ACIMALL, buono il secondo trimestre 2014

ACIMALL, buono il secondo trimestre 2014

L’Italian woodworking machinery and tools manufacturers’ association ha pubblicato,con un leggero ritardo rispetto alla solita cadenza alcuni interessanti dati relativi al periodo aprile giugno di quest’anno. Una attesa giustificata dalla volontà degli analisti della associazione confindustriale dei costruttori di tecnologie per il legno di verificare numeri a cui è indispensabile guardare con grande attenzione.

Ma rompiamo gli indugi: dalla ormai tradizionale indagine congiunturale, svolta su un campione significativo, emerge un deciso aumento degli ordini. Nel secondo trimestre 2014 le commesse dal mercato nazionale hanno visto una crescita del 32,9 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Ottimo risultato anche sul fronte delle vendite oltre confine, con ordini dai mercati esteri superiori del 28,5 per cento rispetto all’aprile-giugno 2013. Complessivamente gli ordini crescono di un sostanzioso 28,7 per cento. Un dato certamente incoraggiante, che va però contestualizzato nello scenario economico del periodo di riferimento, decisamente positivo, per quanto i mesi seguenti non abbiano potuto non risentire dell’acuirsi di forti tensioni politiche, etniche e religiose in molti mercati, spesso strategici. Uno scostamento significativo, dicevamo, che va letto anche la luce del periodo precedente (gennaio-marzo 2014), che possiamo certamente definire “sensibilmente depresso”. Il rimbalzo è stato comunque sostanziale, confortato da un analogo andamento registrato da diversi altri comparti della meccanica strumentale italiana. Secondo i dati Ucimu-Sistemi per produrre, ad esempio, le macchine utensili per il metallo nello stesso trimestre hanno registrato un più 14,4 per cento rispetto all’analogo trimestre 2013, con un rotondo più 38,2 per cento sul mercato nazionale.

Tornando alle tecnologie per il legno c’è da aggiungere che il carnet ordini è pari a 2,9 mesi (erano 2,5 nel periodo gennaio-marzo 2014) e dall’inizio dell’anno l’aumento dei prezzi è valutato a quota 0,8 per cento, in aumento rispetto all’o 0,6 per cento di fine marzo.

L’indagine qualitativa rivela che il 42 per cento degli intervistati indica un trend della produzione positivo, e il 47 per cento stabile, mentre l’11 per cento dichiara un livello produttivo in calo (era il 18 per cento nei tre mesi precedenti). L’occupazione viene considerata stazionaria dall’84 per cento del campione e in crescita dal restante 16 per cento. Scompare, fortunatamente, la previsione del 27 per cento del campione di una ulteriore riduzione degli addetti manifestata nel gennaio-marzo. Le giacenze risultano stabili nel 74 per cento delle interviste, in diminuzione nel 21 per cento e in crescita nel rimanente 5 per cento.

L’indagine previsionale delinea le dinamiche di breve periodo del comparto. Nonostante l’esplosione degli ordini, per il prossimo futuro gli imprenditori manifestano qualche preoccupazione, a dimostrazione di un contesto economico particolarmente sensibile agli accadimenti internazionali, troppo spesso drammatici. A proposito del mercato interno il 16 per cento del campione indica un calo, il 79 per cento una sostanziale stabilità e il 5 per cento una crescita (saldo pari a meno 11, contro il saldo uguale a 14 del gennaio-marzo). Il 26 per cento del campione è convinto che nel prossimo periodo ci sarà una crescita degli ordini dall’estero, che saranno invece stabili per il 63 per cento, mentre l’11 per cento prevede un calo (saldo positivo pari a 15, era 46 nel precedente trimestre).

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