Calano i tassi sui mutui, riprendono i prestiti

Calano i tassi sui mutui, riprendono i prestiti

Viene registrata una leggera ripresa dei prestiti bancari nel mese di ottobre nonostante il saldo, rispetto allo scorso 2013, rimane ancora negativo.
Questi i dati della Banca d’Italia secondo i quali gli istituti di credito nazionali stanno ancora facendo il pieno di titoli di stato il cui valore nei portafogli è salito a 414 miliardi di euro contro i 395 di settembre di cui la gran parte 286 miliardi) Btp.
Seppure ci siano regole ben precise in merito e la vigilanza Bce penalizzi il fatto di possedere del debito sovrano, le richieste di credito ‘sano’ scarseggiano in un paese, per altro incancrenito da una pesante crisi.
Inoltre, nonostante i rendimenti siano a livelli minimi (il tasso in 10 anni è al 2%) i titoli di Stato continuano a essere più sicuri rispetto agli impieghi che sono anch’essi molto deleteri per il patrimonio in caso di loro deterioramento come ha dimostrato l’Aqr della Bce.
Dunque il legame fra debito sovrano e banche esiste. Va ricordato comunque come sempre la Banca d’Italia nel rapporto sulla stabilità finanziaria a novembre segnalasse che a fine giugno la quota del debito detenuta dalle banche era scesa dal 21,7 al 20,1% con un aumento di quella degli esteri, poi rientrato dopo l’estate. Certo il Tltro condiziona i fondi di Francoforte alla concessione di prestiti alle pmi ma si tratta pur sempre di soli 26 miliardi a fronte degli oltre 1800 di prestiti totali. A ottobre quindi il ribasso dei prestiti al settore privato si è ridotto a -2,1% contro il -2,3% del mese di settembre mentre i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6 contro lo 0,7% del mese precedente. Sui grafici quindi la curva faticosamente continua a puntare verso lo 0 dopo aver toccato il fondo a fine 2013.
Qualche giorno fa l’Abi aveva rilevato come nei primi 10 mesi dell’anno i nuovi finanziamenti fino a 1 milione sono tornati positivi, seppure con una percentuale minima (+0,2%) rispetto allo stesso periodo 2013. Continuano poi ad andare bene i mutui (l’aumento qui è a doppia cifra) spinti anche dal calo dei tassi che la Banca d’Italia segnala in riduzione al 3,18%.
Fonte ANSA

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