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Maggie di Oldham rappresenta una svolta per l’architettura e l’edilizia moderna non solo perché è uno dei più importanti passi avanti in ambito innovazione del legno strutturale, ma anche perchè il progetto potrebbe fare da apripista per l’utilizzo del CLT nell’edilizia. Il Centro di Oldham, Progettato da dRMM Architects, fornisce supporto pratico ed emotivo alle persone colpite da tumore, alle loro famiglie e amici, seguendo l’idea di un nuovo tipo di cura in cui anche l’architettura è importante. Ecco perché i Centri Maggie lavorano con grandi architetti come la defunta Zaha Hadid, Richard Rogers e Norman Foster. “Questa struttura dimostra che il legno di latifoglia ha un ruolo da svolgere nella rivoluzione dell’edilizia in legno”, afferma David Venables, direttore europeo AHEC. “Tutti i nostri progetti precedenti – Timber Wave, Out of the Woods, Endless Stair e Wish List – sono stati progetti significativi, ma questo centro dimostra che un edificio in tulipier CLT è possibile, può essere fatto con un budget rigoroso e in tempi record. Anche dRMM crede nel potenziale del tulipier CLT come nuovo elemento rivoluzionario per l’edilizia in legno”. Questa opera di architettura pionieristica permanente è formata da più di 20 pannelli di tulipier americano lamellare a cinque strati, di dimensioni da 0,5 a 12m di lunghezza. Il tulipier americano CLT è stato pioneristicamente utilizzato nel 2013 da dRMM, AHEC e Arup per la sua impareggiabile forza, leggerezza, velocità di costruzione e sostenibilità. Il tulipier americano è approssimativamente il 70% più resistente alla flessione di un tipico legno di conifera CLT. I pannelli strutturali CLT per il Maggie di Oldham sono stati sviluppati da Züblin Timber, specialisti in CLT. Il primo esperimento pubblico con questo materiale da costruzione è stato The Endless Stair, realizzato per il London Design Festival del 2013. I calcoli ingegneristici di Arup mostrano che la struttura avrebbe potuto sostenere 100 persone contemporaneamente. Il tulipier CLT è una delle specie di legno più sostenibili grazie alla sua capacità di ricostituzione, attraverso la crescita naturale. Il rivestimento esterno del Centro è costituito da frassino americano trattato termicamente. Fotografia: Jon Cardwell Il Maggie di Oldham contiene 27.6m³ di tulipier americano e 1.1m³ di frassino americano, pari rispettivamente a circa 55,22m³ e 2,1m³ di segato, che significa circa 115,7m³ di tronchi. Tutti questi tronchi sono capaci di ricostituirsi in soli 120 secondi (108 secondi per il tulipier e 12 secondi per il frassino). Elementi di design Gli esperimenti con il legno ingegnerizzato di Alex de Rijke, co-fondatore di dRMM, hanno fatto grandi progressi durante 30 anni di pratica e accademia. Gli studi in ambito costruzione e arredo hanno spinto le proprietà strutturali, ambientali ed estetiche del legno ingegnerizzato, dal legno compensato al legno di conifere ingegnerizzato, e ora all’invenzione collaborativa del legno di latifoglia CLT. “Dall’inizio del progetto di Oldham sapevamo che era il materiale giusto per il Maggie, non solo dal punto di vista strutturale ma anche dal punto di vista ambientale ed estetico. Un edificio sopraelevato, open space, tutto in legno e vetro – con alberi che crescono intorno e all’interno e ogni dettaglio pensato in funzione di usabilità, salute e piacere – che sarà sempre speciale “, afferma Alex de Rijke. La struttura di vetro posta nel centro mira a portare la natura all’interno dell’edificio. Fotografia: Alex de Rijk “Il Maggie di Oldham ha un contenuto implicito e visibile di design olistico che supporta gli obiettivi essenziali del progetto: sollevare e offrire speranza alle persone colpite da tumore. Le possibilità di applicazione, grazie alla sostenibilità del legno di latifoglia e, in particolare, alla veloce capacità di ricrescita del tulipier CLT, sono infinite. Le qualità ambientali, strutturali ed estetiche sono esplicitamente dimostrate nel Maggie di dRMM: un manifesto del legno come scelta naturale per l’architettura contemporanea del benessere fisico e psicologico.” Il tavolo da cucina principale attorno al quale i visitatori del Centro sono incoraggiati a sedersi, è progettato da Barnby Day, commissionato da Alex de Rijke e AHEC, per il progetto Wish List del London Design Festival del 2014 e costruito da Benchmark Furniture con tulipier CLT riciclato. Il top proviene dal progetto per la Wish List, mentre la base è stata realizzata col CLT proveniente dalle finestre e dalle porte del Maggie di Oldham. Per AHEC, il Maggie di Oldham è non solo uno dei più importanti passi avanti a seguito di un decennio di ricerca e sviluppo in ambito innovazione del legno strutturale, ma anche il progetto che potrebbe ampliare l’uso del CLT nel settore costruzioni. La creazione di questo prodotto e l’utilizzo significativo del legno di latifoglia, trasformeranno il modo in cui architetti e ingegneri approcciano l’edilizia in legno. Particolare dei pannelli del muro La sostenibilitàò del Tuliper CLT Il tulipier è la quarta tipologia di legno più abbondante nelle foreste americane di legno di latifoglia e rappresenta il 7% della crescita totale, superato solo dalla quercia rossa americana (18%), dalla quercia bianca (15%) e dall’acero (11%). Cresce in tutti i 33 Stati che ospitano i legni di latifoglia (generalmente sul lato orientale del paese) ed è più abbondante in North Carolina, Virginia e West Virginia. Si tratta di un legno poco sfruttato. Non solo la quantità di crescita è maggiore del livello di raccolta in ogni Stato dove la raccolta è inferiore alla metà del livello di crescita. Questo perché il tulipier è un legno che ha una veloce capacità di crescita e si rigenera, non solo mediante la semina naturale, ma anche facendo ricrescere i ceppi di alberi raccolti. Inoltre, è particolarmente utile nelle applicazioni strutturali, ha un rapporto di forza e peso molto alto, cioè molto più forte di quello che ci si aspetterebbe rispetto al suo peso. Il tulipier americano CLT è circa tre volte più forte e più resistente al “taglio trasversale” rispetto al legno di conifere. Come tutti i legni, il tulipier ha una grande capacità di immagazzinamento del carbonio. I calcoli mostrano che al momento in cui il tulipier raggiunge l’azienda in Germania dove viene fabbricato il CLT – dopo abbattimento, segatura, asciugatura e trasporto- conserva molto più CO2 di quanto sia stata generata durante la sua lavorazione e il suo trasporto. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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