Produzione +4,9%

A fronte di un preconsuntivo 2010 nel quale l'industria italiana delle piastrelle di ceramica ha incrementato la produzione del +4,9% e le vendite totali del +0,8% (frutto di un – 3,5% in Italia e di un +2,7% all'estero), le aspettative per l'anno in corso sono per una consolidamento dei volumi all'interno di una crescita rallentata della produzione a +3,6% sull'anno 2010, di una espansione delle vendite a +1,7% (ottenuta da una stasi, +0,1%, in Italia e da una crescita rallentata a +2,3% sui mercati esteri).
I dati sono emersi oggi in occasione di un convegno, a Sassuolo, sulle regole per il 'made in' e la competitivita' internazionale.
La congiuntura internazionale registra, dopo un primo semestre 2010 di tonica ripresa, un generale rallentamento dei ritmi di espansione del PIL, sia nelle aree sviluppate che in quelle in via di sviluppo.
Le previsioni mostrano una crescita del Pil mondiale dal +5,2% del 2010 ad un +4% del 2011, mentre le attese per quest'anno sono di una sostanziale stasi sia nel cambio euro/dollaro (1,34) che per i tassi di interesse BCE (1,25%). In questo contesto, il consumo mondiale di piastrelle ha registrato, nel 2010, una crescita del +5,5% rispetto al 2009, con una contrazione dell'Europa occidentale e Balcani ed una crescita differenziata nel resto del mondo. Nel 2011 le previsioni sono per un aumento della crescita (+5,9%), con tutti i continenti in crescita grazie al ritorno in positivo dell'Europa Occidentale (+0,8%) e dei Balcani (+2,3%), ad una espansione piu' marcata dell'Europa Orientale (+6,4%), del Nord Africa e dei Paesi del Golfo (+8,7%) – aree con le dinamiche migliori -, mentre si assistera' ad una crescita leggermente rallentata nel Far East (+6,6%).
 L'Italia della ceramica conferma la propria leadership nel commercio internazionale sui valori, mentre si pone al secondo posto per i volumi. Appare significativo rilevare che nel quadriennio 2009 – 2012 la quota italiana in metri quadrati dell'Italia si conferma in Europa Occidentale (39%), Europa Orientale (18%), Balcani (32%), Paesi Nafta (20,9%), Nord Africa (10,7%), Far East (2,9%), mentre cresce di alcune frazioni in America Latina (2,8%) e Paesi del Golfo (5,3%). Di rilievo sottolineare la crescita, in alcuni casi anche a due cifre, della Cina su alcuni mercati, difficilmente spiegabile dalle sole performance aziendali

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