Pergole bioclimatiche: costi, permessi, materiali e tipologie

Uno spazio esterno (giardino o terrazzo) per essere fruibile tutto l’anno deve avere un sistema d’ombra che possa permettere alle persone di rilassarsi in serenità ed essere schermate dai raggi solari. Una soluzione pratica e funzionale è quella delle pergole bioclimatiche: strutture che si caratterizzano per la presenza di lame frangisole orientabili che proteggono dall’irraggiamento estivo, senza ostacolare la ventilazione naturale. Queste strutture sono molto apprezzate sia in ambito residenziale, che in contesti quali hotel o ristoranti.

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Pergole bioclimatiche: costi, permessi, materiali e tipologie

Le pergole bioclimatiche sono strutture che si realizzano all’esterno, ad esempio a ridosso di un edificio, per creare spazi aperti sempre confortevoli e hanno trovato ampia diffusione proprio per questo motivo, con numerose applicazioni sia in ambito residenziale, che ricettivo, come ad esempio in ristoranti e hotel. La pergola bioclimatica unisce design, tecnologia e permette di poter vivere lo spazio outdoor in totale tranquillità e privacy, senza dover temere gli agenti atmosferici.

Possono essere soluzioni molto eleganti per aggiungere un ambiente, dalle caratteristiche particolari e utilizzabile anche in inverno, o anche comode strutture pensate semplicemente per ombreggiare zone per il relax estivo. Ne esistono di diverse tipologie, materiali e costi.

Di seguito, tutte le informazioni importanti da conoscere prima di procedere con il progetto e la realizzazione della pergola bioclimatica. 

I vantaggi delle pergole bioclimatiche

Le pergole bioclimatiche sono soluzioni pratiche e versatili per permettere di vivere tutto l’anno lo spazio esterno: che si tratti di un ampio giardino o di un terrazzo, la pergola bioclimatica è resistente agli agenti atmosferici e scherma dai raggi solari oltre ad offrire un riparo dal vento e dalla pioggia.

Pergola bioclimatica R608 Pergosky di BT Group
La pergola bioclimatica R608 Pergosky di BT Group, con una leggera struttura in alluminio, è caratterizzata da una soluzione tutto-vetro scorrevole posizionata sul perimetro esterno della struttura. I lati si possono aprire o chiudere a seconda delle necessità e la gronda perimetrale per la raccolta dell’acqua è integrata nei montanti. E’ un modello autoportante o addossato.

I vantaggi che questo tipo di soluzione porta con sé sono molteplici:

  • Manutenzione ridotta: le pergole bioclimatiche sono resistenti e affidabili oltre a non essere soggette all’azione di muffe e umidità.
  • Flessibilità e personalizzazione: queste coperture possono essere installate in molteplici situazioni sia per quanto riguarda porticati o giardini, sia in luoghi più ridotti come piccoli terrazzi. Come detto in precedenza, la personalizzazione è uno dei vantaggi più interessanti: le pergole bioclimatiche sono strutture modulari che si adattano bene a ogni contesto abitativo, oltre a fornire una soluzione di design per le attività commerciali che desiderano realizzare uno spazio esterno confortevole per i propri clienti.

Pergole bioclimatiche: materiali e tipologie

Per quanto esistano differenti tipologie di pergole bioclimatiche, tutte si accomunano per una cosa, che le rende effettivamente tali: la presenza di una copertura con lamelle orientabili frangisole. Quindi, anziché di una copertura piana e piena, il “tetto” delle pergole bioclimatiche è costituito da questi elementi che, inclinati e un po’ aperti, riescono a proteggere dal sole gli spazi sottostanti, senza impedire all’aria di circolare naturalmente.

Proprio questo è ciò che assicura il massimo comfort, anche durante i mesi estivi più caldi. Il principio perseguito è proprio quello dell’architettura sostenibile e bioclimatica, che punta a sfruttare al massimo le risorse naturali e vede l’edificio come un qualcosa che si modella a seconda del contesto e di ciò che lo circonda.

Detto ciò, esistono poi diverse tipologie di pergole bioclimatiche, che si distinguono per materiali, chiusure e dimensioni.

Una prima categorizzazione riguarda la struttura, che può essere addossata ad una parete esistente, totalmente autoportante o finalizzata a coprire un cavedio o uno spazio circoscritto.

Ma quali sono le differenze? Scopriamolo insieme.

Pergola autoportante o addossata?

La tipologia di pergola bioclimatica più diffusa è sicuramente quella della pergola autoportante; questo modello è caratterizzato dalla presenza di quattro sostegni che supportano la struttura con le lamelle. È la scelta adatta se avete a disposizione un ampio spazio o un giardino.

Al contrario la pergola bioclimatica addossata, come suggerisce il nome, viene appoggiata e fissata alla parete dell’edificio. La pergola addossata si inserisce perfettamente come prolungamento “naturale” della casa: installandola potrete avere un confortevole spazio esterno correttamente schermato dalla luce solare.

Pergola bioclimatica Pergolife di BT Group disponibile nelle varianti autoportante e addossata al muro
La pergola bioclimatica Pergolife di BT Group è disponibile nelle varianti R203 autoportante e R213 addossata al muro. La struttura è in alluminio e si caratterizza per il design lineare ed elegante, con la possibilità di scegliere tra 62 colori.

Le pergole addossate o autoportanti possono avere un orientamento diverso, ovvero possiamo trovare dei modelli inclinati e altri orizzontali.

Pergole bioclimatiche e distinzione in base alle lamelle

Un altro aspetto che differenzia le pergole bioclimatiche in due tipologie è il tipo di movimentazione delle lame. Una pergola bioclimatica, infatti, può essere caratterizzata da:

  • lame orientabili, con rotazione di 180 gradi, la cui movimentazione può essere manuale o motorizzata;
  • lame orientabili e impacchettabili, con possibilità di rotazione delle lamelle sul proprio asse, scorrimento su delle guide e successivo impacchettamento su di un lato. Questo tipo di pergola, a differenza della precedente, può essere solo motorizzata.

Una pergola, inoltre, può o meno prevedere l’aggiunta di elementi perimetrali verticali mobili, da aprire in estate e chiudere in inverno, sfruttando l’ambiente creato 365 giorni all’anno. Generalmente questi elementi sono trasparenti, ad esempio in vetro. Inoltre, per massimizzare l’uso di queste strutture, si sono sviluppate pergole bioclimatiche con delle lamelle perfette per proteggere anche dalla pioggia, grazie ad una particolare inclinazione e alla possibilità di convogliare l’acqua in apposite grondaie integrate.

In aggiunta le lamelle possono essere orientabili e anche chiudibili a pacchetto (compattabili), per una totale apertura della copertura. Il movimento può essere manuale o automatizzato.

Per quanto riguarda i materiali, invece, le principali alternative sono:

  • l’alluminio, duraturo e resistente agli agenti atmosferici. Dal design essenziale e pulito, l’alluminio è un grado di risolvere ogni esigenza progettuale: questo materiale è perfetto per uso esterno in quanto è inossidabile e in grado di resistere bene alle intemperie e garantisce funzionalità, comfort, leggerezza, durata nel tempo.
  • L’acciaio è un materiale di grande impatto visivo: oltre allo stile inconfondibile, questo materiale è resistente e forte, perfettamente adatto a una copertura destinata a durare nel tempo.
  • il pvc, anche se sono necessari spessori più significativi.
  • il legno, usato più per la struttura che le lamelle, nella maggior parte dei casi in alluminio. Le caratteristiche del legno sono note: è un materiale versatile, isolante, dal grande fascino rustico. Il legno si abbina perfettamente con abitazioni più tradizionali, ma anche con quelle più moderne dove apporta un tocco elegante. 

La scelta dipende da diversi fattori, tra cui anche il budget a disposizione e l’effetto estetico che si vuole ottenere. In ogni caso, la maggior parte dei produttori offre un ampio ventaglio di soluzioni da confrontare e tra cui scegliere.

Che permessi servono per costruire una pergola bioclimatica

Per installare una pergola bioclimatica è necessario richiedere un permesso al Comune? La risposta è “dipende, ma generalmente no”. I fattori che incidono riguardano sia la tipologia di pergola che si vuole realizzare, che il dove ci si trova, in quanto ogni comune ha un proprio regolamento edilizio che potrebbe essere più restrittivo di un altro.

Che permessi servono per costruire una pergola bioclimatica

Nella maggior parte dei casi, comunque, la pergola bioclimatica rientra nei cosiddetti interventi di “edilizia libera”, per cui non è necessario richiedere un permesso o effettuare comunicazioni, proprio come accade per le tende da sole.

Questo dipende dal fatto che la pergola è considerata come una sorta di arredo per il giardino esterno e non è utilizzata in modo permanente per tutto l’anno. In altri casi, però, può essere considerata una pertinenza minore, soprattutto quando viene chiusa, e, di conseguenza, è richiesta la comunicazione di inizio lavori al Comune di residenza (CILA).

Quanto costa una pergola bioclimatica

Il costo di una pergola bioclimatica può variare a seconda delle dimensioni, del materiale scelto per la sua costruzione, per la tecnologia utilizzata (movimentazione elettrica o manuale), per la necessità di realizzare elementi su misura.

Quanto costa una pergola bioclimatica

Il consiglio, quindi, è sempre quello di chiedere diversi preventivi, in modo da confrontare più soluzioni. In ogni caso, il costo di una pergola bioclimatica al metro quadro può variare da 250 a 800 euro circa, a cui poi aggiungere i costi per eventuali componenti extra. Ne sono un esempio i tendaggi o i vetri per la chiusura della pergola o eventuali sistemi di illuminazione a LED. La differenza di prezzo è più marcata se si decide di acquistare una pergola motorizzata. Queste soluzioni di ultima generazione possono essere movimentate a distanza mediante l’uso di un telecomando o addirittura tramite app attraverso soluzioni tecnologiche per la casa domotica.

In ogni caso, in fase di valutazione, è importante anche sapere che le pergole bioclimatiche permettono anche di accedere a bonus e incentivi fiscali, in quanto concorrono alle performance globali dell’edificio. Nello specifico, è possibile richiedere l’Ecobonus e ottenere una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per la realizzazione della pergola. Inoltre, le pergole bioclimatiche rientrano anche negli interventi trainati dal Superbonus, anche se questa opzione non è più percorribile per i nuovi interventi di riqualificazione sulle ville unifamiliari.


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