Presentato al SAIE il XXIV Rapporto congiunturale e previsionale Cresme

Il Cresme ha presentato il 18 ottobre a Bologna, come evento pre-fiera, il XXIV Rapporto Congiunturale Previsionale, un momento molto importante dedicato all’analisi e alle previsioni delle dinamiche di mercato delle costruzioni.

Presentazione al SAIE dell rapporto del Cresme

Realizzato con il patrocinio di SAIE e con il contributo di Integra, Sistemi Urbani, Cnce e Formedil, i dati che provengono dal settore delle costruzioni elaborati dal Cresme descrivono un inizio di ripresa, tuttavia con valori ancora contenuti.

Il presidente di BolognaFiere Franco Boni è intervenuto all’apertura del convegno, trattando il piano del governo per l’Industria 4.0 e sottolineando che il settore delle costruzioni sta partecipando attivamente alla sfida di rinnovamento e innovazione. Il presidente ha continuato dichiarando che nell’immediato futuro, il quartiere fieristico di Bologna sarà oggetto di un restyling e di un ampliamento che integrerà design ed efficienza energetica. Il tutto coinvolgerà architetti e ingegneri tramite un bando di concorso.

Il convegno è entrato nel vivo con la presentazione di Lorenzo Bellicini del XXIV Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme. Il direttore del Cresme ha ha toccato i seguenti punti:

  • Lo scenario economico mondiale:
    La complessità del quadro economico e una crescita moderata “per troppo tempo”, Brexit e la crisi politica Europea, scenari previsionali a confronto.
  • Il mercato mondiale delle costruzioni 2016-2021:
    150 Paesi a confronto: lo scenario internazionale e previsionale (residenziale, non residenziale, genio civile, riqualificazione) – Approfondimenti sui principali mercati: Cina, India, Brasile, Russia, MENA (Medio Oriente e Nord Africa), Regno Unito Paesi europei.
  • Le costruzioni in Italia: congiuntura 2007-2016 e previsioni triennali 2017-2021:
    Il quadro macro-economico. Le dinamiche demografiche. Le dinamiche occupazionali. Analisi ciclica del settore delle costruzioni. Le nuove abitazioni. L’edilizia non residenziale privata. L’edilizia non residenziale pubblica. Le opere del genio civile. I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
  • Il mercato immobiliare residenziale e non residenziale:
    I cicli immobiliari 1958-2021. Stock immobiliare e valore di mercato. Compravendite. Nuovo e usato. Prezzi. Stima dell’invenduto. Dinamiche della domanda. Reddito, risparmio e capacità di accesso. Dinamiche territoriali.
  • L’analisi della Produzione Edilizia:
    Analisi territoriale e tipologica della produzione di edilizia residenziale, edilizia non residenziale: numero edifici, volumi, abitazioni per aree territoriali.
  • Le opere pubbliche:
    Stima e previsioni della spesa pubblica. Analisi dei bandi di gara e delle aggiudicazioni. Stato di attuazione delle opere della legge obiettivo. Partenariato Pubblico Privato. Facility management.

Lorenzo Bellicini ha delineato lo stato di salute del settore delle costruzioni sottolineando che il tasso di crescita degli investimenti nel 2016 è del 2,2%, mentre nel 2017 sarà del 2,6%. Nel 2016, il mercato è stato trainato dagli investimenti in manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio energetico, dalle opere pubbliche e dall’edilizia non residenziale di nuova costruzione. Il relatore ha sottolineato che il cuore della nuova fase ciclica sarà la manutenzione del patrimonio esistente, che per l’Italia vale l’82%.

Molto positivi sono anche i dati nei primi 9 mesi del 2016, che descrivono le compravendite immobiliari, il credito alle famiglie, la vendita di finiture e impianti, la vendita di macchine movimento terra. Non ci sono invece segnali positivi dalla nuova produzione residenziale che continua a frenare: nel 2016 gli investimenti in nuove costruzioni residenziali in Italia sono di poco superiori all’8% del valore della produzione dell’intero mercato delle costruzioni.

L’ipotesi interpretativa che il Cresme sostiene nel rapporto presentato a Bologna, anticipando l’avvio della 52a edizione di SAIE (19-22 ottobre 2016), è che sia finita la fase recessiva nel 2015 e che si sia avviato un ciclo nuovo. Dichiara Bellicini che è possibile parlare di primo ciclo dell’ambiente costruito, sottolineando quindi l’importanza della riqualificazione del patrimonio esistente, ormai pari al 73% del valore della produzione del settore nel 2016, attraverso l’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi.

Il valore della produzione del mercato delle costruzioni nel 2016 è stato di 166,2 miliardi di euro (contro i 165,5 miliardi di euro del 2015), ma si consideri che il valore degli investimenti in fonti energetiche rinnovabili è stato stimato pari a 1,6 miliardi di euro, considerando che nel 2010 superava i 32 miliardi.

Tra i dati critici anche quello della mancata crescita dell’occupazione nel settore delle costruzioni. Il motore principale dell’innovazione resta quella tecnologica, l’evolversi di modelli organizzativi e la crescita di produttività. Non solo, il mercato delle costruzioni e quello delle infrastrutture hanno via via integrato quello degli impianti, allagandosi al mondo dei servizi. Ne consegue che il partenariato pubblico e privato, il facility management, l’energy technology e la gestione sono temi centrali per ripensare come innovare il mercato, sposando innovazione tecnologica e digitalizzazione.

a cura di Sara Leonardi

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