Politecnico di Milano e Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, una sinergia sempre più forte

Politecnico di Milano e Collegio Ingegneri e Architetti di Milano, una sinergia sempre più forte

Nei giorni scorsi è stata consegnata al Magnifico Rettore del Politecnico di Milano, prof. Ferruccio Resta, la pergamena di Socio Onorario del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano. Infobuild.it ha partecipato alla cerimonia, cui erano presenti il già rettore Prof. Adriano de Maio Past President del Collegio, il Past President Ing. Eugenio Radice Fossati e il Segretario Arch. Ambrogio Risari. Nell’occasione abbiamo chiesto al presidente del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano Davide Luraschi quale sia la sinergia che lega le due storiche istituzioni milanesi e quali le sfide e le prospettive per il mondo dell’ingegneria e dell’architettura, considerando anche le risorse del PNRR

Il prof. Ferruccio Resta, Magnifico Rettore del Politecnico di Milano e Davide Luraschi, presidente del Collegio Ingegneri
A sinistra il prof. Ferruccio Resta, Magnifico Rettore del Politecnico di Milano a destra Davide Luraschi, presidente del Collegio Ingegneri e Architetti di Milano

Quali sono le collaborazioni e le sinergie tra Politecnico e Collegio Ingegneri ed Architetti di Milano?

“Le sinergie tra Collegio degli Ingegneri e Politecnico affondano le loro radici.. nei secoli (il Politecnico è nato 1863, il Collego nel 1563). Molti rettori del Politecnico sono stati anche Presidenti del Collegio, lo Stesso Adriano de Maio, presente alla consegna della pergamena, è stato sia rettore che nostro presidente, fino al fondatore del Politecnico e primo rettore (all’epoca Regio Istituto Tecnico Superiore), l’ing.  Francesco Brioschi.

Oggi tali sinergie si fondano sui rapporti e sui legami strettissimi tra questi due enti.

Stiamo sviluppando e formalizzando nuovi accordi atti ad approfondire e rafforzare tali sinergie, sempre una ottica di maggior collaborazione e scambio culturale, anche grazie alla presenza sia nell’elenco dei soci sia nel nostro Consiglio di docenti del Politecnico”. (lo stesso Davide Luraschi è docente a contratto n.d.r.)

Durante la campagna elettorale per il Sindaco di Milano avete proposto ai due candidati una collaborazione con la possibilità di attivare dei tirocini per degli studenti del Politecnico per mappare gli immobili pubblici e monitorare il patrimonio edilizio. In effetti si parla molto dell’inefficienza e poca sicurezza del nostro patrimonio immobiliare, ma la sensazione è che manchi una reale fotografia. Sta procedendo questa iniziativa?

“Stiamo strutturando la costituzione di tirocini Collegio – Politecnico – Comune di Milano, per fornire un servizio tecnico di qualità per mappare tutta una serie di immobili pubblici fornendo non solo una “radiografia tecnica” del patrimonio costruito, ma anche delle specifiche indicazioni pratiche per il loro eventuale adeguamento.

Un esempio: la mappatura delle scuole non si deve limitare a segnalare le difformità e i problemi (antincendio, statici, impiantistici, di accessibilità ecc.) ma soprattutto, in conclusione, deve proporre e predisporre delle soluzioni “per priorità ed a step” in modo che le migliorie e gli adeguamenti siano effettivamente perseguibili anche da un punto di vista economico e gestionale.

Abbiamo un patrimonio di cultura e imprenditorialità (Collegio) e cultura e di tecnologia (Politenico) che deve essere messo, fin da subito, a sistema per fornire da un lato un reale e concreto servizio della collettività, dall’altro fornire allo studente un’opportunità di esperienza unica, affiancando una istituzione storica che grazie ai suoi membri e alle aziende connesse, fornisce eccellenze che il Collegio può ed intende fornire”.

Quale può essere il contributo dell’ingegneria al tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici delle città?

“Il ruolo dell’ingegneria è intrinsecamente legato allo studio e alla soluzione dei problemi legati ai cambiamenti climatici delle città. Così anche, in maniera differente, l’architettura. La soluzione ottimale e l’unica che potrà portare a tangibili risultati, è quella che vede coinvolti, dalla stessa parte ovviamente ingegneri ed architetti, in un percorso ed in una collaborazione virtuosa che deve necessariamente essere di nuovo intrapresa ed anzi, resa ancor più efficace. Una istituzione come il Collegio, che già nel nome, lega e rendere reale, questo connubio, è e deve essere parte attiva”.

Le risorse del PNRR possono essere un aiuto per la rigenerazione urbana?

“Come ha avuto modo di spiegare bene il Rettore, ci saranno grandi ed importanti opere che grazie al PNRR verranno realizzate dal Politecnico. Altrettante devono e saranno realizzate per migliorare la rigenerazione ed il tessuto urbano in modo, e questo è un auspicio, vi sia una reale rigenerazione urbana, sociale ed ambientale.

La nostra idea in pratica e possiamo in tal senso affiancare il Comune e la città metropolitana (e il Politecnico) è di:

  • trasformare brownfield e aree degradate in luoghi compiuti;
  • promuovere una città multicentrica con un mix funzionale equilibrato nei quartieri; riqualificare lo spazio pubblico e ridefinire le dotazioni di servizi;
  • diversificare le forme di locazione e riscatto per promuovere la flessibilità dell’abitare e dei luoghi di lavoro;
  • insediare nuovi servizi di interesse generale a supporto delle politiche sociali dell’amministrazione;
  • intervenire mediante sostituzione edilizia degli immobili degradati con edifici a energia quasi zero e conformi alla normativa antisismica;
  • efficientare e decarbonizzare lo stock immobiliare;
  • ridurre delle emissioni inquinanti in sito e migliorare la qualità dell’aria;
  • incrementare le superfici a verde, permeabili e piantumate, per purificare l’aria e ridurre l’effetto isola di calore,
  • risanare lo stock immobiliare

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