Tecnologie dell’assemblaggio a secco
La formazione incontra la produzione
di: Gustavo Macchiavelli
All’interno del ciclo di incontri, organizzati dal Prof. Claudio Sangiorgi (docente dell’Area Tecnologica presso la Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano), con realtà di punta nei singoli settori della produzione edilizia, intesi quale occasione per gli studenti della Scuola per venire a contatto con il mondo dell’industria per le costruzioni, il 9 dicembre scorso è stato proposto il tema dell’assemblaggio a secco. La ricerca e l’innovazione tecnologica che tale ambito propone sono, infatti, un’opportunità unica per lo sviluppo dell’architettura contemporanea, con cui è essenziale che i futuri progettisti imparino a dialogare sin dalla loro formazione.
A condurre la comunicazione è stato l’esperto Arch. Renato Talamonti, responsabile dell’attività tecnica istituzionale di Siniat S.p.A. e autentico riferimento culturale per tali sistemi, a testimonianza dell’importanza attribuita dalla società alla ricerca e al rapporto con l’università.
L’Arch. Talamonti ha introdotto il tema presentando la società, che, insieme a Promat S.p.A. e Creaton S.p.A., appartiene al Gruppo Etex e opera su tutto il territorio nazionale con tre stabilimenti produttivi in Abruzzo e sede commerciale ed amministartiva a Milano. In particolare, ha sottolineato come l’esperienza consolidata in decenni di attività metta continuamente Siniat nelle condizioni di sviluppare soluzioni uniche e all’avanguardia al servizio del mondo delle costruzioni e dei suoi diversi settori applicativi. Realtà da sempre protagonista nel mondo delle costruzioni a secco, è infatti presente in Italia sin dal 1989 con una gamma completa di prodotti: lastre, strutture metalliche, stucchi, accessori, controsoffitti ispezionabili, oltre ad Aquaboard e LaDura, due sistemi innovativi studiati appositamente per la realizzazione di pareti esterne ed interne.
Dopo aver esaustivamente ed efficacemente illustrato i molti vantaggi delle tecniche di assemblaggio a secco di materiali e componenti, quali la flessibilità e l’adattabilità a qualsiasi esigenza progettuale, la velocità e la pulizia nelle fasi di cantiere, gli elevati valori di riciclabilità ed ecocompatibilità dei prodotti, la sicurezza e l’elevato comfort abitativo, la possibilità di ottimizzare le prestazioni (termiche, acustiche, ecc.) di prodotti specializzati per una specifica funzione, l’Arch. Talamonti ha approfondito il tema delle normative tecniche da rispettare nell’applicazione di tali sistemi costruttivi, relative sia ai requisti dei materiali impiegati (lastre, struttura metallica, pendini e connettori, stucchi e colle), sia alle modalità di posa.
L’esperienza Expo 2015: banco di prova per la validità dei sistemi a secco
Particolarmente avvicente per l’uditorio, sempre attento e pronto a interrompere la trattazione per la richiesta di ulteriori approfondimenti, è stata la successiva esposizione di casi studio relativi alla costruzione di alcuni dei padiglioni espositivi di Expo Milano 2015. L’Arch. Talamonti ha, con riferimento a tale tema, illustrato come l’esperienza Expo, attraverso l’assegnazione di incarico a Siniat per la realizzazione di diciannove strutture – tra padiglioni delle nazioni partecipanti e strutture di servizio – sia stata per l’azienda occasione unica di sperimentazione e di innovazione. La richiesta di realizzare i padiglioni nazionali, le aree comuni ed i cluster tematici in tempi ridotti ha infatti fatto propendere per la scelta di soluzioni costruttive a secco. Pareti divisorie, contropareti e controsoffitti realizzati con i sitemi Siniat sono stati in grado di garantire una vasta gamma di vantaggi prestazionali, tecnici e ambientali, atti a soddisfare le più esigenti e specifiche richieste dei progettisti in funzione degli svariati disegni architettonici.
Nello specifico, dove la complessità architettonica e la molteplicità di superfici curve ha reso necessario proporre una soluzione alternativa alle comuni lastre in cemento per esterno, al fine di velocizzare la posa in opera, ridurre i costi di installazione e garantire al contempo le performance dei sistemi, AquaBoard si è sempre confermata la scelta migliore. Per i tamponamenti esterni si è utilizzato il sistema AquaBoard con rasatura diretta, apprezzato per la facilità di lavorazione della lastra, che rende possibile la realizzazione di superfici curve fino a un raggio minimo pari a 2 metri, garantendo al contempo alte prestazioni di resistenza all’umidità con assorbimento (< 3%) praticamente nullo. In ambienti esterni, non direttamente esposti agli agenti atmosferici, si è utilizzato il sistema AquaBoard senza ciclo di rasatura superficiale. Repubblica della Corea del Sud e Thailandia sono solo due dei padiglioni realizzati completamente con AquaBoard, dove si richiedevano pareti curve; ma anche USA, Francia, Qatar, Russia, Iran e molti altri hanno goduto dei vantaggi di questo sistema leggero, versatile e altamente performante.
Laddove invece internamente è stata richiesta un’elevata resistenza meccanica, talvolta in combinazione all’elevata prestazione di risposta all’umidità ed al fuoco, è stato scelto il sistema LaDura (ad esempio nei padiglioni di Corea del Sud, Argentina, Russia e Messico).
LaDura è una lastra con cuore in gesso fibrorinforzato da fibra di legno naturale ed esternamente rivestita. Tale lastra permette di realizzare sistemi ad alta resistenza meccanica, oltre che con elevate performance acustiche. Il bassissimo assorbimento dell’umidità, la durezza superficiale incrementata, l’elevata resistenza a compressione e flessione, la protezione antincendio, l’elevata resistenza al taglio, l’ottima lavorabilità e la certificazione statica e di controventatura sono le principali caratteristiche di questo innovativo sistema.
Un rapporto consolidato con la ricerca universitaria
In relazione a tali aspetti, è stato mostrato anche un filmato che mette in evidenza la sicurezza dei sistemi Siniat in relazione alle sollecitazioni sismiche. La società ha voluto sviluppare lo studio di nuovi sistemi capaci di sopportare i più alti livelli di sollecitazione sismica in accordo con le norme nazionali ed internazionali. Così, dall’inizio del 2010, Siniat ha fortemente voluto ed è riuscita ad ottenere una stratta collaborazione di ricerca con la massima istituzione in questo campo: il Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università Federico II di Napoli, facente parte dell’organizzazione RELIUS (Rete dei Laboratori Universitari d’Ingegneria Sismica). Grazie anche a questa collaborazione, oggi Siniat è in grado di proporre controsoffitti e pareti divisorie interne che mantengano la loro integrità sotto elevate accelerazioni. Il video ha mostrato come i sistemi siano stati testati dinamicamente su tavola vibrante con prove bidirezionali presso l’Università di Napoli. L’input sismico fornito alla tavola è rappresentativo di terremoti con accelerazioni al suolo da 0.1 g a 0.6 g, al fine di ricoprire tutti i livelli di accelerazione definiti dalle Norme Internazionali per i componenti non strutturali (in Italia la massima accelerazione di progetto prevista per un edificio ordinario su suolo rigido è pari a circa 0.3 g). I sistemi Siniat hanno esibito un ottimo comportamento sismico; non hanno, infatti, evidenziato danni per azioni dinamiche di intensità crescenti fino a un evento sismico limite per il territorio italiano. Inoltre i sistemi sono stati testati e validati per l’applicazione in tutte le differenti tipologie strutturali (cemento armato, acciaio, legno e murature portanti).
Riassumendo, i vantaggi dei sistemi antisismici Siniat sono:
- evitare il collasso di pareti e controsoffitti che può bloccare le vie di fuga o ferire persone;
- evitare la caduta di oggetti sospesi sulle pareti che potrebbe creare danno a persone o cose;
- consentire continuità di esercizio in strutture strategiche in caso di sisma (ospedali, caserme, …);
- evitare danni superficiali e/o strutturali dei sistemi stessi.
Ultimo tema trattato, ma non per questo meno importante, è quello dell’attenzione all’ambiente e alla qualità della vita lungo l’intero ciclo di produzione. Per il raggiungimento di tali obiettivi, Siniat si impegna con risorse e azioni concrete: a partire dai propri stabilimenti, che sono stati realizzati nel rispetto del territorio circostante, alle cave, che vengono gestite salvaguardando il contesto territoriale in cui sorgono, fino ai processi produttivi, che vengono pianificati e migliorati per ridurne l’impatto ambientale. Valore aggiunto delle lastre Siniat si può, dunque, ben dire che siano la sostenibilità, l’elevato contenuto di riciclato e la riciclabilità al 100%.
A conclusione della comunicazione, l’interesse suscitato dai temi della presentazione è stato ampiamente comprovato dal dibattito generato da quesiti e sollecitazioni provenienti dalla platea di studenti.
SINIAT: le tecnologie dell’assemblaggio a secco in una lezione con gli studenti della Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano (Laboratorio Design Studio II – Prof. Claudio Sangiorgi)
Mercoledì 9 dicembre 2015, aula B6.26, Scuola di Architettura di Milano-Bovisa, Politecnico di Milano.
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