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Erogato in leggero calo: diminuiscono surroghe e sostituzioni. Positivo il dato sul semestre con +4,3% rispetto al 2016 ITALIA Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 12.983 milioni di euro nel secondo trimestre 2017. Rispetto allo stesso trimestre del 2016 si registra un diminuzione delle erogazioni pari a -1.8%, per un controvalore di -240,7mln di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico III-2017 pubblicato da Banca d’Italia a fine settembre. Si conclude quindi la serie positiva che ha visto un aumento delle erogazioni trimestrali dal terzo trimestre del 2014. La crescita è stata repentina e spesso in doppia cifra. In poco meno di tre anni la dimensione annuale del mercato del credito finalizzato all’acquisto dell’abitazione da parte delle famiglie consumatrici è passato da circa 21 miliardi a quasi 51 miliardi. La crescita è stata trainata principalmente dall’aumento del numero delle compravendite immobiliari e in parte anche dal fenomeno della surroga e sostituzione. Fenomeno quest’ultimo che è in fase di rapida diminuzione e che quindi influenza in maniera importante questo primo segno negativo dopo tanto tempo. In quest’ultimo trimestre la quota delle nuove operazioni per acquisto incide per l’83% del totale mentre la restante parte, 17% è quella legata a sostituzione e surroga. Per avere un termine di confronto basta confrontare il dato con quello della prima rilevazione di Banca d’Italia, relativo al quarto trimestre 2015, che quantificava la quota di operazioni di surroga e sostituzione al 23%. La tendenza al ribasso delle erogazioni dei mutui era comunque stata anticipata dall’indagine (fonte Banca d’Italia) effettuata su un solo campione di istituti eroganti che ha riguardo i prestiti erogati per l’acquisto dell’abitazione alle famiglie. In quest’indagine, già dal mese di Aprile, veniva segnalato un calo delle che ha poi raggiunto il suo massimo nel mese di Agosto 2017 (-26,5%). La tendenza comunque alla crescita resta, infatti guardando al dato cumulato del primo semestre 2017 si può notare come complessivamente siano stati erogati 25.287 mln, registrando con una variazione positiva di +4,3% rispetto al primo semestre 2016. MACROAREE Analizzando il dato relativo all’andamento delle erogazioni per macroarea, emerge una tendenza abbastanza evidente: il leggero calo trimestrale delle erogazioni è più accentuato nelle macroaree del centro e sud Italia. La performance migliore spetta alla macroarea Nord Ovest in quanto anche nel secondo trimestre 2017 mostra una crescita delle erogazioni: 4.474,6 milioni (1,3% in più rispetto a quanto erogato nel secondo trimestre 2016). Calano invece le altre macroaree anche se a ritmi differenti. L’Italia Nord Orientale solo del -2% attestandosi a 2.782 milioni di Euro. Le isole segnano un -3% con erogato a 787 milioni di euro. L’Italia Meridionale registra anch’essa una diminuzioni dei volumi erogati facendo rilevare un -3,7%, erogato pari a 1.774,7 milioni di euro. Il calo più consistente lo fa registrare la macroarea Italia Centrale che perde volumi per -149,8 mln di euro, attestandosi così a complessivi 3.164,4 milioni di euro, che corrispondono ad una variazione del -4,5%. Analizzando i dati cumulativi dei primi sei mesi del 2017, nonostante l’andamento altalenante delle macroaree nel trimestre, tutte segnano volumi in aumento ad eccezione di quella Meridionale che invece registra il primo calo (-1,7% con volumi erogati per 3.423 mln di euro). MACROAREE IN CRESCITA nei primi sei mesi dell’anno: ITALIA NORD-OCCIDENTALE volumi erogati per 8.693,1 variazione positiva del 7,7% ITALIA NORD-ORIENTALE volumi erogati per 5.457,4 variazione positiva del 6,5% ITALIA CENTRALE volumi erogati per 6.151,9 variazione positiva del 1,1% ITALIA INSULARE volumi erogati per 1.561,5 variazione positiva del 4,5% IMPORTO MEDIO DI MUTUO Attraverso la base dati interna all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Nel secondo trimestre 2017 Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 111.400 €, tendenzialmente in linea (+0.1%) rispetto a quanto riscontrato nel secondo trimestre 2016. Tutte le macroaree restano al di sopra della soglia dei 100.000 €: il Centro Italia eroga mediamente di più con 121.200 €, seguito dal Nord-Ovest con 113.400 €, chiudono le Isole che erogano mediamente meno con 103.500 €. TICKET MEDIO MACROAREE: MACROAREA II TRIM. 2017 II TRIM. 2016 Var. % TOTALE ITALIA 111.400 111.300 0,1% ITALIA NORD-OCCIDENTALE 113.400 113.700 -0,3% ITALIA NORD-ORIENTALE 109.700 108.300 1,3% ITALIA CENTRALE 121.200 117.300 3,3% ITALIA MERIDIONALE 103.500 102.400 1,1% ITALIA INSULARE 103.200 108.500 -4,9% L’importo medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. Le regioni con il valore più alto sono Lazio e Toscana, rispettivamente con 125.200 € e 122.000 €, seguite da Lombardia con 118.500, Emilia Romagna con 116.000 € e Veneto con 114.000; l’importo medio più basso si registra in Abruzzo (93.300 €). TASSI D’INTERESSE Dai massimi di Luglio 2011 (1,60%), il tasso Euribor (3 mesi) ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato a quota 0,19% a Dicembre 2012, per attestarsi poco sopra lo 0,20% per tutto il 2013 e il 2014, salvo andare sottozero da Maggio 2015. La quotazione di Ottobre 2017, -0,33%, è in linea con quanto rilevato per tutto il 2017. Dopo aver mantenuto una media intorno al 3,4% nel 2011, l’Eurirs (25 anni) è sceso a Giugno 2012 a quota 2,13% ed è tornato a crescere fino a 2,75% a Settembre 2013. Da allora ha iniziato la fase discendente che lo ha portato a 0,82% ad Aprile 2015 per poi riprendere quota a 1,12% a Febbraio e Marzo 2016, toccare il nuovo minimo ad Agosto 2016 con 0,76% e risalire a 1,56% ad Ottobre 2017. Stando alle dinamiche dei tassi di Ottobre 2017, abbiamo calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando che l’immobile valga 160.000 € e che lo spread medio di mercato si attesti a 1,40% per il tasso fisso e a 1,50% per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata di 517 euro, circa 96 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 423 euro. CONCLUSIONI La spinta alla crescita sembra aver diminuito la sua forza soprattutto nella lettura delle ultime rilevazioni trimestrali. Il mercato sembra dunque aver trovato la sua dimensione e il calo delle surroghe e sostituzioni compensa la crescita delle operazioni di acquisto. Si rileva dal lato della domanda un moderato calo delle interrogazioni di mutui rispetto allo scorso anno. I principali indici dei tassi di riferimento sono ancora a livelli molto bassi, le banche applicano spread convenienti e le quotazioni Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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