Annual Report Acimall

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Anche il settore del legno ha subito un altalenante condizionando le rilevazioni e consigliando agli analisti un ulteriore periodo di controllo. Ma proprio in questi giorni è stato finalmente possibile recuperare le ultime informazioni, sciogliere le ultime riserve e completare un quadro che si presenta, fortunatamente, migliore rispetto a quanto avevano disegnato i pre-consuntivi.

L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE MACCHINE E DEGLI UTENSILI PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO. CONSUNTIVI 2014

In milioni di euro.

       2014         ∆% 2014/2013
     
Produzione 1.669 +8,6%
Esportazione 1.255 +5,7%
Importazione 124 -13,3%
Bilancia commerciale 1.131 +8,3%
Mercato interno 414 +8,4%
Consumo apparente 538 +9,1%
Esportazione su produzione 75,2%  
 

Fonte: Ufficio studi Acimall, luglio 2015.

Oggi possiamo dunque affermare che l’industria italiana delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno nel 2014 ha messo a segno un aumento dell’8,6 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti, raggiungendo un valore della produzione pari a 1.669 milioni di euro.

Un anno che può essere archiviato con una certa soddisfazione, grazie ai risultati certamente più “interessanti” conseguiti nel secondo semestre. Un ottimo trend registrato sia sul mercato interno che in diverse piazze del mondo, con alcune eccezioni dovute alla brusca involuzione di mercati importanti per il “made in Italy” (e non solo) come Russia e Brasile.

Quasi superfluo sottolineare ancora una volta come la tecnologia italiana per il legno sia sempre fortemente orientata alla esportazione, con una quota di vendite oltre confine che si colloca al 75 per cento del totale della produzione, una quota che per molte imprese è decisamente oltre il 90 per cento. Nel mondo abbiamo venduto soluzioni per un valore di 1.255 milioni di euro, con una ulteriore crescita del 2,7 per cento rispetto al dato del 2013.

Di contro l’Ufficio studi di Acimall – l’associazione confindustriale del settore – rileva che il mercato interno continua a essere “naturalmente” attratto dalla ricca e tecnologicamente avanzata proposta nazionale, tanto è vero che la importazione di macchinari da oltreconfine è calata del 13,3 per cento rispetto al 2013, attestandosi a 124 milioni di euro. I più attenti ricorderanno che proprio nel 2013 le importazioni avevano segnato un andamento positivo, tendenza che quest’anno non è stata confermata. Un vantaggio, per quanto contenuto, per la produzione nazionale.

Il consumo apparente nel 2014 supera i 500 milioni di euro e rileva un miglioramento del 9,1 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti.

Sulla consistenza del settore possiamo aggiungere che attualmente si stima siano 270 le realtà produttive rilevanti e che diano lavoro a circa 9mila addetti. Le analisi confermano l’esistenza di tre poli industriali espressione del settore, ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

IL RAPPORTO DI SETTORE

Come abbiamo accennato, le ultime verifiche dei dati relativi al 2014 hanno permesso di completare l’oramai tradizionale documento annuale che l’Ufficio studi di Acimall realizza ogni anno e nel quale analizza i dati relativi ai dodici mesi precedenti.

Pubblicato on line da qualche settimana (http://www.acimall.com/upload/blocchi/X128allegato1-1X_rapporto_annuale_2014.pdf) e disponibile in versione cartacea a settembre, L’Annual Report 2014 si pone ancora una volta l’obiettivo di fornire ai numerosi interlocutori nazionali e internazionali dell’industria italiana delle macchine per la lavorazione del legno uno strumento agile e dettagliato per conoscere meglio la situazione del comparto.

Il documento, dopo un rapido esame delle principali variabili macroeconomiche e degli accadimenti che nel 2014 hanno caratterizzato la situazione nazionale e delle più importanti aree economiche mondiali, concentra la propria attenzione sull’industria italiana delle macchine per la lavorazione del legno, mettendo in luce soprattutto le dinamiche legate al commercio estero basandosi sui dati import-export resi noti da Istat, mentre i dati relativi alla produzione nei diversi Paesi, così come per altri indicatori, sono stati elaborati dall’Ufficio studi dell’associazione.

Da segnalare che anche per il 2014 una parte rilevante dell’Annual Report è dedicata al commercio estero dei primi sei Paesi esportatori di macchine per la lavorazione del legno (oltre all’Italia, Germania, Cina, Taiwan, Austria e Stati Uniti).

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