I Cantieri della transizione ecologica: innovazioni e progetti green italiani raccontati da Legambiente. 22/12/2025
Si è concluso con successo il CEIM 2° livello: nasce una nuova generazione di consulenti esperti in impermeabilizzazioni 18/12/2025
Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Architetture verticali: le nuove tecniche per costruire grattacieli sostenibili e all’avanguardia 16/12/2025
Tale metodo, pur essendo quello che meglio consente di cogliere la risposta sismica delle strutture (a condizione di scegliere un’adeguata modellazione del comportamento ciclico non lineare degli elementi struttali e di simulare correttamente l’eccitazione sismica), rimane ancora uno strumento accessibile solo a pochi specialisti del settore. Spinti dall’esigenza di valutare esplicitamente le deformazioni plastiche subite dagli elementi strutturali durante il sisma senza dover eseguire complesse ed onerose analisi dinamiche non lineari sono stati formulati i cosiddetti “metodi statici non lineari” per l’analisi sismica delle strutture. Nel presente articolo viene effettuata una analisi dei principali metodi proposti in letteratura e recepiti dalle norme sismiche, evidenziandone i pregi ma anche i limiti (bassa precisione dovuta ad una eccessiva semplificazione oppure macchinosità operativa). Si propone quindi un procedimento che unisce semplicità e precisione dei risultati e se ne mostra l’efficacia mediante un’ampia analisi parametrica. * Dottore di Ricerca, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli Studi di Catania ** Professore Ordinario, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli Studi di Catania *** Dottore di Ricerca, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli Studi di Catania Per scaricare l’intero articolo in PDFclicca qui Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento