Legge di Stabilità contro le autonomie territoriali

Serve ridimensionare la spesa complessiva

Legge di Stabilità contro le autonomie territoriali

Il rapporto Confcommercio su LA LEGGE DI STABILITA 2016 E LE PROSPETTIVE DELLA TASSAZIONE LOCALE IN ITALIA evidenzia le tendenze 2016 in fatto di tasse: dal punto di vista di quantità, si evince quanto segue.
Da un lato la Legge di Stabilità, con la cancellazione delle tasse sulla prima casa, fa sì che si interrompa la crescente tendenza che ha riguardato per quindici anni il livello delle imposte locali.

stabilità

D’altro canto si sottolinea come la pressione fiscale riconducibile alle Amministrazioni locali resti collocata su cifre massime con, per altro, importanti differenze da città a città.

Pare ancora assolutamente incerto il clima in cui versa l’idea federalista: adottando infatti come prospettiva di analisi l’equilibrio degli assetti istituzionali, pare vincere una spinta atta a restituire centralità alle scelte fiscali nazionali, a discapito dell’autonomia tributaria degli Enti locali. Ciò avviene tuttavia in assenza di un organico ripensamento dei risultati ottenuti attraverso il decentramento amministrativo, col rischio di cristallizzare gli attuali livelli di spesa e tassazione locale, a fronte di un ulteriore perdita di efficienza dell’assetto istituzionale.

Dai dati rilevati si sottolinea come dal 1998 al 2014, le imposte locali abbiano registrato un aumento del 72,2%, salendo fino al 6,6% del Pil e al 21,9% del totale delle imposte tributarie oggi in corso.
Particolarmente alto è stato l’aumento delle imposte dirette che, attraverso le addizionali regionali e comunali all’IRPEF, costituiscono la vera componente dell’autonomia tributaria locale. Queste ultime sono cresciute del 155% nell’intero quindicennio e del 20% negli anni della recessione (2007-2014).

A fine 2014, il 15% dell’imposizione diretta era riconducibile alle Amministrazioni locali; nel 1998 questa quota era inferiore al 9% e nel 2007 era ancora al di sotto del 13%.

I trasferimenti da parte dello Stato, fra il 2009 e il 2014, sono scesi del 23,2%, mentre la spesa corrente è diminuita solo dell’1,2 %.
La rigidità della spesa corrente si è inoltre tradotta in una forte compressione della spesa in conto capitale, diminuita nel periodo del 39,1%, a svantaggio della politica di crescita dell’Italia.

Ricerca CER_CONFCOMMERCIO Prospettive della tassazione locale in Italia

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