La pandemia non fa crollare il mattone

La pandemia non fa crollare il mattone

Immobiliare.it segnala che, nonostante il calo delle compravendite nell’ultimo trimestre dell’anno, il 2020 si è concluso in positivo con un aumento del 2% dei prezzi. Bene le grandi città, il Sud soffre di più

La pandemia non fa crollare il mattone

Immobiliare.it ha pubblicato i dati delle compravendite di case in Italia nel 2020: nonostante la pandemia, il settore ha tenuto, bene nei primi 9 mesi dell’anno, un po’ meno nell’ultimo trimestre, registrando complessivamente un + 2% rispetto allo scorso anno.

L’Osservatorio segnala che il prezzo medio di vendita nel mese di dicembre è stato di 2.025 euro al metro quadro e che la crescita maggiore si è registrata nelle regioni del nord-ovest con un aumento dei prezzi del del 5,2% e nord-est, dove i prezzi sono aumentati del e del 2,3%. Non si tratta di una crescita, spiega Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it, legata a una maggiore richiesta di abitazioni e a una scarsa offerta, quanto “dell’offerta di immobili in vendita nei capoluoghi con i prezzi più elevati in confronto alla provincia”.

Al Centro e nelle isole i valori sono rimasti pressoché uguali allo scorso anno mente il Sud registra un segno – dei prezzi, che sono calati dello 0,4%.

Un aspetto interessante riguarda l’andamento nei grandi centri urbani rispetto a quelli più piccoli: comprare casa in una grande città costa quasi il doppio rispetto ai comuni con meno di 250.000 abitanti: basti pensare che nelle grandi città i prezzi sono aumentati dello 0,9% (nonostante il segno negativo dell’ultimo trimestre), nelle piccole sono calati dello 0,2%.

Inoltre il lockdown, che ci ha costretti in casa per lungo tempo, ha rimesso al centro della qualità del nostro vivere il comfort delle case, ecco perché è molto aumentato il numero di persone che hanno cercato case più accoglienti: le ricerche di abitazioni per sostituzione sono aumentate del 33%. Queste persone, sottolinea Giordano “pur di migliorare il proprio abitare in tempi rapidi sono disposte a chiedere cifre più accessibili che agevolano così l’accesso alla casa a chi ne sta cercando una. Questo da una parte potrebbe contribuire a un calmieramento dei prezzi nei grandi centri e dall’altra far sì che il numero di compravendite tornerà a crescere nel 2021”.

Sul podio delle città più care troviamo Firenze (3.976 euro/mq) che però ha subito un calo dei prezzi nel 2020 dello 0,8%. In controtendenza Milano che, oltra a essere la seconda città più cara, è la sola in cui i prezzi lo scorso anno sono aumentati del 9,2%, raggiungendo una cifra media di 3.782 euro/mq; bene anche Roma che conclude l’anno con un +1,5% e un prezzo medio di 3.265 euro/mq. Bologna si avvicina sempre di più a queste metropoli, i prezzi nella città dei portici sfiorano ormai i 3000 euro e l’anno si è concluso con un + 2.5%.

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