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Nonostante la preoccupazione per la crisi che stiamo vivendo, pare che gli italiani non rinuncino alla casa in montagna. La conferma che il mercato delle seconde case nelle principali località dell’arco alpino resiste alle bufere della crisi congiunturale, arriva dal portale immobiliare Casa.it, che ha esaminato i dati provenienti dal suo database, basati sulle richieste e sulle offerte di immobili in vendita incrociate con il numero di transazioni registrate dall’Agenzia delle Entrate, al fine di “fotografare” i trend e le opportunità di affari agli inizi della stagione bianca. Rispetto agli ultimi anni – in cui trovare una località montana in positivo, non solo in termini di domanda, ma soprattutto di compravendite era diventato un vero e proprio evento – la stagione 2013/2014 sta dando finalmente dei segnali di risveglio, soprattutto in termini di scambi. Sui 260 principali comuni montani a vocazione prettamente turistica circa il 15% ha di fatto registrato un aumento delle compravendite, mentre oltre il 45% ha richieste di acquisto in crescita rispetto a novembre 2013. Sono dati ancora “acerbi” ma che contribuiscono a tratteggiare uno scenario meno fosco rispetto a quello a cui siamo stati abituati negli ultimi 6/7 anni. Dove la domanda sale di quota Sorride Macugnaga (VB), che negli ultimi 12 mesi (ottobre 2013-ottobre 2014) ha visto crescere del 13,5% la richiesta di abitazioni da acquistare e del 30% le compravendite immobiliari effettuate, concluse a un prezzo medio di 3.600 euro al metro quadro. Nella piccola località ai piedi del Monte Rosa, le quotazioni medie di mercato vanno dai 2.800 ai 4.600 euro al mq. toccati dagli immobili centrali o vicini agli impianti. Altrettanto buone sono le prospettive di Bormio (SO), dove in un anno l’attenzione dei potenziali acquirenti è cresciuta del +4,9% e ben 150 (+36%) sono state le abitazioni che hanno cambiato proprietà, con prezzi medi attestati su 3.900 euro al mq. Sestrière (TO), invece, si segnala per un +4,9% negli interessati a occasioni d’acquisto e per le 185 abitazioni vendute (+28%) con prezzi medi intorno ai 4.800 euro al mq. Tra le località turistiche montane più ricercate per l’acquisto di una casa spiccano Pinzolo (TN), dove l’incremento su base annua è stato del +6,5%, a fronte di prezzi al metro quadro che vanno da 1.700 euro a 5.200 euro, e Ortisei (BZ) con il +8,5% nelle ricerche, malgrado i prezzi medi di vendita nella centro più importante della Val Gardena viaggino da un minimo di 4.500 a un massimo di 10.000 euro al metro quadro. Resta richiestissima la Val d’Aosta, come testimonia la crescita dell’interesse su Gressoney-St.Jean (+5,5%), La Thuile (+5.5%) e Breuil-Cervinia (+2,9%). In queste tre località i prezzi medi di mercato per un’abitazione nuova o usata vanno dai 2.500 – 4.700 euro al mq di La Thuile ai 3.000 – 6.500 euro al mq. di Breuil-Cervinia. Infine, tornando in Lombardia, il piccolo comune di Madesimo (SO) si segnala all’attenzione come la località alpina che ha fatto segnare in percentuale il maggior incremento annuo (+55%) nelle compravendite, con prezzi medi di vendita collocati tra un minimo di 2500 euro e un massimo di 6.000 euro al metro quadro in prossimità degli impianti. La casa in montagna: è ancora un buon investimento? Un’abitazione in una località montana è anche una forma di investimento che mantiene valore nel tempo? Casa.it ha preso in esame questo aspetto – assolutamente non secondario – del mercato, andando a verificare la rivalutazione degli immobili nel periodo 2000-2014 in 10 tra le principali mete turistiche dell’arco alpino. Il risultato è ampiamente confortante sia per chi è già proprietario sia per chi aspira a diventarlo. Negli ultimi 14 anni, infatti, un’abitazione in pieno centro o nelle immediate vicinanze di impianti sportivi ha visto crescere il proprio valore da un minimo del +32% nominale a Breuil-Cervinia a un massimo del +58% a Cortina d’Ampezzo. Le rivalutazioni sono state altrettanto generose con gli immobili situati in altre zone, andando da +28% nominale di Breuil-Cervinia al +47% di Cortina d’Ampezzo e Courmayeur. “In questi anni il segmento immobiliare delle abitazioni nelle località turistiche di montagna ha sofferto probabilmente in misura minore della crisi che ha colpito il mercato italiano delle seconde case.” – dichiara Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “Malgrado qualche fluttuazione locale nei prezzi, la combinazione tra attrazioni naturalistiche e sportive e un parco immobiliare in vendita sensibilmente inferiore alla richiesta ha garantito non solo quotazioni al metro quadro elevate, ma anche una consistente rivalutazione patrimoniale degli immobili nel medio-lungo periodo.” Mercato "seconde case" in montagna 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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