Più di 17 mila edifici scolastici in aree ad alta pericolosità sismica

Più di 17 mila edifici scolastici in aree ad alta pericolosità sismica

La situazione delle scuole italiane fotografata da Save the Children e Cittadinanzattiva è tragica: quasi il 50% selle scuole in Italia privo del certificato di abitabilità e solo il 53% ha quello di collaudo statico. Presentato un Manifesto per una proposta di Legge che garantisca sicurezza per studenti e stabilità per gli edifici  Più di 17 mila edifici scolastici in aree ad alta pericolosità sismica

A partire dalle pessime condizioni in cui versa la maggior parte delle scuole italiane, Cittadinanzattiva e Save the Children hanno presentato nei giorni scorsi un Manifesto in nove punti per una proposta di legge sulla sicurezza degli istituti scolastici.

Per capire quanto il patrimonio edilizio scolastico sia insicuro basta qualche numero: in Italia ci sono circa 40.150 edifici scolastici, oltre la metà dei quali sono stati realizzati prima del 1970. 10 anni dopo il terribile terremoto de L’Aquila, secondo i dati dell’ARES, Anagrafe Regionale Edilizia scolastica, sono 17.187 gli edifici scolastici ubicati in aree con una pericolosità sismica alta (zona 1) o medio-alta (zona 2) e circa 4 milioni e mezzo gli studenti delle varie fasce di età coinvolti.

Ma anche nelle zone a minor rischio sismico le scuole non sono sicure: dall’anagrafe dell’edilizia scolastica emerge infatti che  solo il 53,2% degli edifici scolastici in tutta Italia ha il certificato di collaudo statico, mentre il 53,8% è privo di quello di agibilità o abitabilità. Le scuole italiane sono fragili e insicure, dall’inizio dell’anno scolastico ci sono infatti stati 47 episodi di distacchi di intonaco e crolli, uno ogni 3 giorni; dal 2013 in totale vi sono stati 250 episodi di questo genere, con conseguenze spesso tragiche (dal 2001 ad oggi sono 39 le giovani vittime).

Partendo da questi allarmanti dati Cittadinanzattiva e Save the Children hanno proposto al Parlamento un Manifesto in 9 punti per l’approvazione di una Legge che garantisca la sicurezza degli edifici scolastici e di chi li vive ogni giorno, tra studenti, insegnanti e personale non docente.

Le due associazioni, coerentemente con il principio fondatore di Cittadinanzattiva – Organizzazione che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni – chiedono che nella proposta di legge per la messa in sicurezza, la ricostruzione e costruzione di nuovi edifici scolastici, siano coinvolti anche i cittadini, organizzazioni civiche, comitati e istituzioni. Deve essere dunque garantita la partecipazione civica a tutte le attività legate alla sicurezza scolastica, compresi i processi di ricostruzione degli edifici.

Nel Manifesto si chiede prima di tutto che venga realizzata una norma che integri quella attuale, eccessivamente frammentaria e incompleta e che metta al centro la sicurezza dei ragazzi e del personale, grazie alla realizzazione di scuole sicure da un punto di vista strutturale, antisismiche, che garantiscano comfort, prive di barriere architettoniche e nelle quali le famiglie siano coinvolte e conoscano le condizioni in cui si trovano gli edifici.

In questo contesto è inoltre importante riconoscere competenze e responsabilità dei diversi soggetti coinvolti considerando i rispettivi ruoli, nel Manifesto si sottolinea in particolare che si deve definire con chiarezza il potere del dirigente scolastico di adottare provvedimenti urgenti in caso di rischio.

Gli enti locali, che sono naturalmente i maggiori responsabili nel garantire la sicurezza, devono essere supportati a livello tecnico e informativo in modo da velocizzare tutto il processo.

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