Progetto UniForCity

Il prossimo 19 maggio 2014 alle ore 11.30 presso l’Auditorium del Palazzo del Governatore in Piazza Garibaldi a Parma, il Presidente del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche – Prof. Luigi Nicolais inaugurerà gli incontri del progetto UniForCity.
UniForCity, co-organizzato dall’Ateneo e dal Comune di Parma, si propone di presentare alla città alcune delle ricerche condotte all’interno dell’Università di Parma, con l’obiettivo di rendere sempre più stretti i rapporti tra quest’ultima e il tessuto cittadino.
Il 19 maggio, oltre al Prof. Nicolais, che interverrà sul ruolo che ricerca e cultura giocano nella società contemporanea, saranno presenti all’incontro il Rettore dell’Università di Parma Prof. Loris Borghi, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il Delegato del Rettore a Cultura, Università e Territorio Prof. Michele Guerra e l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris.

All’inaugurazione seguiranno tre incontri, il 21 e 28 maggio e il 4 giugno 2014, tutti nell’Auditorium del Palazzo del Governatore, mentre altri verranno programmati nell’ottobre e novembre prossimi.

Il 21 maggio alle ore 17.00 il Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società (LASS) presenta il progetto MoRE: un museo virtuale per il non realizzato. Inaugurato nel 2012, MoRE (a museum of refused and unrealised art projects) è un museo virtuale creato e sviluppato da un gruppo di ricercatori del Dipartimento LASS, dottori di ricerca, dottorandi, giovani curatori e professionisti nell’ambito del management culturale e della comunicazione. MoRE si propone di raccogliere documentazione digitale relativa a progetti artistici non realizzati, che vengono acquisiti dagli autori attraverso donazione, per costruire un archivio open access che consenta di riflettere sulle pratiche artistiche dalla seconda metà del Novecento fino all’oggi e sul tema del non realizzato.
La selezione degli artisti e delle opere, la conservazione dei documenti digitali, la catalogazione, l’analisi critica, l’“allestimento” dei materiali, le modalità di presentazione al pubblico rappresentano altrettanti interessanti momenti di confronto e verifica metodologica  che investono l’analisi dell’architettura dell’informazione nel World Wide Web, il ruolo dell’archivio nel dibattito contemporaneo, il dibattito sul museo e sulle esposizioni proprio in relazione alle potenzialità attuali del web.  MoRE vuole intercettare pubblici differenti e individuare livelli e piani di fruizione diversificati: un archivio per specialisti, ma anche uno spazio in cui poter “muoversi” secondo itinerari di volta in volta rinnovati.
Su di un altro fronte il tema della “traduzione digitale” di materiali, che solo in alcuni casi sono originariamente digitali, sollecita una riflessione sul peso che la materialità del fare ha nella ricerca artistica contemporanea.
MoRE si propone tuttavia come obiettivo privilegiato l’attivazione di una ricerca sul complesso tema del “non realizzato”. A partire dall’analisi dei singoli progetti raccolti , che testimoniano differenti condizioni e motivazioni della mancata realizzazione dell’opera, si sono andate individuando linee di indagine che intercettano nodi critici centrali nel dibattito contemporaneo: quali le modalità e il significato della ricerca utopica, la riflessione teorica sullo statuto artistico, il problema del rapporto con la committenza e con il pubblico.

Il 28 maggio sarà la volta del Dipartimento di Scienze degli Alimenti che presenterà il progetto Microbi Amici, che si propone di far conoscere alla collettività quelli che sono gli aspetti positivi delle interazioni tra microrganismi e vita attraverso gli alimenti che quotidianamente consumiamo fino alla stretta interazione tra microrganismi-intestino-salute.
La nostra dieta è ricca di alimenti che devono le loro caratteristiche sensoriali (aromi sapori, consistenze) e, non meno importante, la loro stabilità, a batteri, lieviti e muffe che trasformano le materie prime negli apprezzati prodotti finiti. La maggior parte di tali alimenti, viene prodotta secondo metodiche tradizionali che sono le stesse da secoli, ma che grazie alla ricerca risultano oggi meglio comprese e possono essere indirizzate e monitorate. È ancora grazie alla ricerca scientifica che sempre più note sono le evidenze scientifiche dei benefici che i microrganismi che abitano nell’intestino hanno sulla salute del consumatore. Il ruolo dei microrganismi “buoni”, sia nelle trasformazioni degli alimenti che sulla salute, difficilmente viene percepito da chi non si occupa dello studio della microbiologia degli alimenti e molto spesso rimane sconosciuto. Microbi Amici si propone di “raccontare” in modo molto semplice, in che modo i microrganismi siano responsabili delle suddette interazioni positive, contando sulle competenze e sull’esperienza maturate nel corso di anni di ricerca nel campo della microbiologia degli alimenti da parte dei soggetti coinvolti nel progetto.

Infine, il 4 giugno, il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra presenterà il progetto L’arte al microscopio: indagini scientifiche sui nostri tesori artistici ed archeologici.La strumentazione spettroscopica, ed in particolare la micro-spettroscopia Raman, presente nel Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, consente di determinare la composizione di materiali tramite analisi su scala micrometrica e completamente non distruttiva. Questo ha consentito l’instaurarsi di una serie di importanti collaborazioni nazionali ed internazionali, con enti pubblici e privati, sullo studio dei materiali presenti in opere d’arte, reperti archeologici e pietre preziose. Il lavoro di ricerca, partito dall’analisi dei pigmenti del cosiddetto “Giallo Parma”, si è evoluto verso lo sviluppo di una metodica di analisi micro-invasiva in grado di determinare pigmenti e prodotti di degrado in dipinti, in particolare sui dipinti murali. Tale tecnica è stata applicata a diverse grandi opere del nostro territorio, quali le opere pittoriche di Parmigianino, Correggio, Anselmi, permettendo di ampliare la conoscenza delle tecniche pittoriche di questi grandi artisti.
Le indagini permettono di definire lo stato di conservazione di un’opera d’arte (dipinto su tela, affresco) indagando i prodotti di degrado e forniscono indispensabili informazioni per gli interventi di recupero, restauro e conservazione.
Le stesse tecniche spettroscopiche possono essere applicate ad altre classi di materiali di interesse culturale, ma anche economico. Per esempio, un’interessante applicazione è legata all’analisi di pietre preziose e materiale gemmologico. Le tecniche impiegate consentono il riconoscimento non solo di gemme singole, ma anche di gemme montate o incastonate in reperti archeologici, in maniera completamente non invasiva.

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