità; il nostro know-how ingegneristico unito all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia create ad hoc e alla massima attenzione sulla sicurezza e sul risparmio energetico sono stati i fattori chiave che ci hanno consentito di vincere una concorrenza internazionale e di ottenere questo ulteriore incarico. Siamo orgogliosi di rappresentare il nostro Paese in questo modo” ha commentato Susanna Gemmo, Presidente di Gemmo SpA.
Nell’ambito della commessa, del valore finale complessivo di circa 18 milioni di euro dagli 13,5 milioni di euro iniziali, Gemmo ha curato la progettazione e la realizzazione degli impianti:
elettrici (cabine MT/BT, distribuzione BT, illuminazione, gruppi di emergenza e continuità, UPS, illuminazione architetturale);
rilevazione incendi, TVcc, controllo accessi, informativa al pubblico, orari e radio
supervisione impianti con ingegnerizzazione dell’applicativo gestionale su piattaforma “Gemmo Sistemi”.
SCHINDLER
Anziché mimetizzare le funzioni tipiche della stazione, l’architetto Calatrava ha scelto per questo progetto di enfatizzarle, facendo dei collegamenti tra piani elementi fondamentali di un linguaggio architettonico improntato alla funzionalità e al movimento.
Schindler, azienda leader nella fornitura di soluzioni di mobilità urbana e specializzata nella gestione di grandi flussi di passeggeri tipici di aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane, ha fornito per questo progetto 40 scale mobili, 10 tappeti mobili, 6 montacarichi e 6 ascensori panoramici creati “su misura”.
Le scale e i tappeti mobili, caratterizzati da balaustre vetrate e finiture in acciaio inox, si integrano perfettamente nel disegno della volta monumentale: inserendosi armonicamente tra un arco e l’altro, contribuiscono a mettere in risalto l’intero progetto architettonico.
I sei ascensori panoramici circolari, con cabine vetrate e telaio in acciaio inox, scandiscono efficacemente lo spazio della galleria. Dotati di schermi integrati per l’esposizione degli orari di partenza e arrivo dei treni e circondati da panchine, fungono da punti di riferimento all’interno dell’immensa struttura.
SEVES
Peculiarità della nuova struttura, che riprende totalmente la filosofia architettonica del suo ideatore, sono le numerose arcate, i ponti elevati, le gallerie e i grandi spazi aperti, utilizzati per creare un ambiente dinamico, dal carattere monumentale e fluido allo stesso tempo, dove la luce gioca un ruolo dominante nella qualificazione dello spazio.
Seves glassblock, sempre in prima linea nei grandi progetti di rilevanza internazionale, ha contribuito fornendo circa 28.000 mattoni in vetro trasparente della serie BG 1960 F, uno dei prodotti di punta della collezione ad elevate prestazioni tecniche della Linea Technology.
Si tratta di mattoni di vetro per strutture orizzontali caratterizzati da un’elevata resistenza al fuoco, esito dell’assemblaggio attraverso un collante speciale di 2 pezzi BG198 19x19x8cm, per rispettare i requisiti imposti dalle più severe normative di sicurezza per gli spazi pubblici.
In questo particolare contesto i mattoni vengono utilizzati con il cemento bianco per creare grandi pannelli prefabbricati realizzati in 5 formati differenti, per meglio adattarsi alle esigenze specifiche delle diverse zone in cui vengono applicati: la banchina della stazione, l’area viaggiatori e la zona intermedia.
La combinazione mattone di vetro-cemento assicura una superficie robusta ma allo stesso tempo trasparente e leggera, in grado di essere usata con una duplice finalità, cioè come pavimentazione della banchina e allo stesso tempo soffitto della sala d’attesa sottostante.
Ora superfici pedonabili, ora soffitti trasparenti, i pannelli garantiscono estrema luminosità alla struttura, filtrando i raggi solari e contribuendo a creare il giusto equilibrio di luci e ombre desiderato dall’architetto, che da sempre assume modelli ispirati al mondo della natura.
L’effetto ottenuto è quello di uno spazio pubblico funzionale, aereo e facile da percorrere, caratterizzato da un’ottima interazione tra esterno e interno grazie alla trasparenza del mattone di vetro Seves, abbinato ai materiali caratteristici del linguaggio progettuale di Calatrava, il cemento armato e l’acciaio, in un connubio del tutto particolare tra tensione e leggerezza.
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Inaugurato ufficialmente il 29 settembre di quest’anno lo stadio “Benito Stirpe” di Frosinone è il quarto impianto calcistico privato in Italia, dopo quelli della Juventus a Torino, di Reggio Emilia e di Udine. La struttura ha una capienza di oltre 16.000 posti a sedere numerati, tutti al coperto. Uno stadio costruito all'inglese, senza barriere tra il pubblico e il terreno di gioco, progettato per ospitare anche altri eventi sportivi e di spettacolo. Una struttura dotata delle più aggiornate tecnologie, tra cui spicca l'impianto illuminotecnico della Disano Illuminazione.
Il nuovo stadio per il Frosinone calcio, che aspira alla Serie A, è stato progettato per diventare un polo di attrazione per un ampio territorio, anche quando non si giocano le partite della squadra di calcio. La struttura comprende skybox e un’area ospitalità. In un livello inferiore rispetto al campo di gioco si trovano, oltre agli spogliatoi, i locali antidoping, la sala conferenze, un’ampia sala stampa, una palestra e tutti gli uffici commerciali e della società. Ci sarà, inoltre, uno «Store» del Frosinone calcio e un’area commerciale di 4mila metri quadrati.
L'impianto luci
L'impianto luci realizzato dalla Disano garantisce il livello di illuminazione richiesto per la gare di Serie A e le riprese televisive. Si tratta di 2000lux orizzontali e 1800lux verticali. Sulle quattro torri alte 30 metri sono disposti 40 proiettori Forum HF (Disano) della potenza di 2000W. Altri 20 proiettori Forum (Disano) sono installati sulla copertura della tribuna principale, a un'altezza di 24 metri.
L'inaugurazione del nuovo stadio è avvenuta dopo un solo anno di lavori dall’approvazione definitiva del progetto e a posto fine a una vicenda, quella della ristrutturazione dello stadio, che si trascinava da decenni. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, presente alla cerimonia di inaugurazione ha definito il nuovo impianto: "un gioiello, un esempio da seguire anche nelle altre città italiane." Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone ha ricordato che l'opera è "importante per l'intero territorio". Il nuovo stadio è dedicato alla memoria di Benito Stirpe, imprenditore e presidente del Frosinone Calcio negli anni Sessanta e padre di Maurizio, attuale presidente del club ciociaro.
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[post_content] => Forum LED: risparmio energetico, qualità nell’illuminazione, massimo comfort visivo, rispetto dell’ambiente.
La rivoluzione dei Led, luce ad alta qualità con il massimo risparmio energetico, è arrivata anche ai proiettori ad alta potenza per l’illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di transito come stazioni, aeroporti e altri spazi urbani.
Disano illuminazione presenta Forum LED, la nuova versione a LED di uno dei proiettori di maggior successo nello sport e nell’illuminazione pubblica.
La nuova generazione degli impianti sportivi ha come obiettivi prioritari la sostenibilità ambientale, la redditività economica e la massima qualità dei servizi offerti. Con ForumLED si ottiene una straordinaria qualità della luce (con temperature di colore da 4000K a 5700 K e una resa del colore fino a CRI90) e con i consumi ridotti dei LED anche alle potenze necessarie per questo tipo di illuminazione.
Nell’illuminazione delle grandi aree pubbliche emergono altre problematiche, come la sicurezza, il contenimento dei consumi, l’uso appropriato della luce per evitare dispersioni e avere un risultato estetico soddisfacente. Forum LED nasce con una struttura modulare che permette diverse combinazioni di potenza, lumen e fasci luminosi. Con moduli singoli, doppi o tripli, distribuzione simmetrica, a fascio stretto o asimmetrica il progettista può ottenere la luce ideale per tutte le esigenze.
[caption id="attachment_574683" align="aligncenter" width="567"] Forum Led di Disano[/caption]
Inoltre, il gruppo ottico di Forum LED è stato studiato in modo da evitare dispersioni di luce ed effetti di abbagliamento. Il risultato è il massimo del rendimento luminoso e del comfort visivo, con una luce che viene sempre opportunamente controllata e indirizzata.
Con queste caratteristiche Forum LED è uno strumento utilizzabile in molti contesti come, per esempio, l’illuminazione architetturale delle facciate e dei monumenti, quella delle grandi infrastrutture (stazioni, ponti , aeroporti) e ovunque si voglia realizzare un’illuminazione efficace e tecnologicamente aggiornata.
Un’innovazione sostanziale, che nasce dalla grande esperienza in questo settore della Disano, che conosce a fondo tutte le problematiche progettuali, di realizzazione e gestione di questo tipo di impianti.
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[post_content] => Nata nel 1957 la Disano Illuminazione è oggi un’azienda leader in Italia e ai primi posti in Europa nella produzione di apparecchi di illuminazione.
La filosofia aziendale della Disano è quella che ha decretato il successo del made in Italy nel mondo: alta qualità dei prodotti, grande affidabilità e massima cura dei rapporti con il cliente.
Cresciuta sull’onda del grande successo ottenuto da un’ampia gamma di prodotti industriali, oggi l’azienda è in grado di rispondere alla nuove richieste di un mercato sempre più esigente in fatto di illuminazione.
I prodotti Disano sono la risposta giusta a tutte le esigenze di architetti, progettisti, installatori, per la raffinatezza del design, il rispetto delle normative ambientali, il risparmio energetico, l’utilizzo delle tecnologie più avanzate per la gestione della luce.
In più Disano offre tutti i vantaggi di un’organizzazioneindustriale e commerciale in grado di supportare il cliente dalla scelta dei prodotti, alla consulenza progettuale, ai servizi di assistenza.
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Info dalle aziende - Nuovo stadio di Frosinone illuminato da Disano - INFOBUILD