Il manifesto della filiera delle costruzioni per il rilancio del settore

Il manifesto della filiera delle costruzioni per il rilancio del settore

Presentato da Ance, in collaborazione con varie associazioni di categoria, un documento che contiene i 10 temi considerati fondamentali per la ripresa del mercato dell’edilizia nel nostro paese.

Manifesto presentato alla politica per il rilancio del settore delle costruzioni

Si chiede una precisa responsabilità ai partiti impegnati nella campagna elettorale intorno all’edilizia, settore che ha patito come sappiamo anni di durissima crisi.

Proprio per questo l’Ance ha realizzato, insieme a Legacoop produzione e servizi, Anaepa Confartigianato edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aniem, Confapi Aniem, Oice e Consiglio nazionale degli ingegneri, un Manifesto, presentato in modo unitario a tutte le forze politiche, per il rilancio delle costruzioni.

Sono diversi i temi strategici su cui sono richiesti un preciso impegno e investimenti, che potrebbero garantire ripresa economica e occupazionale e far crescere l’Italia di un mezzo punto percentuale in più all’anno. Le costruzioni nel nostro paese infatti vantano competenze e l’eccellenza del made in Italy, riconosciuta a livello mondiale e rappresentano l’8% del Pil nazionale.

I temi strategici per la ripresa

  • Rilancio delle infrastrutture: è necessario che il settore riparta eliminando tutti gli ostacoli burocratici che bloccano la partenza di troppi cantieri. Il nostro territorio ha urgente bisogno di interventi di messa in sicurezza, basti pensare che è di oltre 1 miliardo di euro all’anno il costo dei danni generati da frane e alluvioni. Il piano statale da 140 miliardi per i prossimi 15 anni deve essere reso operativo in tempi brevi.
  • Snellire la burocrazia che blocca il Paese e costa alle imprese circa 4,4 miliardi l’anno. Le criticità sono molte e portano con sé un aumento della corruzione e la deresponsabilizzazione dei funzionari pubblici. E’ importante attuare la nuova Agenda per la semplificazione (2018-2020), attraverso la digitalizzazione e la messa a rete delle procedure.
  • Rivedere il Codice degli appalti,che dopo quasi due anni dall’entrata in vigore della riforma non ha portato alcun miglioramento frenando un settore che era già in grandi difficoltà a causa della crisi del mercato. Basti pensare che su 60 provvedimenti attuativi ne sono stati adottati meno di 1/3.
  • Rigenerazione della casa, città e territorio. Le città nel prossimo futuro saranno sempre più popolate e le abitazioni così come le aree urbane, dovranno essere in grado9 di rispondere a nuove esigenze del vivere. Bisogna ripensare le periferie e le aree degradate grazie a politiche volte alla sostenibilità e riqualificazione degli edifici. Obiettivo che deve essere raggiunto graziead un uso intelligente della leva fiscale che favorisca demolizione e ricostruzione e le permute del vecchio con il nuovo
  • Innovazione, sicurezza, ambiente. Il patrimonio edilizio deve essere messo in sicurezza con attenzione all’efficienza energetica, dando stabilità agli incentivi, snellendo la burocrazia e impegnandosi sul tema dell’economia circolare. E’ necessario sostenere il processo di transizione verso un’edilizia 4.0 con l’obiettivo di creare una piattaforma digitale pubblica del settore.
  • Politica fiscale a sostegno dello sviluppo dell’ambiente. La casa deve diventare un valore e si devono immaginare politiche che favoriscano l’investimento immobiliare, sostenendo gli interventi di demolizione e ricostruzione, rendendo gli ecobonus sempre più efficaci.
  • Sostegno al lavoro, il cui costo per l’edilizia è più alto di tutti gli altri settori industriali a parità di prestazioni, e quello della sicurezza dei lavoratori nei cantieri. Bisogna pensare a politiche a sostegno dell’occupazione, regolarità, attraverso ammortizzatori sociali, rioccupazione e prepensionamenti.
  • Avviare una vera e propria politica industriale di settore in modo da agevolare l’accesso al credito delle imprese di costruzione, riuscendo a valorizzare l’eccellenza delle imprese italiane, permettendo al settore di innovarsi sfruttando al meglio i nuovi strumenti messi in campo. Il tutto con attenzione al rispetto delle regole per l’accesso al mercato.
  • Legalità non solo sulla carta: per sostenere la crescita del settore è fondamentale tutelare le imprese dalle infiltrazioni della criminalità organizzata e ostacolare la corruzione in ogni modo, così da rendere interessanti anche gli investimenti esteri.

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