Cantina Antinori tra i finalisti del Premio Mies van der Rohe

Cantina Antinori tra i finalisti del Premio Mies van der Rohe

La Cantina Antinori, ad opera dello studio Archea, è l’unica opera italiana selezionata da una grande commissione internazionale che ha scelto le 5 opere più rappresentative in Europa  per il Premio di architettura contemporanea dell’Unione Europea.
Si tratta del più alto riconoscimento nel campo dell’architettura europea, assegnato ogni due anni a opere realizzate nel biennio precedente. 

Un grande riconoscimento, se si considera che tra i vincitori delle precedenti edizioni figurano il Neues Museum a Berlino di David Chipperfield Architects, la Norwegian National Opera & Ballet a Oslo di SNØHETTA, la Netherlands Embassy Berlin di OMA, il Kursaal Centre a San Sebastian di Rafael Moneo, il Car Park and Terminus Hoenheim North a Strasburgo di Zaha Hadid Architects, la Kunsthaus Bregenz di Peter Zumthor, la Bibliothèque nationale de France a Parigi di Dominique Perrault, lo Stansted Airport a London di Foster + Partners e il Banco Borges e Irmão a Vila do Conde di Álvaro Siza Vieira. In palio ci sono 60mila euro per il vincitore assoluto e 20mila euro per l’architetto emergente che si aggiudica una menzione speciale.

Le altre architetture finaliste sono il Ravensburg Art Museum di Lederer Ragnarsdóttir Oei, in Germania, il Danish Maritime Museum di BIG – Bjarke Ingels Group, a Helsingør, la Philarmonic Hall di Szczecin, in Polonia, di Barozzi / Veiga, e lo Saw Swee Hock Student Centre, LSE, a Londra, degli irlandesi O’Donnell + Tuomey.

La prestigiosa giuria internazionale visiterà le singole opere nel corso dei prossimi mesi. La premiazione è fissata per l’8 maggio, pochi giorni dopo l’inizio di Expo, al Mies van der Rohe Pavillion di Barcellona.

otto. La lettura della sezione architettonica dell’edificio evidenzia come l’articolazione altimetrica segua il percorso produttivo discendente (per gravità) delle uve – dall’arrivo, ai tini di fermentazione fino alla barriccaia interrata – inverso a quello conoscitivo del visitatore, di risalita dai parcheggi verso la cantina e i vigneti, attraverso zone produttive ed espositive che vanno dal frantoio, alla vinsanteria, al ristorante, fino al piano che ospita l’auditorium, il museo, la biblioteca, le sale di degustazione e la possibilità di vendita diretta. Gli uffici e le parti amministrative e direzionali, ubicate al piano superiore, sono scandite da una successione di corti interne che prendono luce attraverso fori circolari disposti variamente sul vigneto-copertura. Tale sistema è utilizzato per portare luce anche alla foresteria, la casa del custode. I materiali e le tecnologie evocano con semplicità la tradizione locale esprimendo con continuità il tema della naturalità ricercata tanto nell’uso della terracotta, quanto nell’opportunità di utilizzare l’energia naturalmente prodotta dalla terra per raffrescare e coibentare la cantina realizzando le condizioni climatiche necessarie per la produzione del vino.

Cantina Antinori tra i finalisti del Premio Mies van der Rohe
Cantina Antinori tra i finalisti del Premio Mies van der Rohe 2

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