No all’architettura senza codice etico

No all'architettura senza codice etico

“No ai condoni, no ad una architettura senza etica”.
E’ l’appello inviato dal CNAPPC- unitamente al Codice deontologico degli architetti italiani – a tutti i componenti delle Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati contro il tentativo, attraverso l’articolo 31 del Disegno di legge relativo alla Legge annuale per il mercato e la concorrenza attualmente in discussione in questo ramo del Parlamento, di permettere alle Società di ingegneria di operare fuori dalle regole sul mercato privato.
“Il problema – per gli architetti italiani – non è la forma societaria, ma che vi siano regole uguali per tutti: le società di ingegneria, ad esempio, non hanno alcun codice etico mentre i 153 mila architetti italiani e le società tra professionisti rispettano il codice deontologico approvato dal Ministero della Giustizia e se evadono il fisco vengono, giustamente, radiati dall’Albo; rispettano le molte regole della Riforma delle professioni e delle Direttive comunitarie, cosa che non è prevista, invece, per le società di ingegneria.”

“Vien da chiedersi – continua il Consiglio nazionale  – condonando passato e futuro, contro le Leggi che lo stesso Parlamento ha promulgato, di chi si faccia l’interesse, ma viene anche da chiedersi perché le società di ingegneria non vogliono iscriversi agli Albi e rispettare le medesime regole.”

“Chiediamo quindi ai deputati del Parlamento italiano – conclude il Consiglio nazionale – di prendersi il tempo per leggere il Codice Deontologico degli architetti italiani: forse così capiranno perché votare contro l’art.31”.

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