Bioedilizia e ricerca: nasce il legno trasparente grazie alla bioplastica

A cura di:

Un team di ricercatori svedesi ha messo a punto il legno trasparente impiegando materie prime naturali. L’invenzione avrà potenziali sviluppi in edilizia e persino in fotonica

Bioedilizia e ricerca: nasce il legno trasparente grazie alla bioplastica
Img by Pixabay

Indice degli argomenti:

Unisce finalità utili per la bioedilizia e ricerca lo studio del team di ricercatori del KTH Royal Institute of Technology, che va considerata un’importante evoluzione in chiave sostenibile dei loro studi avviati cinque anni fa per rendere il vetro trasparente.

Infatti, dopo aver introdotto il materiale da costruzione in legno trasparente, i ricercatori svedesi hanno trovato un modo per rendere il composito totalmente rinnovabile, oltre che più traslucido, accoppiando al legno una bioplastica trasparente creata dagli agrumi.

Il legno trasparente sviluppato al centro di ricerca svedese KTH
L’ultima versione di legno trasparente sviluppata al KTH è più traslucida, ed è fatta con un polimero rinnovabile. Foto: Céline Montanari / KTH Royal Institute of Technology

L’invenzione apre spazio a svariati impieghi che dall’edilizia spaziano addirittura in fotonica.

Il legno trasparente diventa ecologico

Da quando è stato introdotto per la prima volta nel 2016, il legno trasparente sviluppato dai ricercatori dell’istituto tecnologico nell’ambito del progetto europeo WoodNanoTech, finanziato dall’UE con circa 2,4 milioni di euro, è uno dei nuovi materiali strutturali più innovativi per l’edilizia. Lascia passare la luce naturale e può anche immagazzinare energia termica.

Il fattore chiave per trasformare il legno in un materiale composito trasparente è la rimozione della lignina, un polimero organico presente nelle piante. È il principale ostacolo per la trasparenza del legno. Tolta la lignina, va però risolto un altro problema: devono essere riempiti i pori vuoti lasciati dall’assenza di questo materiale con un altro in grado di ripristinare la forza del legno e permeabile alla luce.

Nelle prime versioni, gli scienziati del Wallenberg Wood Science Center del KTH hanno utilizzato polimeri a base fossile. Ora, però, hanno testato con successo un’alternativa ecologica: l’acrilato di limonene, un monomero ottenuto dal limonene, che a sua volta è ricavato dalle bucce degli agrumi. Così, la ricerca sfrutta il riciclo, in piena logica di economia circolare.

Il nuovo composito assicura una trasmittanza ottica del 90% a 1,2 mm di spessore. Non solo: è stata ridotto lo stesso spessore del 30%. A differenza di altri compositi di legno trasparenti sviluppati negli ultimi cinque anni, il materiale messo a punto dal KTH è destinato all’uso strutturale in quanto evidenzia prestazioni meccaniche adeguate sia in termini di resistenza che di elasticità.

Bioedilizia e ricerca: le prospettive del legno trasparente

Dimostra la combinazione virtuosa tra bioedilizia e ricerca anche l’attenzione dei ricercatori ai fattori ambientali e alla chimica verde. Si esemplifica nel materiale messo a punto: è stato realizzato senza uso di solventi, mentre tutti i prodotti chimici impiegati derivano da materie prime a base biologica.

La cura della sostenibilità ambientale va di pari passo allo studio delle potenziali applicazioni future della ricerca. Gli scienziati del team svedese sono convinti che i nuovi progressi potrebbero consentire una gamma ancora inesplorata di applicazioni che riguardano la combinazione tra nanotecnologie e legno. Tra queste, vi è la realizzazione di finestre intelligenti, l’impiego del legno per lo stoccaggio termico e per ideare soluzioni d’illuminazione, persino la possibilità di creare un “laser in legno”.

Il team sta anche lavorando con il gruppo di fotonica del KTH per esplorare ulteriormente le possibilità nanotecnologiche e offrire nuove potenzialità d’impiego del legno trasparente.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento