Collegio Bicocca. Progetto di un collegio per studenti universitari, per l’Istituto per il Diritto allo Studio dell’Università degli Studi Bicocca

Il progetto, che ha come destinazione principale un pensionato studentesco e i servizi e le funzioni di supporto agli utenti, deve prima di tutto trovare la sua dimensione nel rapporto con la Città, nell’interazione biunivoca fra gli spazi fisici e i comportamenti fruitivi, fra il cittadino e la collettività, fra ciò che è locale e ciò che è globale, all’interno di una concezione antropologica dei luoghi, come definizione concreta e simbolica degli spazi.
Si spezza quindi quel legame rigidamente definito fra spazio aperto e spazio chiuso, fra pubblico e privato ma soprattutto fra spazio della città e spazio dell’edificio.
Il progetto per trascendere dall’errore del ‘tutto-pieno’ o del ‘tutto-vuoto’, deve configurarsi attraverso l’articolazione degli spazi, e strutturarsi attorno a quei luoghi di vita sociale consolidati all’interno della coscienza collettiva degli abitanti. E’ quindi compito dell’architetto pro-gettare lo spazio, tramite un’operazione di sintesi, e compito dell’utente pro-gettare i luoghi, attraverso la stratificazione delle azioni che compongono i gesti della vita quotidiana.
Il progetto si pone dunque l’obiettivo di configurarsi come ‘porzione di Città’ e non semplice completamento di un isolato, strutturandosi innanzitutto come luogo urbano, incontro di culture di differente formazione sociale ma anche di eterogenea provenienza geografica.
Gli spazi dovranno quindi essere fortemente ‘evocativi’, capaci cioè di suscitare nell’utente una familiarizzazione spazio-temporale, capaci cioè di suscitare quella costitutiva caratteristica dell’uomo di essere progetto.
Questo atteggiamento culturale si ripercuote sul progetto fondandolo su due importanti paradigmi: la polivalenza funzionale e la flessibilità degli spazi.
Questi infatti consentono di definire lo spazio rispetto a molteplici funzioni e di specializzarsi rispetto agli atteggiamenti fruitivi degli utenti. Sorge quindi la necessità di progettare gli spazi, secondo un principio di attrezzabilità, integrando più elementi tecnici-funzionali in un’unica soluzione progettuale.

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