Autorimesse sotterranee e impatto ambientale “a raso”: un caso milanese

… anche sul piano del decentramento delle funzioni l’ordinato sviluppo della città verso il contado, pure è colta dalle Amministrazioni e dalla cultura tecnica dell’epoca per garantire ai quartieri eclettici della città umbertina la declinazione di un corretto abaco di sezioni stradali gerarchicamente organizzate.
In particolare, proprio al sedime delle antiche mura, è affidato il compito di dare concreta traduzione al tipo del “boulevard”, ovvero al grande viale alberato di venti-trenta metri di ampiezza, concepito quale luogo di passeggio per la borghesia e di smistamento delle radiali convergenti verso il centro cittadino.
Lungi, tuttavia, da assolvere unicamente funzioni tecniche, di collettore viario dettato dalle ragioni dell’ingegneria dei trasporti, l’anello alberato dei bastioni diviene subito parte inscindibile della forma urbis della città e della sua iconografia, costituendo lo sfondo ideale per l’autorappresentazione pittorica e fotografica del ceto borghese dominante.

L’autorimessa sotterranea di Porta Vercellina a Milano
In questo senso, la sua conservazione integrale, nel pieno rispetto del rapporto tra i suoi diversi elementi – fronte edificato, marciapiede, carreggiata, area piantumata su duplice filare – e nelle sue varianti, con controviali laterali o con “giardinetto” centrale, è un obiettivo che una metropoli quale Milano, che voglia pensare al suo sviluppo preservando le proprie radici e la propria memoria, non può che assumere come imperativo morale; e questo sia da parte delle competenti istituzioni, sia da parte dei cittadini che in essa risiedono.
Sembra corretta e sacrosanta, pertanto, la richiesta del Comitato civico spontaneamente sorto a difesa del tratto viario di Viale di Porta Vercellina, Piazzale Baracca, Via Toti, e cioè di un interessamento della Sovrintendenza Regionale affinché, di concerto con le strutture di progettazione incaricate e con la cooperativa promotrice dell’intervento, studi una soluzione di intervento, per la realizzazione della nuova autorimessa interrata che è all’approvazione della giunta comunale, di minor devastante effetto sull’immagine consolidata della città rispetto a quella ipotizzata e di cui rendono piena evidenza le immagini – di stato di fatto e di rendering come da futuro progetto – qui di seguito allegate.
Perché i filari alberati della sezione stradale, che si pensa di abbattere e di sostituire con piante inevitabilmente di ben più modeste dimensioni, sono parte integrante di un paesaggio urbano che andrebbe ben diversamente protetto e tutelato, se del caso anche apponendo un adeguato vincolo al sistema viario dei Bastioni nel suo complesso.

Nelle Foto
La struttura alberata del boulevard di Viale di Porta Vercellina, prima e dopo l’ipotizzato intervento di formazione di autorimessa sotterranea.

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