Nuovo istituto di design e innovazione di Shenzhen

Nuovo istituto di design e innovazione di Shenzhen

Il nuovo campus sarà sviluppato orizzontalmente sia per non impattare sul paesaggio circostante, ma soprattutto per omaggiare la scrittura cinese. La struttura sarà sopraelevata da terra come un grande ponte sospeso e regala spazi pubblici accessibili e multifunzionali

a cura di Tommaso Tautonico

Nuovo istituto di design e innovazione a Shenzhen

Shenzhen è una delle città cinesi più attive da un punto di vista architettonico: nuovi progetti, nuovi edifici, teatri, campus, impianti sportivi sono il segno di città che sta subendo una grande trasformazione.

Il nuovo campus dell’istituto di design e innovazione, progettato dallo studio di architettura Dominique Perrault architectin collaborazione con Zhubo design, è il progetto vincitore di un concorso internazionale che rientra nella road map di riqualificazione della città.

Nuovo istituto di design e innovazione a Shenzhen. Vista dall'alto

Una tappa fondamentale per realizzare una dozzina di strutture culturali che permetteranno di affermare Shenzhen come un centro di innovazione riconosciuto a livello internazionale.

Il nuovo campus costituirà una delle future sedi dell’Università meridionale di Scienza e Tecnologia (SUSTech) e ospiterà circa 4.000 studenti. Il progetto è la dimostrazione dell’ambizione della città di creare una scuola internazionale di alto livello in risposta alla crescente domanda di talenti nel campo del design.  

Profilo orizzontale, l’omaggio alla scrittura cinese

La volontà di integrare il progetto nel paesaggio circostante, ha spinto gli architetti verso uno sviluppo orizzontale, ispirato anche dalla scrittura cinese: l’organizzazione funzionale del campus è semplice ed intuitiva. Visto da lontano, il campus, è una grande linea retta inscritta nel paesaggio, perfettamente integrata con l’atmosfera di montagna tipica di queste parti.

Nuovo istituto di design e innovazione a Shenzhen. Sviluppo orizzontale

Il progetto costituirà un punto di riferimento per la città, sarà sollevato da terra, come un grande ponte, e si svilupperà su una lunghezza di oltre 700 metri e su una superficie di 300 mila metri quadri.

Sospeso da terra, il volume principale dell’istituto di design è caratterizzato da vetrate trasparenti che permettono intravedere gli interni anche dall’esterno. 

Interno del Nuovo istituto di design e innovazione a Shenzhen

L’edificio sospeso, è come se galleggiasse sui giardini pubblici sottostanti, punteggiati da cupole che ospitano diverse attività accademiche. 

Gli elementi di progetto: hyper-ground e hyper-roof

L’organizzazione funzionale del campus è semplice e intuitiva, articolata attorno a due elementi principali: hyper-ground e hyper-roof. Con il suo hyper-ground, il campus istituisce uno spazio per i pedoni, limitando il traffico stradale in tutto il sito. Sotto l’intera lunghezza del volume sospeso si trova il principale asse di circolazione del nuovo istituto di design di Shenzhen, una lunga passeggiata pedonale protetta, progettata come un’ampia piattaforma lungo la quale si sviluppano le attività funzionali del campus. 

Lo spazio pubblico principale è formato da una grande piazza esterna, che ospita la vita sociale del campus, mentre un ampio anfiteatro collega la sede universitaria al suo quartiere.
I nuclei a cupola che collegano l’hyper-ground e hyper-roof ospitano gli spazi didattici, che comprendono aule, laboratori didattici e di ricerca. 

L’hyper-roof è il grande tetto pedonale che offre una passeggiata panoramica che domina la città, a 50 metri sopra il livello stradale. L’accesso al tetto è accessibile a tutti, organizzato in diversi settori con programmi e atmosfere specifiche: giardini pubblici, terrazze, piazze, aree sportive, tutte accumunate dallo stesso elemento architettonico: la facciata verticale dell’edificio. Completano il progetto una copertura vegetale importante, che svolge un ruolo attivo sia nel funzionamento tecnico del campus, ma che contribuisce all’isolamento dell’edificio e al recupero delle acque meteoriche.

Img by Dominique Parrault

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