Tecnologie per l’involucro
di: Arch. Claudio Sangiorgi e Ing. Antonio Baggi
Le pareti d’ambito degli edifici si sono, negli ultimi anni, venute radicalmente trasformando nella loro concezione, passando dalle più tradizionali e classiche apparecchiature murarie (a due, tre, quattro,… teste), ai tamponamenti a cassetta (un’intercapedine d’aria tra due tavolati in forati), sino alle attuali stratigrafie composite, in cui ogni elemento del pacchetto di partizione verticale assolve una funzione precisa e specializzata, al fine di dare al sistema un livello prestazionale in uso adeguato ai requisiti propri di tale unità tecnologica di frontiera.
In particolare, grande importanza hanno assunto gli strati di coibentazione, caratterizzati da un significativo aumento medio degli spessori, in relazione alle vigenti normative sul contenimento dei consumi energetici e sull’opportunità di accedere a sgravi fiscali per determinate soglie di efficienza raggiunte dall’organismo edilizio.
Con un’inevitabile conseguente attenzione, anche da parte dell’industria di settore a tali prodotti, che ha portato la ricerca a concentrarsi sulla messa a punto di nuovi materiali o sull’evoluzione di altri già noti, in grado comunque di enfatizzare proprietà di leggerezza, isolamento e facilità di applicazione; più in generale di dare luogo a manufatti “prestazionalmente densi”, se possibile provenienti da processi virtuosi di riciclo e di rigenerazione ecosostenibili, in risposta a una domanda di mercato sempre più premiante per le filiere della green-economy.
Il tutto con l’obiettivo di inviluppare l’intera struttura delle costruzioni senza discontinuità alcuna, rimuovendo così ab origine la potenziale presenza di ponti termici, di reale difficile rimedio e soluzione, una volta che non si siano prestate tali attenzioni nella fase esecutiva inziale, e causa della maggior parte delle patologie che affliggono il patrimonio edilizio degli anni ’50-’70 e sino ’80 e ’90 (muffe, efflorescenze, macchie, condense, depositi differenziati di polveri, …).
Il Foamglas®: un prodotto da costruzione sostenibile e versatile
Tra questi materiali, un prodotto decisamente molto interessante è il Foamglas® della Pittsburgh Corning AG/SA (azienda statunitense del settore vetro), commercializzato in lastre e pannelli. Si tratta essenzialmente di un isolante inorganico in vetro cellulare, proveniente quasi integralmente dal riciclo di lastre e parabrezza di autovetture ed esente da sostanze tossiche, nonché CFC, CFC alogenato e HFC.
Oltre ad ottimi livelli di coibentazione, esso somma tutta un’altra serie di prestazioni correlate, fondamentali per la durata nel tempo degli strati e dei pacchetti con esso realizzati.
E’ infatti impermeabile all’acqua, stagno ai vapori, incombustibile, imputrescibile, dotato di ottime caratteristiche di resistenza meccanica, dimensionalmente stabile, in quanto indeformabile, resistente agli acidi, leggero e di facile lavorabilità in opera. Con una nota aggiuntiva di personale esperienza, sotto il profilo del coordinamento della sicurezza di cantiere, aggiungerei pure (il che non è affatto trascurabile) di semplice e facile movimentazione anche in quota, o in condizioni particolarmente disagiate di postazione di lavoro.
Non a caso, l’intrinseca qualità ambientale del suo ciclo produttivo e di quello di vita utile gli ha consentito di ottenere il marchio di qualità Natureplus® e di divenire partner CasaClima – KlimaHaus®,oltre a ottenere la certificazione Greenmap di conformità agli standard Leed®.
La sua versatilità lo rende impiegabile su ogni frontiera di una costruzione: in copertura, in soluzioni a cappotto di rivestimento dell’involucro, a protezione di muri e strutture controterra, nelle divisioni tra unità e parti comuni di un medesimo stabile,… in questo , dunque, assecondando la naturale tendenza dell’isolamento, prima sinteticamente enunciata, di farsi involucro totale degli edifici, senza interruzione alcuna della sua continuità.
Un asilo in classe A per la provincia di Brescia
E’ per tali caratteristiche che il Foamglas® ha avuto, tra l’altro, un ruolo da protagonista nella progettazione e successiva realizzazione della prima scuola materna in classe A della provincia di Brescia, in frazione Folzano a sud del capoluogo lombardo, terminata un paio di anni fa.
Lo studio Pietrobelli-Zizioli (di Rezzato, Brescia, in collaborazione con il Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino), che ne ha curato il progetto, infatti, ha inteso non solo raggiungere elevati livelli di efficienza energetica e di minimizzazione dei costi di gestione dello stabile, ma anche, per quanto possibile, utilizzare prodotti connotati da elevati livelli di sostenibilità e di atossicità, in relazione anche alla futura utenza sensibile dell’edificio, costituita da bambini di età prescolare. Con un occhio, inoltre, non secondario pure ai costi di gestione e successiva manutenzione dell’immobile, che – soprattutto in un’opera pubblica – non devono mai essere dimenticati, per la ben nota difficoltà (diventata drammatica impossibilità negli ultimi anni) di reperire risorse da destinare a tali ambiti.
L’idea, vincente, è stata quella di realizzare una scuola che fosse essa stessa momento di formazione e di piena consapevolezza per i bambini e per le loro famiglie, circa la superiore qualità di vita di un ambiente costruito secondo i più aggiornati principi dell’edilizia sostenibile.I pannelli in vetro cellulare di Foamglas®, in spessore da 10 cm, sono dunque stati largamente impiegati nell’edificio, con la formazione di un cappotto esterno di perimetro, poi rasato, di 20 cm di spessore (realizzato in due strati preaccoppiati in stabilimento e tassellati al supporto murario dell’edificio in blocchi di laterizio), nonché di una “vasca” controterra di isolamento e impermeabilizzazione totale del fabbricato dal terreno sottostante.
Prima, infatti, di realizzare la larga platea di base in conglomerato cementizio armato della fondazione (l’edificio è a un piano solo fuori terra, più una sovrastruttura in acciaio che regge una copertura in lamiera, con integrate ampie superfici di pannelli fotovoltaici), è stato posto in opera uno strato risvoltato di Foamglas®,cui sono state affidate le essenziali funzioni di impermeabilizzazione, di tenuta stagna rispetto a possibili risalite di radon dal terreno e di isolamento degli strati di pavimentazione (su cui i bambini avrebbero poi giocato liberamente).
La peculiare forma a “uovo” dell’edificio (con un simbolismo evidente, rispetto alla funzione in esso ospitata, di guscio protettivo per i bambini), con le sue complesse geometrie ellittiche, ha trovato nel Foamglas® un ideale interprete, per la facilità di lavorazione in cantiere di cui si è detto e che qui è stata pienamente confermata.
Anche in copertura, infatti, per l’isolamento del solaio piano e della cupola con funzioni di lucernario, che domina lo spazio centrale dell’atrio comune della scuola, i pannelli di vetro cellulare sono stati proficuamente impiegati per garantire la tenuta complessiva del sistema, permettendo grazie alla loro lavorabilità (di cui le foto allegate rendono pienamente conto) un ottimo raccordo con i profili di telaio dei serramenti che qui vi si aprono e con la forma curva delle superfici.
Scheda intervento
Progettazione e Direzione Lavori: Studio Pietrobelli-Zizioli
Coordinamento per la sicurezza: Arch. Claudio Sangiorgi
Impresa: Omicron’s srl
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Arch. Claudio Sangiorgi
Progettazione, Direzione Lavori, Coordinamenti per la sicurezza, per committenze pubbliche, private e amministrazioni condominiali
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Via Monte Suello 9, 20133, Milano, tel/fax 02.712532
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