London Aquatics Centre

Un’occasione di riflessione sull’architetto iracheno e sul superamento delle modalità classiche di concepire le tipologie edilizie. La concezione spaziale di Zaha Hadid si esprime in tutti i suoi progetti di architettura, da quelli museali più celebri fino a questo centro sportivo nel cuore del villaggio olimpico di Londra.

Il London Aquatics Centre insiste su un asse ortogonale, perpendicolare a Stratford City Bridge. Lungo questo asse, sono disposte le tre piscine, due olimpioniche e una per gli allenamenti. Il sito è posizionato sul lato sud orientale del Villaggio olimpico. Il nuovo accesso pedonale dal ponte est e ovest, chiamato Stratford City Bridge, collega lo Stratford City con il Parco Olimpico.

La massiccia struttura in cemento armato a vista del London Aquatics Centre, su cui si innalza una poderosa copertura ad archi parabolici, esprime l’idea della fluidità compositiva che è insita nei progetti di architettura di Zaha Hadid e che abbatte il principio della facciata principale di un edificio, infondendo all’architettura la stessa importanza da qualsiasi punto di vista.

L’immagine del fluido ne traduce le intenzioni, esprimendo il dinamismo e la soggettività dell’impatto visivo. Da qualsiasi punto si osservi l’architettura, essa apparirà differente, modificata, mutevole. Proprio come un oggetto, per il quale non ha senso stabilire una visuale principale, ha la sua interazione con il corpo umano a 360 gradi. Il concetto architettonico del London Aquatic Centre è quindi ispirato alla geometria fluida dell’acqua in movimento, creando spazi e l’ambiente circostante in sintonia con il paesaggio fluviale del Parco Olimpico.

Un tetto ondulato, che spazia da terra come un’onda e racchiude le piscine del Centro, è stato costruito con 30.000 sezioni di legno. La piscina per gli allenamenti si trova sotto il ponte, mentre quelle per le competizioni di nuoto e tuffi sono in una grande sala volumetrica. Le tre piscine, che contengono circa 10 milioni di litri di acqua, e le zone attigue sono state ricoperte con piastrelle ceramiche italiane della azienda Klinker Sire.

La strategia generale è quella di inquadrare la base della sala come un podio, quindi la sua forma è generata per rispettare il punto di vista degli spettatori durante le competizioni olimpiche. Questo elemento permette al podio di contenere una serie di elementi differenziati in un unico volume architettonico che viene completamente assimilato con il ponte e il paesaggio. La geometria a doppia curvatura è stata utilizzata per creare una struttura di archi parabolici che rendono uniche le caratteristiche del tetto. Il progetto del tetto si estende alle aree esterne delle cascate e all’ingresso del ponte. E’ proprio questa proiezione del tetto sopra l’ingresso-ponte che annuncia la presenza del London Aquatics Centre da Stratford City nel Parco Olimpico.

Fotografie: © Hufton + Crow – © Hélène Binet



Consiglia questo progetto ai tuoi amici

Commenta questo progetto