Così Internet of Things e AI aiutano persone e città

Internet of Things e Intelligenza Artificiale permettono di aiutare le persone. Lo dimostrano alcuni progetti finanziati da Regione Lombardia.

Internet of Things e AI aiutano persone

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Internet of Things e Intelligenza Artificiale promettono di aiutare a vivere meglio. Pensiamo, per esempio, ai veicoli intelligenti e autonomi, in grado di assicurare maggiore sicurezza alla guida e facilitare la guida ai portatori di handicap. Oppure a sensori in grado di “assistere”, a casa come in auto, i soggetti più fragili e monitorarne la salute o ancora a uno smart system per monitorare e predire la solidità strutturale di edifici e infrastrutture.

Su queste possibilità crede molto Regione Lombardia ed è per questo che ha voluto organizzare un incontro per presentare alcuni dei progetti più avanzati in regione e per creare occasioni di networking. L’evento, intitolato “Internet of Things – Regione Lombardia, Università e Imprese insieme per progettare il futuro” è stato l’occasione per mettere in luce i progetti Tenvein, Home IoT e Simpss.

«La Regione ha stanziato 107 milioni di euro per una call specifica su innovazione e ricerca, finanziando progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, nell’ambito delle sette aree di specializzazione della Smart Specialisation Strategy con una dotazione per ogni progetto di 5 milioni», ha ricordato Silvana di Matteo, dirigente Struttura Investimenti per la Ricerca, l’innovazione e il rafforzamento delle competenze di Regione Lombardia.

TENVEIN per veicoli autonomi e intelligenti

Tecnologie innovative per veicoli intelligenti: questo significa TENVEIN, acronimo del progetto che intende realizzare una piattaforma basilare per lo sviluppo di un veicolo 100% autonomo. Per riuscirci adotta una serie di soluzioni che hanno anche a che fare con gli ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla guida). Tali sistemi possono monitorare lo stato psicologico e fisico del conducente e dei passeggeri, rilevare la presenza di eventuali ostacoli e persone sulla strada e facilitare la guida. Sono uno strumento molto utile, specie per portatori di handicap.

La possibilità di realizzare un veicolo smart è un’ambizione che richiede ancora anni. Intanto però progetti come TENVEIN permettono di creare soluzioni, tecnologie e condizioni basilari per uno sviluppo concreto. Capofila del progetto è STMicroelectronics, per cui ha parlato Luca Zanotti, Technology Functional Manager, illustrando le soluzioni tecnologiche in campo. Tra queste i MEMS, ovvero Micro Electro-Mechanical Systems, e sistemi di telerilevamento LIDAR in grado di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie, e che permetteranno agli autonomous vehicle di muoversi in sicurezza, potendo “vedere” molto in là e con un grado di risoluzione efficace. «È una soluzione in ampia crescita», ha sottolineato Zanotti, spiegando che al progetto collaborano anche Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano-Bicocca.

HOME OF IOT, l’aiuto arriva dall’Internet of Things

La Casa dell’Internet delle Cose, è «un luogo fisico e virtuale dove si possano incontrare competenze diverse per sviluppare tecnologie abilitanti a supporto dell’Internet of Things», spiega il coordinatore Giancarlo Mauri dell’ateneo di Milano-Bicocca.

In questo specifico caso, l’IoT e le tecnologie relative svolgono servizio e supporto della terza età, come assistenza smart agli anziani e alle loro famiglie. «L’obiettivo posto è la realizzazione di un sistema in ottica healthcare con assistenza remota che consenta di rilevare condizioni fisiologiche e potenziali pericoli per la salute e l’incolumità delle persone anziane nell’ambito indoor e in auto».

In questo senso entrano in gioco sensori di imaging per il rilevamento di dati biometrici, ambientali, ognuno dei quali è affiancato da unità di elaborazione miniaturizzata che esegue algoritmi in grado di interpretare i segnali provenienti dai sensori. Tramite un’infrastruttura di raccolta ed elaborazione dati si è in grado in ogni momento di valutare lo stato della persona.

SIMPSS, monitorare la città per renderla più sicura

È l’acronimo dietro cui c’è lo sviluppo di un Sistema intelligente per il monitoraggio e la predizione della solidità strutturale di edifici e infrastrutture e per la pianificazione dell’intervento. Un progetto nato per rilevare situazione critiche anomale in diverse infrastrutture, non solo residenziali ma anche ponti ed edifici di varia natura.

«C’è bisogno di poter intervenire in modo adatto a rendere sicure le città, facendolo però al momento giusto e con strumenti adeguati, permettendo anche di ridurre i costi di mantenimento delle infrastrutture», spiega Elisabetta Fersini coordinatrice del progetto per conto dell’Università Milano-Bicocca, dove opera presso il dipartimento di Informatica, sistemistica e comunicazione. Per riuscire nell’intento si lavora per realizzare un sistema di intelligenza distribuita, utilizzando sensori low cost in grado di monitorare e poter prevedere un intervento efficace e tempestivo. Il sistema conta su diversi elementi chiave, dall’infrastruttura fisica agli elementi virtuali, dalla capacità di analytics all’architettura Big Data fino all’AI con machine e deep learning. Così è possibile un monitoraggio continuo e la possibilità di svolgere manutenzione predittiva sulle infrastrutture.

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