Fabbricati rurali

Fabbricati rurali

Dopo anni di di spostamenti nei grandi centri urbani, c’è una nuova generazione di dottori in scienze agrarie, economia e commercio, marketing, architettura, farmacia e scienze dell’educazione che compie il percorso inverso, facendo ritorno alla terra per realizzare un progetto di vita e d’impresa.

Secondo uno studio Coldiretti, infatti, oggi il 36,5% degli imprenditori agricoli è laureato o laureando. Inoltre, secondo rilevazioni della Confederazione Italiana Agricoltori il 90% degli agricoltori sotto i 30 anni è in possesso di un titolo di studio medio-alto.

Si tratta, pertanto, di giovani colti e attivi che non temono il relativo isolamento, la scomodità degli spostamenti sulla rete viaria secondaria e il digital divide pur di trovare spazio e “reinventarsi una vita” in campagna.

Sorgono, a questo punto, due questioni eminentemente pratiche: quanto costa e dove conviene acquistare un fabbricato rurale (casale, cascina, masseria, rustico, baglio) in cui andare a vivere e iniziare un’attività?

Secondo Casa.it, il portale immobiliare numero 1 in Italia, disponibilità e prezzi variano da regione a regione, ma nel complesso la situazione di mercato è favorevole a chi ha disponibilità economiche per effettuare un investimento.

Rispetto al 2007, ultimo anno pre-crisi, i valori massimi per questa tipologia di immobili hanno subito una discesa che a maggio 2014 si è attestata tra il -13,2% dell’Umbria e il -22,4% della Toscana” – dichiara Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “Inoltre, la combinazione tra un’offerta ricostituita e in crescita e una domanda debole offre l’opportunità di concludere un acquisto di valore a prezzi ragionevoli.

Va’ dove ti porta il prezzo

La Toscana resta la regione più ambita, quella dove l’offerta di fabbricati rurali è più ampia, ma anche dove i prezzi in larga misura sono orientati sulle possibilità della fascia più alta degli investitori italiani ed esteri.

Non è casuale, perciò, che in Toscana il prezzo medio richiesto per un casale o un rustico non scenda al di sotto dei 3.500 euro al metro quadro rilevato nei comuni di Cortona (AR) e Calci (PI). La corposa diminuzione dei prezzi avvenuta negli ultimi sette anni, pertanto, rende interessante un investimento nelle campagne toscane solo a coloro che non devono fare i conti in partenza con budget ristretti.

Andando alla ricerca delle quotazioni più vantaggiose, l’Abruzzo è la regione che più di altre si segnala per i prezzi entro la portata di chi ha disponibilità modeste. In comuni come Castelli e Colledara, nel Teramano, e Carsoli nell’Aquilano, il prezzo medio per un casale si aggira intorno ai 1.200/1.300 euro al metro quadro.

Nella mappatura di Casa.it, tuttavia, è necessario risalire la Penisola e raggiungere il Piemonte per localizzare il comune con il prezzo medio al metro quadro più favorevole in assoluto: si tratta di Moncalvo (AT), uno dei principali centri del Monferrato. La quotazione media per una cascina o un casale nelle campagne di Moncalvo, infatti, è di 1.100 euro al metro quadro.

Volendo invece scoprire quali sono le località che offrono le quotazioni più dispendiose si deve scendere fino alla Sicilia, più precisamente a Pantelleria e Taormina, dove i prezzi medi di vendita al mq toccano rispettivamente 6.700 e 8.000 euro.

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LA DISTRIBUZIONE DELL’OFFERTA DI RUSTICI, CASALI ETC.

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LA DISTRIBUZIONE DELL’OFFERTA SECONDO LO STATO DI FATTO

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