Aree Expo, la proposta australiana va avanti

Il trasferimento delle facoltà scientifiche della Statale di Milano da Città Studi a Mind fa un altro passo avanti. Approvata la proposta del gruppo immobiliare australiano di realizzare un nuovo polo universitario sulle aree che hanno ospitato Expo 2015. Carlo Ratti Associati ha proposto un campus di tipo aperto che riproduce lo schema tipologico della storica sede di via Festa del Perdono

Nuovo polo universitario sull'area Expo2015

Alla fine dello scorso luglio, il consiglio di amministrazione dell’Università Statale di Milano ha approvato la proposta del gruppo australiano Lendlease di un partenariato pubblico-privato per la realizzazione del nuovo campus  universitario nell’ex area di Expo 2015. Per la costruzione e la gestione dei servizi universitari che verranno realizzati a Mind, Milan Innovation District (così è stata ridenominata l’area che nel 2015 ospitò l’Esposizione universale), l’accordo prevede una concessione trentennale.

Com’è noto, l’obiettivo della Statale è di trasferire undici facoltà scientifiche dal polo attuale di Città Studi, nella zona est del capoluogo, a Mind, nel comparto nord ovest della città, con un insediamento previsto di 18mila studenti e duemila ricercatori.

L’investimento necessario per il trasloco in Mind delle facoltà universitarie è stimato in 335 milioni di euro. Lo Stato ha già assicurato al progetto un contributo di 135 milioni, la spesa da coprire scende quindi a 200 milioni. Secondo quanto approvato dal board di via Festa del Perdono, la Statale contribuirà alla costruzione del campus con un massimo di 58 milioni di euro. All’appello mancherebbero, così, 142 milioni. Ed è questa la somma che Lendlease si è offerta di anticipare recuperandola (con interessi) attraverso i 20 milioni di euro di canone annuo che la Statale dovrà versare alla società australiana per la durata della concessione.

Il nuovo polo universitario milanese, denominato Science for Citizens, sorgerà su parte delle aree che nel 2015 hanno ospitato l’Esposizione universale di Milano.

Il progetto Carlo Ratti Architetti del nuovo campus universitario nell'area Expo 2015
Una delle cinque corti di cui si comporrà il nuovo ateneo scientifico (render, CRA Team)

Carlo Ratti Architetti, incaricato da Lendlease, ha proposto un campus universitario di tipo aperto, quale terreno di sperimentazione di forme innovative d’insegnamento, promuovendo il trasferimento tecnologico tra l’attività didattica e le future funzioni che sulle rimanenti aree di Expo (più di un milione di metri quadrati) si andranno a collocare (Human Technopole, il nuovo ospedale Galeazzi, Bosch e Intesa-San Paolo, che pare essere interessata).

Il progetto di CRA, che si estende su un’area di oltre 150mila metri quadrati, punta a riprodurre in chiave contemporanea lo schema tipologico della storica sede dell’università milanese Ca’ Granda, posta nel centro cittadino: cinque chiostri, organizzati attorno a una grande piazza centrale, saranno il cuore del futuro ateneo.

Un ulteriore omaggio allo storico edificio milanese verrà dato dai materiali che verranno utilizzati per le facciate: i mattoni che le comporranno, oltre a essere disposti e assemblati per mezzo di macchine robotizzate, mostreranno immagini e simboli capaci di comunicare anche in forma tridimensionale.

Il terzo principio ispiratore del progetto riguarda la volontà di creare uno spazio pubblico che si snodi attraverso l’intero campus, anche grazie a una serie di passaggi pedonali che attraverseranno la cortina degli edifici e che daranno accesso ai cortili e ai chiostri. Allo stesso tempo, il piano terra degli edifici sarà in gran parte trasparente, per mostrare ai visitatori i luoghi dove si insegna e si studia.

Gli spazi saranno flessibili e riconfigurabili, per un miglior uso delle risorse e per incoraggiare metodi di insegnamento innovativi basati sulla condivisione: dagli spazi per i maker alle aree per l’apprendimento all’aperto.

Infine, l’ultimo criterio seguito riguarda gli spazi verdi del complesso architettonico. Oltre a quelli dei chiostri e sulle coperture, una sequenza di giardini botanici, serre sperimentali e campi sportivi si collegherà al lungo parco lineare di Mind (un chilometro e seicento metri la sua lunghezza complessiva) e alle vie d’acqua che attraversano l’ex area Expo.

Il campus si caratterizzerà per essere un primo quartiere pensato per i veicoli a guida autonoma; sarà accessibile ai soli pedoni, mentre l’approvvigionamento energetico avverrà grazie alla realizzazione di un centro tecnologico dedicato. Il prossimo passo riguarderà la preparazione della gara pubblica che l’ateneo milanese lancerà il prossimo autunno per lo sviluppo effettivo del campus, questo per rispettare gli obblighi di legge e per verificare l’esistenza  di altri operatori interessati ad avanzare proposte migliorative rispetto a quella formulata dalla multinazionale australiana.

Scheda progetto

  • Progetto: Science for Citizens, Campus scientifico dell’Università Statale di Milano
  • Località: Mind, Milan Innovation District (ex area Expo2015), Milano
  • Committente: Lendlease
  • Progetto: CRA Carlo Ratti Associati
  • Progetto strutturale: MEP and Sustainability Engineering; AI Group (Carlo Micono, Guido Zanzottera)
  • Rendering: CRA Team (Gary di Silvio, Gianluca Zimbardi, Pasquale Milieri)

 

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