Milano, una tra le prime città dove investire nel 2015

Milano, una tra le prime città dove investire nel 2015
Secondo il CBRE, Società di consulenza immobiliare a livello globale, si rafforza la fiducia sull’Europa e continua ad aumentare la propensione al rischio degli investitori che sono in cerca di rendimenti elevati anche nel 2015.
Più della metà degli intervistati, il 52%, l’Europa Occidentale rimane il target principale dove investire anche nel 2015: visto il premio che offre l’Europa per l’investimento immobiliare rispetto ad altre regioni, ciò non sorprende. Il Regno Unito si conferma il mercato preferito anche nel 2015, con il 31% delle preferenze (in crescita rispetto al 2014), seguito dalla Germania e dalla Spagna con il 15% ciascuna, in diminuzione dal 21% la Germania e dal 19% la Spagna. Rispetto alla scorsa indagine, migliora decisamente la posizione di Francia e Italia, che catalizzano l’interesse del 10% e del 6% degli investitori rispettivamente. Anche l’appeal per Milano migliora, rientrando nella top 10 delle città dove investire in Europa nel 2015, al quinto posto nella graduatoria, dopo Londra, Madrid, Parigi e Berlino, più che raddoppiando il numero degli investitori che l’hanno indicata come meta preferita dove investire nel 2015 rispetto allo scorso anno.
Tra i settori tradizionali, il preferito dagli investitori per il 2015 è quello degli uffici, con il 44% delle risposte (il 39% nel 2014), seguito dalla logistica che conferma il risultato del 2014 (16%) raccogliendo il 17% delle preferenze. Anche l’interesse in centri commerciali si conferma invariato, indicato attraente dall’12% degli investitori (l’11% del 2014).

Non sorprende che, visto il livello di interesse nel settore immobiliare degli ultimi anni, oggi il rischio principale per l’espansione degli investimenti individuato dalla maggior parte dei rispondenti sia la mancanza di prodotto a prezzi competitivi. In particolare circa il 91% degli investitori ha indicato come principale ostacolo all’investimento la disponibilità di asset, il prezzo degli asset o la competizione fra gli investitori. L’indagine del 2015 conferma che il problema del financing e dell’instabilità politica dell’Europa e della debolezza di alcuni Paesi non sono più considerati ostacoli alla futura attività d’investimento immobiliare.

Ciò sta guidando anche il cambiamento nel tipo di asset ricercato dagli investitori e da un’ulteriore scalata nella curva del rischio. La preferenza degli investitori per i good secondary asset ha ormai superato quella per gli asset prime. Il cambiamento più interessante rispetto allo scorso anno è tuttavia la forte crescita nell’attrattività di value add e opportunistic asset class, il 10% in più rispetto al 2014, e ora in cima alla lista dei desideri degli investitori.

  • Il volume investito in Italia nel 2014 (€5.3 mld) ha confermato il miglioramento annunciato lo scorso marzo e l’inizio del 2015 consolida l’interesse sull’Italia, favorito dal ritorno di fiducia sull’economia italiana
  • Italia e Francia i Paesi ad aver registrato i cambiamenti maggiori rispetto allo scorso anno
  • I settori alternativi/speciali stanno attraendo interessi crescenti

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