Novità del Governo per la casa e non solo

Novità del Governo per la casa e non solo

La Local Tax, che  dal 2015 avrebbe dovuto sostituire Imu e Tasi non ci sarà, ma è stato congelato per il prossimo anno il tetto delle aliquote, che avrebbe potuto salire al 6 per mille per le prime case e che invece resterà al 2,5 per mille.
Ma il Governo ha varato altre novità.
I lavori di ristrutturazione potranno usufruire anche nel 2015 della detrazione del 50%. La proroga è stata estesa anche all’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici. Le regole da seguire sono però precise. Per avere lo sconto sui mobili bisogna aver fatto lavori di ristrutturazione, il tetto di spesa globale rimane a 96.000 euro all’interno del quale lo sconto per mobili e grandi elettrodomestici vale solo fino a 10.000 euro. I pagamenti delle ristrutturazioni vanno fatti con bonifico mentre per mobili e grandi elettrodomestici va bene anche il bancomat. Frigo, lavatrice e lavastoviglie dovranno avere almeno la classe energetica A+, per i forni basta la A.

Anche il bonus del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili è stato prorogato nel 2015. Varrà anche per gli interventi antisismici.

E c’è un’altra novità che sarà la più importante del 2015.
Il nuovo modulo 730 busserà, via internet, nelle case degli italiani entro il 15 aprile. Ma per poterne usufruire serve il Pin Unico Nazionale, che è stato battezzato ‘Spid’ e che da febbraio farà accedere ai servizi web di tutte le amministrazioni pubbliche (Inps, Agenzia entrate, Comuni, Scuole, Asl). Il nuovo 730 precompilato (che riguarderà circa 20milioni di contribuenti) conterrà i redditi di pensionati e lavoratori dipendenti. Saranno inseriti i dati degli immobili e anche quelli sugli interessi passivi di mutui, contributi previdenziali, premi per le assicurazioni su vita e infortuni. Solo dal 2016 ci saranno anche le spese mediche sostenute. Il contribuente che accetta la dichiarazione senza integrarla non avrà ulteriori controlli formali. Gli altri dovranno farsi validare la dichiarazione da un professionista o un Caf che risponderà pagando le sanzioni per i dati ”infedeli”.

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