Acustica edilizia – La nuova norma UNI 11516

Indicazioni di posa in opera dei sistemi di pavimentazione galleggiante per l’isolamento acustico

A dicembre 2013 è stata pubblicata la nuova norma tecnica UNI 11516Indicazioni di posa in opera dei sistemi di pavimentazione galleggiante per l’isolamento acustico”. Tale documento risulterà di  particolare interesse per tutti coloro che operano nel settore dell’acustica edilizia in quanto, oltre a fornire utili indicazioni di posa per i massetti galleggianti, potrà diventare un nuovo riferimento per valutare la cosiddetta “posa a regola d’arte” di tale sistema costruttivo.

Storia
La norma nasce dall’esigenza di sviluppare strumenti, dedicati a progettisti e costruttori, contenenti indicazioni di posa dei sistemi per l’isolamento acustico. Per questa ragione nel 2011 ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, propose ad UNI di attivare un gruppo di lavoro ad hoc su questi argomenti. La sottocommissione acustica edilizia di UNI (SC1) approvò la proposta e fu dato mandato al gruppo di lavoro 1 (GL1), già coordinato da ANIT, di sviluppare talinorme tecniche.

Si decise di iniziare elaborando un primo documento sulla posa dei massetti galleggianti, argomento per il quale già esisteva una linea guida ANIT.

Dall’11 novembre 2011 al 5 dicembre 2012 il gruppo si è riunito 6 volte per elaborare la norma tecnica. Agli incontri hanno partecipato professionisti del settore, laboratori di prova, docenti universitari, rappresentanti di associazioni e, ovviamente, produttori di materiali per i massetti galleggianti.

La norma è stata sottoposta ad inchiesta pubblica a maggio 2013 e, dopo aver apportato alcune piccole modifiche a seguito dell’inchiesta ed essere stata approvata dalla Commissione Centrale Tecnica UNI, è stata pubblicata nel dicembre 2013.

Contenuti
La UNI 11516 fornisce indicazioni di posa per i sistemi di pavimentazione galleggiante, i quali sono una delle possibili soluzioni tecnologiche per limitare il disturbo da rumori da calpestio. Tali sistemi consistono nell’inserire all’interno della stratigrafia della partizione orizzontale, al di sotto del massetto della pavimentazione, un materiale resiliente di desolidarizzazione in grado di limitare la trasmissione di vibrazioni e rumori.

La norma considera solo i sistemi di pavimentazione galleggiante che utilizzano materiali resilienti in rotoli o pannelli. Non si applica ai rivestimenti di pavimentazione con caratteristiche elastiche (quali il linoleum), ai sottofondi realizzati a secco ed ai pavimenti sopraelevati (UNI EN 12825).

Dopo i paragrafi introduttivi inerenti scopo e campo di applicazione, riferimenti normativi e termini e definizioni, la norma definisce le modalità di realizzazione dei sistemi di pavimentazione galleggiante.

Vengono analizzate due tipologie di posa. La prima (Figura 1) interponendo il materiale resiliente tra massetto e sottofondo impianti, la seconda (Figura 2) inserendo il materiale elastico al di sotto del sottofondo impianti.

Figura 1 – posa del materiale resiliente sotto al massetto
posa materiale

 

 

 

 

 

 

Legenda

  1. Banda di isolamento perimetrale
  2. Massetto e pavimentazione
  3. Materiale resiliente
  4. Sottofondo
  5. Solaio portante

 

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Figura 2 – posa del materiale resiliente sotto al sottofondo
sottofondo

 

 

 

 

 

 

Legenda

  1. Banda di isolamento perimetrale
  2. Massetto e pavimentazione
  3. Materiale resiliente
  4. Sottofondo
  5. Solaio portante

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Sebbene per la seconda tipologia sia ben nota la concreta possibilità di realizzare ponti acustici, il gruppo di lavoro ha preferito considerare anche per questa tecnologia per due ragioni. In primis si è evidenziato che questo documento, trattandosi di una norma tecnica, non deve fornire indicazioni solo per i sistemi in grado di rispettare una specifica prescrizione (ad esempio L’nw ≤ 63 dB imposto dal DPCM 5-12-1997 per le residenze) ma, al contrario, deve prendere in considerazione in modo più generale la problematica della corretta posa per le varie tipologie di sistemi di pavimentazione galleggiante oggi presenti sul mercato. In secondo luogo alcuni partecipanti al gruppo di lavoro hanno portato esperienze nelle quali, nonostante la posa del materiale elastico al di sotto del sottofondo impianti, venivano rispettate le prescrizioni legislative.

Occorre comunque specificare che, leggendo la UNI 11516, si capisce chiaramente che la posa del materiale al di sotto del sottofondo impianti è “caldamente sconsigliata”. Infatti per tale tecnologia la norma indica comecriticità “la concreta possibilità che, durante le operazioni di posa degli impianti, lo strato orizzontale di materiale resiliente venga danneggiato” e che “laddove gli impianti attraversano la partizione o le chiusure verticali, verrà inevitabilmente forata la banda di isolamento perimetrale o il risvolto verticale del materiale resiliente”. Pertanto tali aspetti “comportano il fatto che la “vasca” di materiale resiliente può presentare delle discontinuità tali da indurre un peggioramento nella prestazione di isolamento ai rumori da calpestio”.

A seguito di queste considerazioni introduttive la norma fornisce indicazioni di posa per: lo strato di supporto del materiale resiliente, il materiale resiliente, la banda di isolamento perimetrale (per la desolidarizzazione tra massetto e pareti verticali), il massetto, la pavimentazione, i battiscopa ed il rivestimento verticale, l’eventuale massetto radiante.

Tali indicazioni sono differenziate per la posa del materiale resiliente sopra o sotto il sottofondo impianti.

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Figura 3 – Esempio di posa della banda di isolamento perimetrale in un appartamento residenziale
esempio di posa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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In merito alle istruzioni di posa la UNI 11516 specifica che, in aggiunta a quanto in essa riportato, è necessario verificare eventuali ulteriori indicazioni fornite dai fabbricanti dei materiali utilizzati o riportate nella relazione di calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi. Inoltre la norma indica che , “nel caso sia stata redatta una relazione di calcolo previsionale, qualora durante la realizzazione dell’opera si introducano delle varianti rispetto a quanto previsto a progetto, tali modifiche devono essere validate e autorizzate dal progettista che ha realizzato la relazione acustica”.

Possibili utilizzi
La norma si rivolge a progettisti, imprese, direttori lavori e posatori. In particolare potrà essere citata come riferimento per la corretta posa nelle relazioni di calcolo previsionale dei requisiti acustici passivi degli edifici e nei capitolati. Inoltre risulterà un utile supporto durante tutte le fasi di cantiere e per eventuali controlli successivi.

Conclusioni
La UNI 11516 è un nuovo strumento a disposizione dei professionisti dell’acustica edilizia che potrà contribuire a far raggiungere in opera, a fine lavori, gli obiettivi definiti nel progetto previsionale dei requisiti acustici passivi. È ben noto infatti che solo una corretta posa dei materiali da costruzione consente di ottenere in cantiere i risultati sperati.

Occorre però ribadire che le sole indicazioni della norma tecnica non consentono di ottenere uno specifico risultato di isolamento ai rumori da calpestio. Prima della posa rimane quindi necessario realizzare un progetto acustico per valutare, sulla base degli obiettivi che si intendono raggiungere, quali sono i materiali da costruzione più adatti per l’edificio in esame.

La UNI 11516 può essere acquistata sul sito www.uni.com

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