Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Indice degli argomenti Toggle Le archistar del futuro made in EuropeI vincitori del premio Europe 40Under40Kyriakos Miltiadou – CiproArnaud Backer – FranciaTimothée Chateau – FranciaHugo Chauwin – FranciaAxel Cornu – FranciaAdrien Coste – FranciaEmilie Delanne – FranciaTheo Domini – FranciaJulien Giammarchi – FranciaVivien Gimenez – FranciaÉléonore Givry – FranciaKevin Guidoux – FranciaAlexis Joubert – FranciaFrançois Lis – FranciaSimon Masson – FranciaChristophe Piqué – FranciaPierre-Arthur Thibaudeau – FranciaBruno Trovalet – FranciaFlavian Basile – ItaliaPaolo Catrambone – ItaliaValentino Gareri – ItaliaJérôme Picard – NorvegiaTiago Sá – PortogalloJorge Álvarez – SpagnaAne Arce Urtiaga – SpagnaVíctor Larripa Artieda – SpagnaRubén Muedra – SpagnaOskar Norelius – SveziaFlorian Hartmann – SvizzeraEce Avcı Kantarcı – TurchiaBurcu Sevinç Yılmaz – TurchiaDoğan Türkkan – TurchiaAli Burak Yanardağ – TurchiaSüleyman Yıldız – TurchiaIsmail Utkan Yonter – Turchia Una nuova generazione di architetti è pronta a far conoscere il proprio nome nel firmamento dei professionisti più creativi. Anche quest’anno il Centro Europeo per l’architettura, l’arte, il design e gli studi urbani in collaborazione con il Chicago Athenaeum: Museum of Architecture and Design ha annunciato il nome degli architetti vincitori dell’edizione 20205 di Europe 40Under40, il prestigioso programma dedicato alla valorizzazione dei più promettenti talenti emergenti nel panorama del design europeo. Obiettivo del premio è di individuare i talenti europei del domani mettendo in luce quella nuova generazione di professionisti destinata a plasmare gli ambienti di vita e di lavoro del futuro, offrendo al contempo una panoramica articolata e rappresentativa del fermento creativo europeo. Le archistar del futuro made in Europe I risultati della selezione di quest’anno confermano la ricchezza e la diversità del panorama architettonico europeo. I giovani vincitori provengono infatti da undici paesi diversi: Cipro, Francia, Grecia, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Turchia. La mappa geografica del talento attraversa l’intero continente portando una ventata di novità nel settore. Ma come sono stati selezionati i nomi del premio Europe 40Under40? La giuria ha basato le proprie valutazioni su criteri che riflettono le sfide contemporanee dell’architettura e del design. Fondamentale è il criterio dell’innovazione progettuale, intesa come capacità di superare i limiti dei metodi convenzionali ed esplorare nuove teorie, idee e approcci al design contemporaneo. Altro aspetto segnalato dai giudici è legato all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e alla ricerca di nuovi materiali, elementi che stanno ridefinendo le possibilità espressive e funzionali dell’architettura contemporanea. Non poteva mancare un focus particolare sulla sostenibilità: nei progetti ha avuto un peso rilevante l’integrazione dei principi di risparmio energetico e di consapevolezza ambientale n linea con quella visione lungimirante del design sostenibile che l’Unione Europea ha posto al centro delle proprie politiche. I vincitori del premio Europe 40Under40 Il programma punta a valorizzare i giovani progettisti, sostenendo visioni innovative e approcci fuori dagli schemi. Scopriamo dunque chi sono i 40 giovani architetti che hanno lasciato il segno nell’edizione 2025. Kyriakos Miltiadou – Cipro Architetto cipriota formatosi tra l’Università Aristotele di Salonicco e lo University College London, Kyriakos Miltiadou ha fondato nel 2018 il suo studio a Nicosia, distinguendosi rapidamente nel panorama internazionale con numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Statale di Architettura nel 2022. Domus Laetitiae Il progetto “Domus Laetitiae” (2022) rappresenta un intervento di rigenerazione urbana in un insediamento per rifugiati di Nicosia. Costruita sulle tracce di un edificio in rovina, la casa sviluppa un dialogo architettonico sofisticato attraverso un muro verticale in cemento armato che controlla luce, privacy e ventilazione, creando spazi intermedi dove la vita domestica si intreccia con il paesaggio urbano circostante. Arnaud Backer – Francia Diplomatosi con lode all’ENSA Strasbourg e successivamente alla ENSA Paris La Villette, Arnaud Backer ha co-fondato nel 2018 Mayker Architectes insieme a Gilles Meyer. Il loro approccio, radicato nell’arte del “fare”, privilegia un’architettura frugale che valorizza le risorse locali e le filiere corte. Ristrutturazione Sand Clubhouse La ristrutturazione della Sand Clubhouse (2023) esemplifica questa filosofia: l’intervento trasforma i vecchi impianti sportivi fatiscenti reinterpretando il linguaggio degli edifici agricoli della pianura alsaziana. Timothée Chateau – Francia Co-fondatore dello studio BRA insieme a Simon Masson, Timothée Chateau sviluppa un’architettura che si oppone alle pressioni ambientali e ai vincoli normativi attraverso progetti che sfidano le convenzioni. Il loro approccio razionale ma intuitivo privilegia materiali ordinari lavorati con precisione per rivelarne il potenziale espressivo. Associazione e Sala Civica di Les Brulais L’Associazione e Sala Civica di Les Brulais (2023) dimostra questa metodologia attraverso un progetto che crea un’intersezione tra funzioni diverse. La nuova sala civica, autonoma rispetto alla sala comunale esistente, è collegata da uno spazio multifunzionale che facilita la circolazione e creando un cortile esterno condiviso. Hugo Chauwin – Francia Hugo Chauwin fonda il suo studio nel 2018 e fin da subito sviluppa un’architettura attenta e contestualizzata, focalizzata su durabilità, precisione e atemporalità. La sua attività, che si estende dalla Francia all’Africa occidentale, si basa su un dialogo costante tra luogo, funzione e cliente. Montfort House Montfort House (2023) incarna questo approccio attraverso una dependance in legno che si inserisce armoniosamente nel contesto storico di una tenuta del XVII secolo. La struttura, concepita come pool house, utilizza scandole di legno per tetto e facciate, creando un dialogo contemporaneo con il patrimonio esistente attraverso ampie terrazze e aperture che dissolvono i confini tra interno ed esterno. Axel Cornu – Francia Formatosi tra la NTNU di Trondheim e l’ENSA Paris La Villette, Axel Cornu ha co-fondato nel 2018 COVE insieme a Gabriel Verret, specializzandosi nella trasformazione sensibile di strutture esistenti. Il loro approccio site-specific valorizza il patrimonio architettonico attraverso interventi che rispondono alle esigenze contemporanee. Eglise Il progetto “Eglise” (2025) mostra la ristrutturazione e ampliamento di un edificio per uffici negli Hauts-de-Seine. L’intervento colma l’arretramento dalla strada con un’estensione orizzontale rivestita in pietra calcarea di St-Maximin, creando un fronte urbano coerente che si integra nel tessuto residenziale circostante. Adrien Coste – Francia Co-fondatore di Alt174 Architecture nel 2018 insieme a Guillaume Vienne, dopo la vittoria al concorso Europan 14, Adrien Coste promuove un’architettura giocosa, adattabile e collaborativa che pone l’esperienza utente al centro dell’approccio progettuale. Nel 2024, il loro progetto di ristrutturazione della scuola Simone Veil ha ricevuto il “Première Œuvre” dell’Équerre d’Argent. Biblioteca di Looberghe La Biblioteca di Looberghe (2024) è uno dei progetti che Coste ha proposto al premio: attraverso un intervento che valorizza l’edificio storico del vecchio municipio creando un dialogo tra conservazione e innovazione. Il progetto prevede un’estensione indipendente in calcestruzzo architettonico grigio sabbia, completamente modulare con pareti vetrate scorrevoli che permettono 22 diverse configurazioni spaziali. Emilie Delanne – Francia Architetta e scenografa diplomata all’École d’architecture de Paris Belleville e alla Royal Central School of Speech and Drama di Londra, Emilie Delanne ha co-fondato nel 2019 Græphème insieme ad Amélie Lauret. Lo studio multidisciplinare esplora la scenografia come forma di architettura, progettando per prestigiose istituzioni come il Louvre, il MUCEM e il Museo d’Orsay. Museo delle Carte da Gioco di Issy-les-Moulineaux La ristrutturazione del Museo delle Carte da Gioco di Issy-les-Moulineaux (2024) dimostra il loro approccio narrativo e immersivo, armonizzando il Padiglione Conti del XVII secolo con l’ampliamento moderno del 1997. Il progetto introduce un nuovo arredo urbano ispirato alle curve del padiglione storico, creando continuità tra spazi esterni e interni. Theo Domini – Francia La pratica architettonica di Theo Domini riflette un’eredità familiare legata alla vita pastorale, traducendo l’esperienza della semplicità e del contatto primitivo con la natura in un linguaggio architettonico purificato dall’eccesso. Il suo approccio multidisciplinare spazia dall’architettura all’interior design con una sensibilità per la contemplazione e l’essenziale. Chateau Landon Il progetto Chateau Landon (2023) trasforma un appartamento al quinto piano di un edificio haussmaniano in una residenza che celebra il panorama parigino. Julien Giammarchi – Francia Co-fondatore nel 2022 di Collection Architectes insieme ad Anaïs Buckinx, Bérengère Pasquier, Line Chamond e Martina Shileva, Julien Giammarchi sviluppa un linguaggio architettonico radicale e sensibile ispirato dall’intelligenza di ogni sito. Lo studio, con sede nelle Alpi francesi, aspira a creare un’alchimia tra architettura e paesaggio attraverso una metodologia che abbraccia diverse scale progettuali. Museo della Resistenza e della Deportazione Il Museo della Resistenza e della Deportazione in Ardèche e Biblioteca Intercomunale (2024) a Le Teil risponde alla ricostruzione post-terremoto del 2019. Il progetto riunisce museo e biblioteca in un complesso che si articola attorno ai resti della vecchia chiesa, creando unità attraverso un involucro coeso che “calma” la volumetria esistente e si apre verso i nuovi spazi pubblici. Vivien Gimenez – Francia Formatosi all’École Boulle e successivamente all’École d’architecture de la Ville & des territoires Paris-Est, Vivien Gimenez ha fondato l’agenzia VGA a Béziers nel 2016. Il suo approccio multidisciplinare crea ponti tra architettura, urbanistica e architettura d’interni, sviluppando una visione eco-responsabile e profondamente umana attraverso strumenti di modellazione 3D-BIM e realtà virtuale. Residenza Belles Terres La Residenza Belles Terres (2023) per APF France Handicap ridefinisce l’infrastruttura medico-sociale con un approccio inclusivo. Éléonore Givry – Francia Diplomatasi alla Scuola di Architettura di Parigi-Belleville dopo esperienze formative a Seul e Tokyo, Éléonore Givry ha fondato lo studio &GIVRY, specializzato in rigenerazione urbana attraverso nuova costruzione, ristrutturazione e restauro. Progetto MurMure Il progetto MurMure (2024) trasforma un’ex stazione elettrica del 1929 nel quartiere Nation in un complesso dedicato alle professioni del suono. L’intervento conserva la struttura originale in cemento armato, trasformando l’imponente navata centrale alta 24 metri nel cuore del progetto, mentre i nuovi piani interrati ospitano studi di registrazione professionali visibili dal piano terra attraverso un soffitto in vetro. Kevin Guidoux – Francia Formatosi all’ENSA Paris-Malaquais e alla Facoltà di Architettura di Hong Kong sotto la guida di Wang Shu, Premio Pritzker 2012, Kevin Guidoux ha sviluppato una visione architettonica influenzata dall’approccio sostenibile del maestro cinese. Forum Grand Palais Il Forum Grand Palais (2025) comprende la progettazione dell’intera scenografia per l'”Esposizione Universale del Legno e dei Materiali Bio-Based” nei 13.000 m² del Grand Palais. Il progetto include il restauro dell’Auditorium Effimero in CLT, la Galleria di Architettura di 360 metri lineari e gli innovativi arredi modulari “Confettis”, sviluppati con l’École Supérieure du Bois di Nantes. Alexis Joubert – Francia Diplomatosi all’École Nationale Supérieure d’architecture di Nantes nel 2011, Alexis Joubert ha fondato il suo studio nel 2018 dopo dieci anni di esperienza, trasferendosi in Bretagna nel 2022. La sua pratica copre tutte le scale progettuali con un focus su sobrietà, costruzione a basse emissioni di carbonio e rispetto del territorio. Stazione marittima di Brest La Stazione marittima di Brest (2024) sostituisce il terminal del 1948 con una nuova struttura di 3.000 m² che serve i collegamenti con le isole Ponant. Il progetto si sviluppa come una passeggiata che conduce dalla città al mare, con facciate molto aperte sul primo bacino del porto e una struttura sopraelevata in legno che funge da belvedere con vista a 360° su Brest. François Lis – Francia Co-fondatore di lis & daneau subito dopo la laurea all’École nationale supérieure d’architecture di Grenoble, François Lis sviluppa con Clément Daneau una ricerca profondamente radicata nell’atto del costruire. Vincitori dell’AJAP 2020 e nominati per il premio Équerre d’Argent First Built Work, si concentrano sulla trasformazione del patrimonio in calcestruzzo del XX secolo e sul futuro degli spazi sacri. Progetto Sacré Coeur Il progetto Sacré Coeur – Centro d’arte (2021) trasforma una chiesa moderna di Claude Fay degli anni Cinquanta a Ugine in uno spazio espositivo per arte contemporanea. Simon Masson – Francia Insieme a Timothée Chateau, Simon Masson ha fondato BRA, studio che vede l’architettura come forma di resistenza attraverso il costruito. Rifiutando il regionalismo di comodo, cerca un linguaggio esigente e radicato che sfidi le convenzioni. L’Associazione e Sala Civica di Tréméven Il progetto per l’Associazione e Sala Civica di Tréméven (2022) ribalta l’approccio standard: invece di demolire e ampliare la vecchia scuola, propone una ristrutturazione rispettosa e una nuova aula indipendente, preservando il patrimonio esistente e creando spazi più luminosi entro il budget prestabilito. Christophe Piqué – Francia Laureato all’ENSA di Marsiglia, Cristophe Piqué ha fondato Piqué Architecture nel 2024 per sviluppare un’architettura responsabile e radicata nel contesto, guidata dal principio che l’architettura deve essere al servizio della vita. Nuova sede Ubisoft La nuova sede Ubisoft a Bordeaux trasforma un ex sito industriale in spazio bioclimatico, dove la hall conservata diventa serra naturale. Studi termodinamici avanzati permettono un sistema virtuoso. Pierre-Arthur Thibaudeau – Francia Co-fondatore di ORIGINES con Fabien Dupuy e Nicolas Tocrault, promuove un’architettura frugale e sobria che rifiuta modelli generici. I loro progetti nascono dalla lettura profonda di sito e programma, abbracciando sistemi low-tech radicati nell’artigianalità. Centro tennistico Rocherfort Il Centro tennistico Rocherfort (2021) si presenta come volume monolitico e minimalista che si integra nel complesso esistente, utilizzando materiali semplici e duraturi – cemento, acciaio e legno – per creare spazi spogli dove gli utenti possono personalizzare il proprio ambiente. Fabien Tran Nguyễn – Francia Co-fondatore di Mind Architecture a Marsiglia con Clélia Naud, il lavoro di Fabien Tran Nguyễn si concentra su strutture pubbliche e contesti urbani costieri, sviluppando particolare expertise nelle interfacce delle città portuali mediterranee. Clubhouse di Coudoux La Clubhouse di Coudoux (2024) risponde alla topografia del sito con due volumi sfalsati: il livello inferiore in cemento ospita gli spogliatoi, quello superiore in legno di pino d’Aleppo la club house, delimitato da un grande arco che modula flussi e protezione solare, utilizzando struttura mista per limitare le emissioni di CO2. Bruno Trovalet – Francia Architetto e ingegnere civile formatosi in Danimarca, Bruno Trovalet è socio di urbanmakers dal 2021, portando un approccio aperto all’architettura guidato da onestà e sostenibilità. Progetto Le Coudray Il progetto Le Coudray a Nantes introduce un’identità dinamica in contrasto con il rigore funzionalista degli anni ’50, utilizzando curve fluide e tetti giocosi che evocano un mondo ludico e un ampio uso del legno per garantire sostenibilità e integrazione nel quartiere. Gabriel Verret – Francia Laureato con lode all’ENSA Paris La Villette, Gabriel Verret ha co-fondato COVE nel 2018 con Axel Cornu, studio dedicato alla trasformazione sensibile di strutture esistenti. Progetto Chamboirat Il progetto Chamboirat (2023) trasforma un fienile bicentenario in casa familiare rispettando il carattere distintivo del luogo: muri in pietra di 9 metri, complessa struttura lignea e volumi eccezionali vengono preservati attraverso un restauro discreto, privilegiando materiali locali e tecniche artigianali ispirate alla maestria costruttiva originale. Konstantinos Gounaridis – Grecia Architetto e docente che integra pratica, insegnamento e ricerca, Konstantinos Gounaridis ha collaborato con studi internazionali su progetti urbani su larga scala ed esplorato la presenza dell’architettura nella memoria collettiva partecipando alla XV Biennale di Venezia. A Sequence of Memory Generative Apparatus Il suo progetto A Sequence of Memory Generative Apparatus si basa sulla memoria come strumento compositivo non strutturato dell’infanzia, creando entità spaziali monumentali che attraverso interazione e molteplicità permettono agli utenti di costituire frammenti solidificati dell’infanzia. Natassa Lianou – Grecia Natassa Lianou, architetta certificata RIBA e ARB, è co-fondatrice di LIANOU CHALVATZIS ARCHITECTS. Lianou si concentra su architettura innovativa e sostenibile che trasforma le città creando spazi urbani stimolanti. Progetto THE BEAT La sede centrale di THE BEAT (2021) ad Atene si ispira al movimento costante e alla filosofia agile dell’azienda tecnologica: 6.500 mq su 4 piani con spazi fluidi e aperti, trasparenze e diverse aree “bleisure” che combinano zone collaborative e cabine private insonorizzate, creando un ambiente stimolante per attrarre talenti globali. Flavian Basile – Italia Imprenditore e architetto beneventano, Flavian Basile ha fondato OFFTEC SRL nel 2016, studio multidisciplinare che ha realizzato oltre 300 progetti per quasi 1 miliardo di euro, coniugando principi ESG con tecnologie BIM avanzate. Rigenerazione urbana “Borgata Loreto” La rigenerazione urbana “Borgata Loreto” (2024) a Santa Maria a Vico contrasta frammentazione e abbandono attraverso diverse aree tematiche: un edificio multifunzionale dalle linee ispirate alle montagne circostanti, un campo polivalente che segue le curve naturali del terreno, il tutto guidato da impegno per sostenibilità ambientale e rispetto delle risorse naturali. Paolo Catrambone – Italia Co-fondatore di ORTUS nel 2022 con Maria Ave Romani, studio di ricerca con sede tra Milano e Basilea, il lavoro di Paolo Catrambone coniuga esperienze internazionali presso SANAA, Herzog & de Meuron, Aires Mateus e Peter Zumthor con l’insegnamento accademico. Nuovo campus IULM Il nuovo campus IULM rappresenta un esempio di sensibilità urbana che bilancia tradizione e innovazione, fondendo spazi verdi aperti anglosassoni con il modello italiano a corte e portico, sfruttando la posizione strategica per creare un catalizzatore di rinnovamento urbano e scambio di conoscenze. Valentino Gareri – Italia Valentino Gareri, laureato con lode allo IUAV di Venezia, ha maturato esperienza internazionale presso Renzo Piano Building Workshop e Bjarke Ingels Group, distinguendosi per progetti visionari e leadership filantropica. Cacao Eco Village Il Cacao Eco Village (2022) in Ecuador per MUZE Cacao rappresenta il primo di una rete globale di villaggi sostenibili: destinazione a zero emissioni di carbonio e centro di innovazione per l’economia circolare del cacao a Pedernales, nella provincia costiera di Manabí dove vivono i coltivatori e le loro famiglie. Jérôme Picard – Norvegia Jérôme Picard è un architetto e urbanista francese residente in Norvegia, co-fondatore di LOCAL con sedi a Bergen, Bruxelles e Parigi, formatosi all’Architectural Association di Londra e con esperienza presso OMA e Dominique Perrault Architecture. Casa della Cultura di Fyllingsdalen La Casa della Cultura di Fyllingsdalen (2021) affronta la sfida di creare urbanità in periferia attraverso 6.000 mq che, integrati con la fermata della metropolitana leggera, trasformano l’area in centro dinamico ispirandosi al grindbygg, tecnica costruttiva tradizionale norvegese nota per l’uso efficiente dei materiali e la capacità di creare ampi spazi aperti. Maciej Sokolnicki – Polonia Architetto polacco residente in Svizzera, Maciej Sokolnicki dirige MS86A | Maciej Sokolnicki Architects, studio che realizza progetti audaci e ponderati a livello globale. Scuola Schnegg a Nafels La scuola Schnegg a Nafels (2021) riflette i contrasti ambientali del lotto attraverso un’organizzazione interna chiara: la palestra centrale funge da snodo che struttura l’edificio, con la scuola primaria a nord e materna a sud, ciascuna con ingressi separati collegati da sale comuni, garantendo la vista sulle montagne circostanti. Tiago Sá – Portogallo Fondatore di sastudio a Porto, studio creativo pluripremiato che opera tra architettura e imprenditoria sociale, Tiago Sá ha vinto concorsi internazionali per progetti in Islanda dopo esperienze presso Kengo Kuma a Parigi e BIG a New York e Copenaghen. Parco comunitario Leiðarhöfði Il Parco comunitario Leiðarhöfði (2023) sfida la pianificazione residenziale privata proponendo una sala civica pubblica che si erge dal terreno come specchio del Leidarhodfi stesso. L’edificio crea una nuova centralità con un tetto verde che prolunga la passeggiata pedonale e 500 mq dedicati alla cittadinanza. Jorge Álvarez – Spagna Jorge Álvarez è co-fondatore di Álvarez Sotelo nel 2015 con Jorge Sotelo, studio madrileno che si basa su due pilastri: rigore nella definizione spaziale e arricchimento della vita degli utenti. Progetto Casa C48 Casa C48 (2023) viene interpretata come esperimento geometrico di composizione e relazione tra elementi, preservando gli elementi unici dell’abitazione e la sua essenza attraverso il dialogo tra passato e presente che si manifesta nella struttura a vista, negli elementi di chiusura e nelle finiture originali. Ane Arce Urtiaga – Spagna Ane Arce Urtiaga è co-fondatrice di BEAR a Bilbao, studio che esplora le possibilità dell’architettura come pratica discorsiva. Musiktop, il Museo della musica popolare basca Musiktop, il Museo della musica popolare basca (2024) ad Artea trasforma un’enclave dimenticata sotto la grande montagna in un “catalizzatore di energie”, recuperando frammenti di natura e muri del vecchio museo per costruire attorno padiglioni e arredi. In questo modo l’architetta supera la nozione di edificio tradizionale per creare un paesaggio culturale e naturale ben integrato con la sua storia. Víctor Larripa Artieda – Spagna Co-fondatore di VERNE Arquitectura, laureato presso l’Università di Navarra con Master e Dottorato, Víctor Larripa Artieda affianca la pratica all’insegnamento presso la Facoltà di Architettura di Pamplona. Casa Öcher Casa Öcher (2018) è caratterizzata da un robusto muro in cemento a “L” che protegge da esposizioni sfavorevoli e viste intrusive. Il progetto si apre completamente verso il giardino privato sud-est con una facciata accogliente in legno di Iroko e ampie vetrate, contrastata dal rigore di cemento e zinco delle facciate posteriori. Rubén Muedra – Spagna Nato nel 1985 a Pedralba, Valencia, Rubén Muedra ha fondato il proprio studio nel 2010 dopo la laurea con lode, sviluppando architettura residenziale unifamiliare e progetti commerciali mantenendo sempre una filosofia di architettura responsabile, creativa e onesta. Ufficio Telecom PTV L’Ufficio Telecom PTV (2021) contrasta la forma prismatica e la facciata in mattoni con una doppia pelle leggera e dinamica che declina la materialità nei colori aziendali bianco e nero. Il concept di Muedra gioca con l’illuminazione artificiale notturna creando un edificio rappresentativo e flagship che fornisce valore aggiunto al marchio stesso. Oskar Norelius – Svezia Partner e direttore dell’ufficio di Stoccolma di White Arkitekter, Oskar Norelius ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della strategia internazionale dello studio dal 2007, lavorando a progetti come Stockholm Wood City e il pluripremiato Sara Culture Centre. Sara Culture Centre Il Sara Culture Centre (2021) a Skellefteå celebra l’abilità artigianale ponendo i palcoscenici nel cuore dell’edificio con foyer pubblici e laborator. Il centro culturale, attraverso ampie vetrate e un layout aperto, si mostra in tutta la sua bellezza scenografica ai cittadini di Skellefteå. Florian Hartmann – Svizzera Florian Hartmann, architetto svizzero con un percorso formativo di prestigio che include esperienze presso Herzog & de Meuron e attività didattica alla FHNW di Basilea, ha fondato nel 2020 lo studio OLBH a Zurigo, specializzato in architettura, strategie urbane e design. Masterplan Transformation Brickworkfactory Il suo Masterplan Transformation Brickworkfactory (2022) affronta con visione strategica la riconversione dell’area Brauchli Ziegelei AG nel Canton Turgovia, trasformando un sito industriale in uno dei più grandi appezzamenti residenziali e commerciali della regione attraverso un approccio sostenibile. Ece Avcı Kantarcı – Turchia Nata nel 1995 a Smirne, Ece Avcı Kantarcı si è distinta già durante gli studi all’Università Tecnica di Istanbul vincendo premi per la sostenibilità architettonica. Dal 2019 guida insieme a Bahadır Kantarcı lo studio Kantarcı Avcı Architecture (KAA), ottenendo numerosi riconoscimenti. Söğüt Söğüt, un “centro per l’incontro tra storia e natura” (2022) rappresenta al meglio la sua filosofia progettuale: una struttura che emerge organicamente dalla topografia. Qui la pietra assume molteplici ruoli architettonici e paesaggistici, creando un dialogo armonioso tra storia, natura e architettura attraverso muri in pietra e terrazze che sfumano i confini tra interno ed esterno. Burcu Sevinç Yılmaz – Turchia Laureata con lode all’Università Tecnica di Yıldız nel 2015, Burcu Sevinç Yılmaz ha maturato esperienza presso lo studio Emre Arolat Architects prima di co-fondare nel 2017 Beoffice Architecture. Centro commemorativo e museo Mimar Sinan Il Centro commemorativo e museo Mimar Sinan (2021) a Kayseri testimonia il suo approccio sensibile al contesto storico-culturale. Situato strategicamente nel Giardino Nazionale, il museo si integra in un nuovo asse strutturale allineato con il patrimonio architettonico millenario, celebrando con eleganza il genio del principale architetto dell’Impero Ottomano nella sua città natale. Doğan Türkkan – Turchia Architetto turco formatosi all’Università Tecnica di Yıldız, Doğan Türkkan si è affermato vincendo numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali. Complesso del parco culturale di Kirsehir Il Complesso del parco culturale di Kirsehir (2024) parla di rigenerazione urbana: situato lungo la strada Ankara-Kayseri, il progetto trasforma un’area ex-stradale in un polo sociale e culturale attraverso l’adattamento delle strutture esistenti enfatizzando l’integrazione architettonica e paesaggistica piuttosto che la creazione di un centro culturale monolitico. Ali Burak Yanardağ – Turchia Fondatore dello studio YNRDG nel 2020, Ali Burak Yanardağ ha ottenuto nel 2024 due prestigiosi riconoscimenti: il XIX Premio Nazionale di Architettura e il Premio per Giovani Architetti. Palazzo del Consiglio Comunale di Izmir Il Palazzo del Consiglio Comunale di Izmir (2023) esprime la sua ricerca di monumentalità attraverso geometrie pure: un basamento che sorregge un prisma monolitico scavato, dove l’utente viene condotto dalle scale verso un sorprendente cortile interno che si trasforma in piazza superiore in grado di offrire una straordinaria vista panoramica sul mare e su Piazza Konak. Süleyman Yıldız – Turchia Laureato all’Università di Erciyes nel 2008, Süleyman Yıldız ha co-fondato nel 2017 Beoffice Architecture, studio che persegue un approccio multidisciplinare dalla pianificazione urbana all’interior design. Progettazione urbana di Taksim La progettazione urbana di Taksim (2021) affronta una delle sfide più complesse di Istanbul: rivitalizzare l’identità di questo fulcro centrale dei trasporti e luogo iconico della memoria collettiva cittadina. Yildiz sviluppa un design che onora il significato storico della piazza garantendone al contempo l’adattabilità alle esigenze urbane contemporanee. Ismail Utkan Yonter – Turchia Ismail Utkan Yonter, fondatore dello studio londinese Whitespace Architectural Design, guida il proprio lavoro con una sensibilità attenta sia alle esigenze degli utenti sia all’armonia con il contesto. Masai Mara Conservation Centre Questa visione trova piena espressione nel Masai Mara Conservation Centre (2024): spazi espositivi raccolti, studiati per favorire atmosfere serene; un linguaggio progettuale discreto, che invita alla riflessione e al coinvolgimento; e la rinascita simbolica di un’antica torre idrica, trasformata in landmark del Masai Mara. Alla torre si affiancano un bar panoramico e un ponte di osservazione, pensati per connettere i visitatori al paesaggio sconfinato e trasmettere un autentico senso di appartenenza alla terra. Img by Europe 40Under40 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento