A rischio la tenuta delle opere idrauliche

A rischio la tenuta delle opere idrauliche

L’allarme lanciato dall’ANBI che spiega che l’anidride carbonica logora il calcestruzzo delle opere idrauliche, come avvenuto per il Ponte Morandi a Genova. Un problema peggiorato dal cambiamento climatico

Collasso opere idrauliche e interventi
Le briglie in calcestruzzo sul fiume Marecchia

L’ANBI segnala che la tenuta del calcestruzzo delle opere idrauliche è spesso a rischio ed è necessario mettere in atto un  “grande piano nazionale di manutenzione straordinaria del territorio per ampliare ed adeguare la rete idraulica minore”. L’allarme arriva dalla Toscana e, ricordando la tragedia del Ponte Morandi, non può rimanere inascoltato. E’ infatti a rischio la sicurezza idrogeologica delle comunità.

La preoccupazione è aggravata a causa del fenomeno della carbonatazione, un processo chimico responsabile del degrado del calcestruzzo che viene aggredito dall’anidride carbonica. E il cambiamento climatico non fa che peggiorare il pericolo per le reti idrauliche, in particolare nelle zone montane “le cui acque sorgive sono maggiormente ricche di CO2”.

Nella provincia di Arezzo per esempio, un’analisi su alcune briglie in calcestruzzo (che svolgono diverse importanti funzioni perché consolidano l’alveo, riducono l’erosione e il trasporto solido), che si trovano nell’alveo del fiume Marecchia, hanno evidenziato problemi allarmanti. Si tratta di fiume caratterizzato da importanti variazioni di portata stagionali che mettono a rischio la stabilità degli argini, in autunno le piene possono arrivare anche a 1.200 metri cubi al secondo e in estate ci sono spesso secche totali. 

In un punto in particolare a valle del ponte della strada comunale di Rofelle “il parziale scalzamento della base, la corrosione del calcestruzzo della soglia, il crollo localizzato di un muro d’ala” stavano mettendo a rischio la sicurezza di una briglia, con il pericolo di collassamento. Il Consorzio di Bonifica della zona è intervenuto consolidando e proteggendo la base dell’opera e successivamente ricostruendo il muro parzialmente crollato e ripristinando la soglia con materiali biocompatibili.

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI sottolinea che i lunghi periodi di siccità, che stanno caratterizzando l’emergenza climatica in Italia causano anche che “la scarsa portata, fluente in corsi d’acqua a regime sempre più torrentizio, tenda a scorrere al centro dell’alveo, progressivamente scavandolo ed abbassandolo con la conseguenza che, in caso di piena repentina, l’acqua, costretta in un cunicolo,  aumenti esponenzialmente la velocità e quindi la forza, prima di riuscire ad espandersi sull’intero letto. È evidente come questo fenomeno accentui fortemente il pericolo idraulico per i territori rivieraschi.”

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