Moratoria trivelle e tempi più lunghi deposito nucleare, via libera al decreto Milleproroghe

Moratoria trivelle e tempi più lunghi deposito nucleare, via libera al decreto Milleproroghe

Tra le norme ‘ambientali’ del provvedimento approvato dal Parlamento anche lo slittamento del passaggio al mercato libero dell’energia, gli incentivi per il biogas, e le agevolazioni per le aree colpite dal sisma. La questione delle trivelle è stato il vero nodo da sciogliere, e una mano è arrivata dalla transizione ecologica che, dalla creazione di un ministero dedicato in poi, dovrà ora portare coerenza sulle politiche del governo

di Tommaso Tetro

Via libera al decreto Milleproroghe: Moratoria trivelle e tempi più lunghi deposito nucleare

Indice degli argomenti:

Moratoria per le trivelle, slittamento del passaggio al mercato libero dell’energia, maggiore flessibilità per la localizzazione del deposito nucleare, e incentivi per il biogas. Ma anche agevolazioni per le aree colpite dal sisma. Sono questi alcuni degli elementi dal sapore ambientale che trovano spazio nel decreto Milleproroghe, approvato dal Parlamento con voto di fiducia apposto dal governo.

Trivelle

Con un emendamento di Rossella Muroni si è riusciti a trovare una mediazione sulle trivelle: alla base un moratoria che andrà avanti ancora fino al 30 settembre; il tempo necessario affinché il governo possa trovare una soluzione definitiva. Che è sostanzialmente quella di approvare il nuovo Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai); approvazione a cui si lega la sospensione dei procedimenti autorizzativi.

Mercato energia

Il mercato libero dell’energia slitta di un altro anno, si va così a finire a gennaio 2023; in questo modo i clienti del mercato tutelato potranno rimanere con i loro attuali contratti ancora per tutto il 2022.

Deposito nucleare

La Carta delle aree idonee per la costruzione del deposito di rifiuti nucleari avrà un pezzetto di flessibilità in più. Su richiesta dei sindaci arriva infatti un po’ più di tempo per le consultazioni: saranno 180 i giorni a disposizione; viene spostata più in avanti anche il timing per il Seminario nazionale, un’ampia Conferenza per arrivare più vicini all’individuazione del sito idoneo che avrà luogo dopo 240 giorni invece dei 120 inizialmente previsti.

Biogas

Anche per il 2021 le aziende agricole che realizzano impianti di biogas fino a 300 KW (Kilowattora), alimentati con sottoprodotti provenienti dalle attività di allevamento, potranno continuare ad accedere agli incentivi previsti per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.  

Sisma

Capitolo aree colpite dal sisma del 2016. Per le popolazioni colpite dal terremoto sono stati spostati di un anno i termini entro i quali è possibile utilizzare le procedure derogatorie previste per il deposito temporaneo delle macerie e dei rifiuti derivanti dagli interventi di ricostruzione.

Si passa dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021. Inoltre è previsto un incremento di 180 milioni di euro delle risorse destinate ai contributi per interventi su edifici danneggiati, insieme con la previsione dell’esenzione del contributo di costruzione per i titolari di contratti di locazione riferiti ad immobili adibiti ad abitazione principale, distrutti o danneggiati dal sisma. Ci sono anche altre agevolazioni tariffarie e patrimoniali. 

Il nodo trivelle sciolto dalla transizione ecologica

Ma il vero nodo da sciogliere, intorno a cui la discussione si accesa in questi ultimi giorni, è stato quelle delle trivelle. A sbrogliare i fili, ingarbugliati da anni di continui rimandi, una mano l’ha data la transizione ecologica sia per l’emendamento (che rimanda a un nuovo Piano da completare entro il 30 settembre) sia per un Ordine del giorno, sempre di Muroni, approvato dall’Aula. “La transizione energetica dalle fossili alle rinnovabili è fondamentale per la decarbonizzazione dell’economia – spiega Muroni raccontando lo spirito dell’Odg – se vogliamo un futuro sostenibile, quindi, non c’è tempo da perdere ma bisogna adottare presto e comunque nei termini previsti il Pitesai. In questo modo, con il rispetto dei tempi, un Piano delle aree coerente con gli obiettivi climatici europei e il progressivo abbandono delle trivellazioni, è possibile mettere l’Italia in linea con il Green deal e con il target della neutralità climatica al 2050”. Ma, ci sono altri passi da compiere, osserva Muroni: “come chiedono alla maggioranza Wwf, Legambiente e Greenpeace, sarà necessario anche un termine ultimo di validità delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi e un conseguente stop delle autorizzazioni per ricerca e prospezione”. Come dire: dopo la creazione di un ministero dedicato e l’ampio respiro europeo delle politiche che si dovranno mettere in campo, bisogna essere “coerenti sulla transizione ecologica”. La richiesta delle tre associazioni ambientaliste è semplice: una legge con il termine delle concessioni, oltre a una moratoria definitiva per le attività di ricerca; in questo modo, con una moratoria fino alla fine di settembre – spiegano – non viene risolto il problema delle trivellazioni nel nostro Paese ma invece si sottovalutano gli impegni sulla decarbonizzazione. L’impegno, ora, è di arrivarci con la transizione ecologica che entra a far parte delle politiche del Paese.

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