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Dall’analisi del Gruppo Tecnocasa, risulta che gli istituti di credito erogano mutui ipotecari per svariati motivi, pertanto si è preferito aggregarli in categorie, secondo la seguente suddivisione: Acquisto: finanziamento acceso allo scopo di acquistare un immobile, specificando se si tratta di compravendita di prima casa o di seconda casa. Sostituzione e surroga: l’oggetto del contratto non è una compravendita, in quanto si richiede un altro mutuo per migliorare le condizioni economiche del primo o per ottenere altro denaro. Costruzione e ristrutturazione: finanziamenti richiesti per provvedere in autonomia alla realizzazione della propria abitazione oppure all’acquisto della casa e alla sua successiva ristrutturazione. Liquidità: finanziamento concesso per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione, a fronte di garanzie patrimoniali. Altro: categoria residuale che include tutte le finalità non rientranti nelle tipologie precedenti (consolidamento, acquisto di spazi non residenziali, ecc.) L’acquisto della prima casa è, come logico aspettarsi, la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 79% del totale delle richieste, mentre chi vi fa ricorso per comprare una seconda casa incide solo per l’1,7%. Le sostituzioni e surroghe raccolgono l’1,2% del campione, l’1,1% ha esigenze di liquidità tocca mentre soltanto lo 0,4% richiede un finanziamento con la finalità di costruzione e ristrutturazione. TIPOLOGIA DI MUTUO Gli istituti di credito erogano molteplici prodotti ipotecari, che in questa analisi sono stati raggruppati come segue: Tasso variabile: prevede una rata collegata nel tempo ad un tasso di riferimento (solitamente l’Euribor, oppure il tasso BCE) e ogni variazione positiva o negativa di tale tasso si traduce automaticamente in un aumento o in una diminuzione della rata. Tasso variabile con CAP: ha le stesse caratteristiche del tasso variabile puro, ma con l’opzione di avere un tetto massimo (definito in fase di stipula del contratto) che il tasso non può superare. Tasso fisso: la rata non varia durante l’operazione in quanto il tasso applicato è definito nel momento in cui viene sottoscritto il contratto in funzione del parametro di riferimento (generalmente il tasso EurIRS). Tasso misto: prevede un mutuo flessibile perché offre la possibilità al mutuatario di passare da una rata a tasso fisso ad una a tasso variabile, o viceversa, a scadenze predefinite al momento della stipula del contratto. Rata costante: mutuo a tasso variabile con rata costante, in cui le variazioni del tasso di riferimento determinano la durata del rimborso del mutuo. Le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo contesto il 36,4% dei soggetti finanziati in Lombardia ha optato per mutui a tasso variabile (rispetto al 41,3% a livello nazionale), mentre chi ha scelto il tasso fisso incide per il 27,8% (39,1% in tutta Italia). Da segnalare una forte componente di mutui a rata costante, che in Lombardia incidono praticamente il doppio rispetto al dato nazionale (34,7% a fronte del 17,8%). Molto esigue le percentuali dei mutui a tasso misto (0,7%) e a tasso variabile con CAP (0,4%). DURATA DEL MUTUO A livello nazionale la durata media del mutuo è stata di circa 24 anni e mezzo e il 70,9% dei finanziamenti ha una durata compresa tra 21 e 30 anni, mentre in Lombardia più di tre mutui su quattro ricadono in questa fascia e la durata media è esattamente pari a 25 anni. In regione i finanziamenti di durata compresa tra 10 e 20 anni incidono per il 22,4%, le duration inferiori a 10 anni rappresentano solamente lo 0,4% del totale. IMPORTO DEL MUTUO Nel secondo semestre 2014 l’importo medio di mutuo erogato in Italia è stato pari a circa 109.400 €. In Lombardia il ticket medio è risultato pari a circa 116.500 €, superiore sia al dato nazionale sia a quello della macroarea Nord-Occidentale, che chiude il semestre con 110.300 €. Suddividendo il campione per classi di erogato, emerge come ci sia quasi equiripartizione tra le fasce 50-100.000 € e 100-150.000 €: la prima raccoglie il 35,5% dei mutui erogati in regione, la seconda il 37,7%. Rispetto a quanto riscontrato in tutta Italia, l’incidenza dei mutui superiori a 150.000 € è superiore (23,2% a fronte del 16,7%). I mutui in Lombardia nel II semestre 2014 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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